Ahmet Örken, il turco la cui carriera fu stroncata da...Donald Trump
Nel 2018 Ahmet Örken rinunciò ad un contratto da professionista con la Israel a causa di una mossa politica dell'ex presidente USA, che alimentò le tensioni fra Turchia e Israele. Focus sulla sempre più convincente Beykoz Belediyesi
Ventisettesimo appuntamento con la rubrica Mondo Continental. In questa puntata: GP Kültepe, 100th Anniversary Tour of the Republic, il ritorno ad alto livello di Ahmet Örken e il dominio della Beykoz Belediyesi in Turchia.
Le corse della settimana
GP Kültepe e 100th Anniversary Tour of the Republic
Ultimamente in Turchia si sono disputati due eventi: una corsa di un giorno, il GP Kültepe, e il 100th Anniversary Tour of the Republic, gara a tappe di cinque giorni. Il GP Kültepe ha visto al via soltanto otto squadre: le Continental locali Spor Toto, Beykoz Belediyesi e Konya Buyuksehir sono state sfidate dalle kazake Almaty Astana Motors e Vino SKO e dalle selezioni nazionali di Algeria, Iraq e Uzbekistan. Le stesse squadre (ad eccezione della nazionale algerina) hanno partecipato anche al 100th Anniversary Tour of the Republic, in cui sono state raggiunte dalle iraniane DFT CCN Meshkin Shahr e Mes Sungun-Azad, dall’irachena Iraq Cycling Project, dall’egiziana SuezCanalDiscovery e da tre formazioni dilettantistiche. L’altra Continental turca, la Sakarya BB, ha saltato anche queste gare (dopo il GP Erciyes di luglio) e non disputa un evento internazionale da due mesi.
Il GP Kültepe, all’esordio nel calendario UCI, ha visto tre uomini andarsi a giocare il successo in volata. Lo sprint ha premiato il kazako Daniil Marukhin (Vino SKO), che ha conquistato, così, il secondo successo stagionale: si era già imposto, infatti, nel Tour of Bostonliq I, disputato in Uzbekistan nel mese di maggio. Il corridore della Vino SKO si era messo in luce anche in occasione del campionato nazionale, in cui era stato terzo, battuto soltanto dai professionisti dell’Astana Qazaqstan Alexey Lutsenko e Yevgeniy Gidich.
Alle spalle del ventiquattrenne si è piazzato l’eritreo Natnael Berhane (Beykoz Belediyesi), che in passato ha vestito le maglie di Europcar, Dimension Data e Cofidis, accumulando una grande esperienza ai massimi livelli. Ha completato il podio un altro corridore che ha già assaggiato il mondo dei professionisti: il kazako Anton Kuzmin (Almaty Astana Motors), infatti, ha vestito per due anni la maglia della Gazprom-Rusvelo.
Il russo Sergey Rostovtsev ha chiuso al quarto posto con un ritardo di 1’33”, precedendo in volata Ruslan Aliyev (Almaty Astana Motors), Serdar Anıl Depe (Spor Toto) e Samet Bulut (Konya Buyuksehir), mentre tutti gli altri hanno accusato distacchi molto più pesanti.
Anche il 100th Anniversary Tour of the Republic era una novità del calendario internazionale. La gara si è aperta con una tappa abbastanza impegnativa, caratterizzata da una lunga salita nel finale (anche se l’arrivo era situato dopo la successiva discesa). Un gruppo di una quindicina di corridori ha rifilato distacchi importanti a tutti gli altri, tagliandoli fuori anche dal discorso classifica generale. Il successo di tappa è andato ad uno dei principali esponenti del ciclismo locale, Ahmet Örken (Spor Toto). Il corridore turco ha preceduto in volata il britannico Maximilian Stedman (Beykoz Belediyesi), mentre l’iraniano Ali Labib Shotorban (Mes Sungun-Azad), terzo, è stato cronometrato con 2” di ritardo.
La seconda frazione, piuttosto breve, presentava una lunga salita all’inizio e poi un percorso abbastanza ondulato. Tre corridori, andati fuori classifica il giorno precedente, sono andati all’attacco e hanno resistito alla rimonta del gruppo: lo sprint ha premiato Dmitriy Bocharov (Nazionale Uzbekistan), che ha superato Natnael Berhane (Beykoz Belediyesi) e Hasan Seyfollahifard (Mes Sungun-Azad). Il gruppo principale, regolato da Sergey Rostovtsev (Beykoz Belediyesi), ha chiuso con un ritardo di 20”.
