Davide Cassani: «Il ciclismo è pronto a ripartire»
Il direttore tecnico delle squadre nazionali è intervenuto nel corso della conferenza stampa di presentazione della tappa lecchese del Giro d'Italia Under 23
La passata settimana è stato ufficializzato il nuovo percorso del Giro d’Italia Under 23 in calendario dal 29 agosto al 5 settembre. Una delle frazioni più interessanti della gara a tappe dilettantistica italiana andrà in scena il penultimo giorno da Lecco a Montespluga, per un totale 130.3 km. I corridori, subito dopo la partenza, dovranno scalare il Colle di Basilio prima di risalire verso Nord lungo il lago ed andare ad affrontare nel finale di tappa la lunga ascesa verso i 1900 metri di dislivello di Montespluga.
Ieri, nella sala consiliare del comune di Lecco, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di questa tappa lecchese e per l’occasione hanno partecipato: il sindaco di Lecco Virginio Brivio, l’assessore allo sport lecchese Roberto Nigriello, il sottosegretario ai Grandi eventi sportivi lombardi Antonio Rossi, il delegato provinciale del Coni Alessandro Bonacina, il direttore generale del Giro d'Italia Under 23 Marco Selleri, il direttore organizzativo della corsa a tappe dilettantistica Marco Pavarini ed il direttore tecnico delle squadre nazionali Davide Cassani.
Per il romagnolo è vitale ripartire al più presto: «Il bisogno di tornare alle corse è grande. Per i giovani ciclisti è giunto ormai il momento di tornare a confrontarsi su grandi palcoscenici per continuare a perseguire il sogno di diventare professionisti. La ripartenza rappresenta un messaggio di vitalità anche attraverso l’energia dei corridori, i quali nel periodo di lockdown sono stati i primi a fermarsi e a chiudersi in casa per allenarsi, siccome uscire in bicicletta presentava troppi pericoli per la salute di tutti. Ma adesso chiediamo di correre, perché lo sport è pronto a ripartire con le dovute precauzioni e la massima attenzione verso tutto quello che succede».
La crescita dei giovani è essenziale: «Il mio obiettivo da commissario tecnico della nazionale non è solo quello di vincere un Campionato del mondo ma anche quello di cercare di alzare il livello del nostro movimento ciclistico. Il Mondiale non l’ho ancora vinto, però sono sulla strada giusta nel far crescere i giovani ed infatti siamo tornati a conquistare la maglia iridata nella prova in linea riservata agli Under 23 con Samuele Battistella e a raccogliere risultati eccellenti con gli juniores. Dobbiamo pensare ai ragazzi e non finirò mai di ripetere, come ho fatto l’altro giorno, che lo sport è importante».
Il Giro d'Italia Under 23 è un appuntamento fondamentale per i giovani italiani: «Se i nostri atleti disputassero solamente dei circuiti in pianura, è normale poi che tra i professionisti non riuscirebbero a raccogliere i risultati sperati. Invece, se già da Under 23 si abituassero a correre su percorsi impegnativi, poi troverebbero meno difficoltà tra i grandi. L’aspetto fondamentale del Giro d'Italia Under 23 è quello di permettere ai giovani più forti del mondo di sfidarsi tra di loro. Per diventare un campione bisogna migliorarsi e l’unico modo per farlo è gareggiare su percorsi importanti con chi va già forte».
In questi anni, l'impegno di Davide Cassani è stato elevato: «Sono l’ideatore del Giro d'Italia Under 23, ma per mettere in pratica le mie idee ho avuto bisogno della preziosa collaborazione di Marco Selleri, il quale organizzava il Giro delle Pesche Nettarine e il Giro di Romagna. Grazie al alla nostra passione, dopo alcuni anni di assenza, siamo stati in grado di riproporre questa gara a tappe e sono veramente orgoglioso del lavoro svolto». Anche durante la pandemia la macchina organizzativa non è mai stata ferma: «In questi mesi avremmo potuto annunciare che la corsa si sarebbe svolta nel 2021, ma con tanto impegno abbiamo fatto in modo che venisse disputata in estate. Il nostro obiettivo primario, infatti, era quello di riproporre la corsa anche in questo 2020 così ricco di difficoltà. Ringrazio le regioni e tutti i comuni che ci hanno supportato nella realizzazione di questo importante evento».
La crescita di questa corsa continua di anno in anno: «Ormai è diventata la corsa più ambita e i ragazzi di tutte le squadre si allenano con l'obiettivo di mettersi in evidenza in questa gara a tappe. Ci sono circa cinquanta squadre straniere che hanno chiesto di potervi partecipare, ma, ovviamente, non possiamo invitarle tutte. Come è accaduto negli ultimi anni, molte formazioni saranno italiane e poi ci sarà anche la squadra mista, poiché il nostro obiettivo è quello di permettere a tutti quei corridori che dimostrano di avere delle qualità di poter gareggiare».
Il nuovo percorso del Giro d’Italia Under 23 è stato alleggerito: «Rispetto al tracciato originale si è optato di rendere la corsa meno impegnativa. Il numero di tappe è stato ridotto da dieci a otto perché tutti sono coscienti che non si tratta di una stagione sportiva normale e che gli atleti arriveranno al via con un numero ridotto di giorni di gara nelle gambe». In ogni modo sono diverse le frazioni esigenti: «Anche se sono state cancellate due tappe, sono molte le occasioni che i ragazzi avranno per mettersi in mostra. Non sarà assolutamente un Giro facile per nessuno».
Le tre frazioni lombarde saranno determinanti per il successo finale: «La sesta tappa con partenza ed arrivo a Colico potrebbe essere adatta ai velocisti ma comunque presenta un percorso abbastanza tortuoso. Poi c’è la frazione con l’arrivo in quota a Montespluga ed in questa giornata i corridori partiranno subito in salita con l’ascesa del Colle di Basilio che conosco molto bene perché lo avevo affrontavo in alcune edizioni del Giro di Lombardia quando ero professionista. L’ultima giornata, invece, sarà in Valtellina con la scalata del Mortirolo. Di sicuro non si potrà sapere chi vincerà questo Giro d’Italia Under 23 fino a quando i corridori saranno arrivati all'Aprica».
Nel mese di ottobre, sempre nel lecchese, si disputerà il Piccolo Giro di Lombardia e anche questi gli organizzatori della classica dilettantistica stanno lavorando sodo: «Ringrazio tutti i componenti del gruppo organizzativo di questa corsa lombarda per l'impegno che tutti gli anno ci mettono, perché è una perla del nostro ciclismo. Basta vedere l'albo d’oro di questa gara per comprendere quanto sia prezioso per la crescita di un corridore disputare questa classica. Mi ricordo di Stefano Garzelli che faceva fatica a passare professionista, ma quando vinse il Piccolo Giro di Lombardia riuscì a strappare un contratto tra i grandi. Sono queste le corse che danno la possibilità ai nostri giovani ragazzi di farsi notare al mondo intero».