
C'è un altro Milan che vince: è Matteo, fratello di Jonathan
Il giovane friulano ha conquistato la prima vittoria internazionale in carriera, vincendo la POREČ Classic. Riuscirà a raggiungere l'illustre parente tra i professionisti?
Sesto appuntamento dell’anno con Mondo Continental. In questa puntata: UMAG Classic, POREČ Classic, Rhodes GP, Le Tour des 100 Communes, Grand Prix de la Ville de Lillers Souvenir Bruno Comini, Dorpenomloop Rucphen e Matteo Milan, al primo successo UCI in carriera
Le corse della settimana
UMAG Classic e POREČ Classic

Quest’anno il Trofej Umag, corsa di un giorno che apre tradizionalmente il trittico di gare croate del calendario UCI, ha cambiato nome in UMAG Classic. Al via dell’edizione 2025 (la numero tredici) erano presenti ben ventotto squadre: due ProTeams (VF Group-Bardiani e Solution Tech-Vini Fantini), ventuno Continental e cinque formazioni dilettantistiche.
La gara presentava un circuito di ventotto chilometri da ripetere cinque volte, caratterizzato dalla salita di Brtonigla (o Verteneglio in italiano) che, storicamente, non crea grande selezione. All’uscita dal circuito era previsto un tratto in linea pianeggiante di circa tre chilometri che conduceva al traguardo. Come prevedibile, è stata una volata abbastanza numerosa a decidere la corsa; a vincere è stato un corridore molto giovane, di cui si parla benissimo già dall’anno scorso: lo slovacco Matthias Schwarzbacher (UAE Team Emirates Gen Z).
Il diciannovenne ha avuto la meglio su Filippo Fortin (Solution Tech-Vini Fantini), per il quale la vittoria a Umag rimane una chimera: il trentaseienne, infatti, si è piazzato sul podio della corsa croata per la quarta volta in carriera, ma senza mai riuscire a salire sul gradino più alto (tre secondi e un terzo posto). Il polacco Tobiasz Pawlak (Voster ATS) si è piazzato in terza posizione, relegando ai piedi del podio il connazionale Marceli Bogusławski (ATT Investments) e il giovane britannico Jed Smithson (Visma|Lease a Bike Development). Il primo dei VF Group-Bardiani CSF è stato Mattia Pinazzi, settimo.
Quattro giorni dopo, il calendario croato ha proposto la POREČ Classic, nota fino all’anno scorso come Trofej Poreč. Le squadre al via erano ben ventinove. Rispetto all’UMAG Classic mancava la Continental italiana Gragnano, ma si sono aggiunte due formazioni di pari livello: la messicana Petrolike e la statunitense Project Echelon.
Il percorso presentava sette giri di un circuito di 19 km, caratterizzato da un paio di strappetti non troppo impegnativi. Nel finale era previsto un breve tratto in linea che conduceva al traguardo, con l’ultimo chilometro che tendeva a salire con una pendenza del 6%. Nelle ultime dieci stagioni, nonostante un percorso ricco di saliscendi, solo in due occasioni è stata evitata la volata di gruppo. Anche quest’anno si è confermata la tradizione dell’arrivo a ranghi compatti: a vincere è stato un italiano, il fratello d’arte Matteo Milan (Lidl-Trek Future), che ha conquistato, così, la prima vittoria UCI in carriera.
Sul podio con il ventiduenne sono saliti due corridori con esperienze tra i professionisti: il polacco Patryk Stosz (Voster ATS), vincitore della corsa nel 2023, e il campione nazionale neozelandese Paul Wright (Factor Racing). Il britannico Callum Thornley (Red Bull-BORA Rookies) si è dovuto accontentare del quarto posto, davanti allo sloveno Tilen Finkšt (Adria Mobil). Piuttosto deludenti i ProTeams in gara: la Solution Tech-Vini Fantini si è fermata al sesto posto di Dušan Rajović, mentre la VF Group-Bardiani CSF (che schierava solo corridori classe 2006) non è andata oltre il ventiseiesimo di Andrea Montagner.
Rhodes GP

Il trittico di gare greche disputate sull’isola di Rodi va avanti: dopo la Visit South Aegean Islands è stato il turno del Rhodes GP, corsa di un giorno giunta alla nona edizione. Rispetto alla gara a tappe della settimana scorsa c’era qualche differenza nelle squadre partecipanti: al via, infatti, si sono schierate diciotto Continental, sei formazioni dilettantistiche e le selezioni nazionali di Grecia e Cipro, per un totale di ventisei compagini.