La terza tappa prevedeva un percorso con diversi strappetti, ma senza salite particolarmente lunghe. La Beykoz Belediyesi ha orchestrato un grande attacco e la Spor Toto non è riuscita a reagire. Sette uomini sono andati a giocarsi la vittoria in volata e il più veloce è stato l’ucraino Yaroslav Parashchak (Beykoz Belediyesi). Alle spalle dell’ex corridore della Carnovali-Rime si sono piazzati il vincitore del GP Kültepe Daniil Marukhin (Vino SKO) e Maximilian Stedman. Quest’ultimo, compagno di squadra del vincitore, si è impossessato della maglia di leader, strappandola ad Ahmet Örken, che ha perso oltre 3’.
Anche la quarta frazione aveva un profilo ondulato e la Spor Toto ha riscattato, almeno parzialmente, la debacle del giorno precedente. Con una splendida azione solitaria, infatti, Serdar Anıl Depe è andato a conquistare la prima vittoria UCI in carriera, staccando il gruppo di ben 4’53”. A completamento di una giornata perfetta per la squadra, Ahmet Örken ha vinto la volata per il secondo posto davanti a Burak Abay (Konya Buyuksehir). In classifica l’unica novità è stata l’ingresso nella top ten, in settima posizione, di Serdar Anıl Depe.
L’ultima tappa iniziava con una salita lunga, per poi proseguire con un percorso ondulato e due salite abbastanza brevi, ma molto dure, negli ultimi cinquanta chilometri. Due corridori hanno fatto una netta differenza sul resto della concorrenza, arrivando al traguardo con un grande vantaggio: Daniil Marukhin si è imposto agevolmente su Mengis Petros (Beykoz Belediyesi), che ha chiuso staccato di 4”. Sono serviti 2’02” per veder arrivare il terzo, Ahmet Örken. Il leader Maximilian Stedman ha chiuso sesto, con un ritardo di 3’55”.
La sconfitta nell’ultima frazione ha avuto comunque un sapore dolce per Mengis Petros, che si è aggiudicato la classifica finale e il titolo di miglior giovane della corsa. Il corridore eritreo ha preceduto di 3’03” Samet Bulut (Konya Buyuksehir) e di 3’34” Daniil Marukhin. Leader al via dell'ultima frazione, Maximilian Stedman ha terminato la corsa in quarta posizione, a 3'41" dal compagno di squadra. Ahmet Örken si è imposto nella classifica a punti, Dmitriy Bocharov ha vinto la maglia di miglior scalatore e la Beykoz Belediyesi ha stravinto la graduatoria a squadre.
Le Continental tra i big
Tanti corridori di squadre Continental stanno partecipando ai Campionati del Mondo di Glasgow. Nella prova in linea su strada élite, soltanto due corridori di formazioni di terza divisione hanno portato a termine la prova: i cechi Michael Boroš e Adam Ťoupalík, entrambi tesserati per la Elkov-Kasper, hanno chiuso la prova rispettivamente al trentasettesimo e al quarantaduesimo posto. Per i due si tratta senz’altro di un risultato di spessore, considerando che la corsa è stata talmente tirata che anche la fuga della prima ora era composta esclusivamente da professionisti.
La Mixed Team Relay, invece, ha regalato una grande soddisfazione a Miguel Heidemann: il corridore della Leopard TOGT ha fatto parte del terzetto maschile tedesco che ha conquistato la medaglia di bronzo. Per il venticinquenne, che nella specialità aveva conquistato in passato un oro e un argento agli Europei, si tratta della prima medaglia ai Mondiali. Anche per la ARA|Skip Capital, è arrivata una medaglia di bronzo su strada: Hamish McKenzie ha chiuso in terza posizione la crono under 23.
Nel ciclismo su pista le formazioni Continental hanno raccolto diverse medaglie: la Uno-X Dare Development ha potuto festeggiare l’oro di Carl-Frederik Bévort, uno dei componenti del quartetto danese che ha sconfitto quello italiano nella finale dell’Inseguimento a Squadre. La vittoria nella Madison della coppia dei Paesi Bassi composta da Yoeri Havik e Jan-Willem Van Schip ha portato una maglia iridata sia alla ABLOC che alla BEAT. Anche per i britannici della Saint Piran è arrivata una medaglia del metallo più prezioso, grazie al successo di William Tidball nello Scratch.
Il Team Bridgestone, la formazione giapponese che fornisce quasi tutti i pistard alla nazionale, si è portata a casa ben due medaglie da Glasgow: Kazushige Kuboki ha vinto l’argento nello Scratch e Shunsuke Imamura è stato bronzo nell’Omnium. Pure una compagine italiana ha conquistato un podio: la Zalf Euromobil Fior ha potuto celebrare l’argento di Manlio Moro nell’Inseguimento a Squadre. Hanno potuto festeggiare un podio anche la Israel Premier Tech Academy, grazie a Dylan Bibic, secondo nell’Eliminazione, e la St.George, bronzo nell’Inseguimento a Squadre con Nick Kergozou.
