Küng arriva al traguardo con il casco rotto: l'UCI chiede spiegazioni
Il forte cronoman svizzero ha concluso la prova contro il tempo agli Europei con il casco rotto e con una commozione cerebrale, nonostante dovesse attendere il via libera dai medici
Nella giornata di mercoledì 20 settembre, come noto, si sono tenute tutte le prove a cronometro agli Europei di ciclismo 2023, che stanno andando in scena nella provincia della Drenthe, nei Paesi Bassi. Nella gara maschile Élite in modo particolare, vinta dall'enfant prodige Joshua Tarling, uno dei favoriti per le medaglie ha avuto una disavventura a poche centinaia di metri dal traguardo finale. Stiamo parlando dello svizzero Stefan Küng che, con la testa china e probabilmente intento a guardare il suo Garmin, ha impattato violentemente con le transenne ed è caduto a terra.
L'elvetico, si saprà successivamente, ha riportato dei tagli, due fratture alla mano, un taglio allo zigomo e una lieve commozione cerebrale, oltre alla rottura del casco. Nonostante ciò, senza attendere l'intervento dell'equipe medica, ha pedalato con fatica fino al traguardo (giungendo comunque in 11^ posizione), dove è stato esaminato e poi portato in ospedale.
Gli addetti ai lavori si sono immediatamente chiesti come questo fosse possibile dal momento in cui, dal 2021, l'UCI prevede un protocollo molto rigido a riguardo. In caso di commozione cerebrale o, quando questa è anche sospettata, i corridori devono essere prima valutati, soprattutto se hanno il casco rotto, come nel caso di Stefan Küng e solo in un secondo momento, in caso di via libera, possono concludere la loro prova.
Secondo quanto riferito dal portale danese Ekstra Bladet, l'UCI avrebbe chiesto alla Federazione Svizzera se effettivamente queste misure siano stato adottate e, se questo non è avvenuto, le motivazioni per cui non è stato fatto. Nel caso in cui fosse intervenuta l'equipe medica, infatti, molto probabilmente a Küng non sarebbe stato permesso di continuare fino al traguardo dopo la caduta. La mancata attesa del via libera, riferisce la testata scandinava, potrebbe portare a gravi conseguenze per la selezione elvetica.