Il percorso degli ultimi anni è stato confermato anche per il 2025, con le principali asperità concentrate nei primi 60 km e un finale non troppo semplice, ma comunque privo di difficoltà altimetriche importanti. Rispetto alla scorsa edizione, quando un gruppo di oltre sessanta uomini arrivò compatto sul traguardo, c’è stata molta più selezione e i corridori sono arrivati divisi in tanti piccoli drappelli. In tre hanno fatto la differenza su tutti gli altri e si sono giocati la vittoria allo sprint: Marcin Budziński ha lanciato la volata da lontano e ha resistito fin sul traguardo, regalando alla ATT Investments, una delle squadre che più si erano rinforzate in fase di ciclomercato, la prima vittoria stagionale.
Il polacco ha avuto la meglio sul francese Pierre-Henry Basset (XDS Astana Development) e sul tedesco Ben Felix Jochum (Lotto Kern-Haus). A 24”, il danese Gustav Wang (XDS Astana Development) si è preso il quarto posto, regolando il connazionale Alexander Arnt Hansen (Airtox-Carl Ras), vincitore della Visit South Aegean Islands. Da segnalare il sesto posto (a 27”) dell’altro danese Theodor Storm (Lotto Kern-Haus): il diciannovenne sembra aver superato i problemi che gli hanno impedito di correre nel 2024.
Le Tour des 100 Communes e Grand Prix de la Ville de Lillers Souvenir Bruno Comini

Le prime corse francesi di categoria .2 del 2024 sono andate in scena nel weekend: il sabato si è disputata la terza edizione del Tour des 100 Communes. Al via erano presenti ventitré squadre: sedici Continental e sette formazioni dilettantistiche.
In tre edizioni, la corsa ha sempre proposto percorsi diversi: quest’anno, dopo un lungo tratto in linea senza difficoltà altimetriche rilevanti, erano previsti quattro giri di un circuito che presentava le principali asperità nel tratto finale, anche se la strada tornava pianeggiante negli ultimi 500 metri. La St.Michel-Preference Home-Auber 93 ha messo in fila il gruppo negli ultimi chilometri, per favorire l'attacco di Lucas Beneteau sull’ultimo strappo. Il ventiduenne è riuscito a fare selezione solo in parte, riducendo a poco più di venti unità il gruppo di testa; alla fine, quindi, è stata volata.
Il favorito della vigilia Matthew Brennan, corridore della Visma|Lease a Bike in prestito al team development, si è dimostrato ampiamente superiore alla concorrenza e si è imposto nettamente. Simone Gualdi (Wanty-Nippo) ha confermato l’ottimo stato di forma mostrato nelle ultime settimane e si è piazzato al secondo posto. Lucas Beneteau è riuscito, comunque, a salire sul podio, precedendo, a sorpresa, corridori sulla carta più veloci di lui come Emmanuel Houcou (Arkéa-B&B Hôtels Continentale) e Lewis Bower (Groupama-FDJ Continentale).
Domenica, invece, si è disputato il GP della Ville de Lillers Souvenir Bruno Comini, corsa decisamente più antica, giunta alla sessantesima edizione. Rispetto alle squadre in gara al Tour des 100 Communes, era assente la Atom 6-Decca, ma si sono aggiunte la Illes Balears Arabay e la VC Villefranche Beaujolais.
Il percorso era più semplice rispetto a quello affrontato il giorno precedente (soprattutto nel finale), ma era comunque molto ondulato e con pochissima pianura. Effettivamente c’è stata un po’ di selezione, ma l’ultimo tentativo di attacco si è esaurito a poco più di 10 km dal traguardo e il gruppo si è presentato nel tratto finale ancora forte di una settantina di unità. A prevalere è stato nuovamente Matthew Brennan, che ha confermato la netta superiorità già dimostrata al Tour des 100 Communes, conquistando, così, la seconda vittoria in due giorni. Il fatto che il britannico abbia vinto agevolmente entrambe le corse del weekend non sorprende: nonostante la giovanissima età, quest’anno ha debuttato nel WorldTour e ha subito centrato un secondo posto di tappa al Tour Down Under, al primo giorno di corsa nella massima categoria.
Alle spalle del diciannovenne si sono piazzati il francese Valentin Tabellion (Van Rysel-Roubaix) e l’altro britannico Alfred George (SCO Dijon-Team Matériel-Velo.com). Si sono dovuti accontentare di un piazzamento ai piedi del podio, invece, il belga Lars Vanden Heede (Soudal-Quick Step Devo) e il francese Matys Grisel (Lotto Development).
Dorpenomloop Rucphen

Nel weekend si è disputata anche la Dorpenomloop Rucphen, entrata nel calendario UCI nel 2011, ma la cui prima edizione risale al 1974. La corsa, che apriva il calendario UCI neerlandese (dopo l’annullamento della Ster van Zwolle, prevista per il giorno precedente) vedeva al via tredici compagini di terza divisione e dodici formazioni dilettantistiche, per un totale di venticinque squadre.
Nonostante un percorso privo di difficoltà altimetriche, spesso, in passato, la corsa non si è conclusa in volata. Anche quest’anno lo sprint di gruppo è stato scongiurato, dopo l’attacco di tre uomini a metà percorso. Altri undici corridori sono riusciti, poco dopo, a riportarsi su di loro e il plotone principale non è stato in grado di ricucire. Contrariamente a quanto accade di solito con gruppi così numerosi, nessuno è riuscito ad avvantaggiarsi e i quattordici di testa si sono giocati la vittoria in volata.
Lo spunto migliore è stato quello del diciannovenne Milan De Ceuster (Lotto Development), che ha battuto un corridore decisamente più esperto come Jonas Goeman (Tarteletto-Isorex). L’ex crossista Luke Verburg (Parkhotel Valkenburg) ha completato il podio, lasciando con un pugno di mosche Silas Köch (Lotto Kern-Haus) e Julian Vergouw (Metec-SOLARWATT). Da segnalare il sesto posto del britannico Harry Tanfield: il trentenne, che in carriera ha corso per tre anni nel WorldTour, era rimasto senza squadra dopo la chiusura della Saint Piran e ora difende i colori della Hubo-Scott, formazione dilettantistica neerlandese.
Le Continental tra i big

In settimana sono andate in scena tre corse professionistiche in Belgio: Samyn Classic, GP Criquielion e GP Monseré. La locale Tarteletto-Isorex è stata l’unica Continental a disputarle tutte. Hanno partecipato a due gare le neerlandesi BEAT e VolkerWessels (Samyn e Monseré) e la spagnola Illes Balears Arabay (Samyn e Criquielion). Hanno preso parte a una corsa le francesi Van Rysel-Roubaix (Samyn) e Villefranche Beaujolais (Criquielion), le neerlandesi Diftar (Samyn) e Metec-SOLARWATT (Monseré), le tedesche Lotto Kern-Haus (Samyn) e MYVELO (Cruquielion) e l’australiana Atom-Decca (Monseré). La Tarteletto-Isorex ha ottenuto il miglior piazzamento alla Samyn Classic, con il ventinovesimo posto di Mauro Verwilt, mentre la VC Villefranche Beaujolais ha fatto meglio delle formazioni di pari categoria al GP Criquielion, grazie alla ventesima posizione dell’ex AG2R Antoine Raugel. Al GP Monseré, invece, la BEAT è riuscita addirittura a salire sul podio con Michiel Coppens, terzo.
Otto formazioni di terza divisione hanno partecipato al Trofeo Laigueglia: le italiane Biesse-Carrera, General Store-Essegibi, MBH Bank Ballan, Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente, Sam-Vitalcare e S.C. Padovani Polo, la giapponese JCL Team Ukyo e la messicana Petrolike. È stata la MBH Bank Ballan a ottenere il miglior risultato al traguardo con Luca Cretti, trentaduesimo. Un altro rappresentante del mondo Continental, Simone Gualdi, ha chiuso in decima posizione: il diciannovenne, tesserato per la Wanty-Nippo, era in gara con la maglia della Intermarché.
Le ultime novità di ciclomercato annunciate dall’UCI riguardano la Continental cinese Tianyoude Hotel, che ha rinforzato la propria colonia straniera: faranno parte del team gli iraniani Saeid Safarzadeh, già in rosa nelle ultime due stagioni, e Hasan Seyfollahifard, attuale campione nazionale, il kazako Andrey Remkhe (Astana Qazaqstan Development), campione nazionale under 23 a cronometro, e, soprattutto, il colombiano Hernán Aguirre, professionista per due anni con la Manzana Postobon e vincitore, nel 2018, della più importante corsa cinese, il Tour of Qinghai Lake.
Il ritratto della settimana: Matteo Milan

Oltre a essere, da anni, uno dei principali esponenti della pista italiana, Jonathan Milan ha saputo affermarsi anche su strada e nell’ultimo biennio si è dimostrato uno dei più forti velocisti al mondo. Non tutti sanno che anche il fratello minore, Matteo, è un corridore: più giovane di circa due anni e mezzo, è all’ultima stagione da under 23 e, dal 2022, fa parte di squadre Continental. Dallo scorso anno difende i colori della Lidl-Trek Future, vivaio del team in cui corre Jonathan. Non bisogna pensare, però, che si tratti di un raccomandato: il ventiduenne, infatti, si sta facendo notare per le sue ottime prestazioni.
Più piccolo fisicamente rispetto a Jonathan, Matteo Milan ha caratteristiche diverse: pur dotato di un buono spunto veloce, non è uno sprinter puro e si difende bene sui percorsi misti. Lo scorso weekend ha conquistato la prima vittoria internazionale in carriera, vincendo la POREČ Classic: nella corsa croata si è imposto in una volata di gruppo, ma su un arrivo che presentava una pendenza del 6%. Con il passaggio fra i professionisti di Niklas Behrens e Tim Torn Teutenberg, corridori con caratteristiche simili alle sue, il giovane friulano è salito nelle gerarchie della Lidl-Trek Future e l’aver vinto subito rappresenta un biglietto da visita importante in una stagione che potrebbe risultare decisiva per un approdo tra i grandi.
Matteo Milan iniziò a correre da giovanissimo, a soli quattro anni, in mountain bike e passò alla strada solo nella categoria esordienti. In entrambe le stagioni tra gli juniores difese i colori della Danieli 1914: disputò poche gare internazionali, senza brillare più di tanto, ma nelle competitive prove del calendario italiano si fece rispettare, vincendo nel 2021 il Giro della Vallata Feltrina (in una volata ristretta) e il Memorial Sauro Drei (in solitaria).
Nel 2022, per la prima stagione tra gli under 23, passò nel mondo Continental, firmando con la squadra di casa, il Cycling Team Friuli ASD. Esordì a livello UCI alla Popolarissima, ma nelle gare internazionali fece un po’ di fatica. Nel mese di settembre, però, fece parte del gruppo che vinse la cronosquadre del Giro della Regione Friuli Venezia Giulia. Nel calendario nazionale fu protagonista di un grande finale di stagione: prima arrivò il titolo nazionale della cronometro a squadre, poi la vittoria nel Trofeo Festa Patronale e, infine, il doppio podio nelle prove della Coppa Mobilio (secondo nella corsa in linea e terzo nella cronometro).
Nella stagione seguente, il friulano rimase nella Continental di casa. Iniziò molto bene nel calendario dilettantistico, con il secondo posto al GP la Torre e il quarto al Giro dei 4 Comuni, per poi concentrarsi sulle corse UCI. Con una maggiore concorrenza fece più fatica, ma riuscì, comunque, a centrare la sua prima top ten internazionale, in occasione del prologo del Tour of Szeklerland, in cui si piazzò ottavo. Nella corsa rumena riuscì anche a difendersi bene in classifica generale: chiuse, infatti, in sedicesima posizione.
L’anno scorso ha seguito Jonathan, passato alla Lidl-Trek, e si è accasato nella formazione di sviluppo. Con la compagine statunitense ha disputato un calendario di livello superiore rispetto a quello a cui era abituato: a inizio stagione, infatti, ha partecipato a diverse corse professionistiche fra Spagna e Francia. Ha ottenuto i migliori risultati alla Flèche du Sud, in cui è stato terzo sia nella prima che nell’ultima tappa: in entrambi i casi, tra l’altro, a imporsi fu un suo compagno di squadra.
Nel 2025 Matteo Milan ha iniziato senza brillare nelle corse spagnole di gennaio, ma in Croazia ha cambiato passo, con l’ottavo posto all’UMAG Classic e la già citata vittoria alla POREČ. È all’ultimo anno da under 23, sta crescendo costantemente e la dirigenza sta dimostrando di avere grande fiducia in lui: se continuerà così, potrebbe esserci presto un altro friulano tra i professionisti.