I brasiliani della SwiftCarbon hanno, invece, potuto festeggiare le due medaglie di bronzo di Lauro Chaman nel ciclismo paralimpico su pista: il trentaseienne è arrivato terzo sia nello Scratch che nell’Omnium della categoria C5.
La Mixed Team Relay di Mountain Bike ha regalato una medaglia d’oro alla Q36.5 Continental, grazie a Dario Lillo, uno dei componenti del sestetto svizzero. Faceva parte della selezione francese che ha conquistato la medaglia d’argento, invece, Adrien Boichis della Trinity.
Il corridore della settimana: Ahmet Örken
Per diversi anni Ahmet Örken è stato il corridore di riferimento del ciclismo turco: con il suo spunto veloce, abbinato ad una buona resistenza in salita, ha saputo ottenere anche risultati importanti al Presidential Tour of Turkey, contro gli squadroni WorldTour. Negli ultimi anni il livello dei suoi risultati è un po’ calato, anche a causa di un po’ di sfortuna con le squadre, che raramente gli hanno permesso di disputare un calendario internazionale importante.
Quest’anno ha vinto una tappa della Kırıkkale Road Race e il titolo nazionale a cronometro, trovando un grande rivale in Burak Abay, che gli ha soffiato il titolo nazionale in linea. Nel recente 100th Anniversary Tour of the Republic, il trentenne è andato molto bene, con una vittoria di tappa, altri due piazzamenti sul podio e il successo nella classifica a punti.
Ahmet Örken iniziò a correre a quattordici anni e, due anni dopo, all’ultima stagione da allievo, si fece notare come il talento più interessante del ciclismo turco: vinse sia il campionato nazionale in linea che quello a cronometro di categoria e poi si ripeté con un’altra doppietta ai Campionati dei Balcani.
Anche fra gli juniores si dimostrò subito pronto, con la doppietta nei campionati nazionali e una vittoria in Svizzera. Per concludere il primo anno nella categoria, partecipò ai Campionati del Mondo su pista, raggiungendo un buon ottavo posto nell’Omnium vinto da Bryan Coquard. Nel 2011 ottenne i migliori risultati proprio in pista, conquistando uno storico titolo europeo nell’Omnium, il primo per un atleta turco nel ciclismo (considerando tutte le specialità e tutte le categorie di età), davanti a Jasper De Buyst e Owain Doull. In seguito partecipò ai campionati del Mondo su pista, centrando il quinto posto nell’Omnium, e a quelli su strada.
All’approdo nella categoria under 23, la Konya Torku Şekerspor, la più importante Continental del paese, non si fece sfuggire l’occasione di ingaggiare un corridore che aveva già fatto la storia del ciclismo locale. Al primo anno, il corridore turco fece soprattutto esperienza in una categoria nuova, ma riuscì comunque ad arrivare terzo in una tappa del Tour of Taihu Lake.
Nella stagione successiva, trovò molto più spazio per fare la sua corsa e, all’inizio di aprile, conquistò il suo primo successo UCI in carriera, vincendo in solitaria una tappa del Tour du Maroc. Due mesi dopo vinse le sue prime volate, aggiudicandosi due tappe del Tour de Serbie. In seguito partecipò ai Campionati Europei under 23 e concluse la sua stagione con ben diciotto piazzamenti nella top ten.
Nel 2014, Örken ottenne due top ten in volata al Presidential Tour of Turkey (in tappe vinte da Mark Cavendish ed Elia Viviani), prima di conquistare il suo primo titolo nazionale a cronometro fra gli élite. Successivamente disputò uno splendido Tour of Qinghai Lake, vincendo una tappa, piazzandosi in altre occasioni e concludendo all’undicesimo posto finale. Partecipò, inoltre, ai Campionati del Mondo under 23.
Nella stagione successiva, sfruttando l’aumento di corse in Turchia, si impose in ben dieci occasioni. Si confermò campione nazionale a cronometro e si aggiudicò la classifica finale di due corse a tappe, l’International Tour of Torku Mevlana (in cui conquistò tre successi e un secondo posto in quattro tappe) e il Tour of Aegean. Con la maglia della nazionale, invece, prese parte agli European Games.
Il 2016, anche a causa della forte riduzione di gare internazionali in territorio turco, non fu un anno particolarmente brillante. Örken vinse soltanto il terzo titolo nazionale a cronometro, senza riuscire a ripetersi, nonostante diversi piazzamenti ottenuti in giro per il mondo. Si tolse comunque la grandissima soddisfazione di prendere parte ai Giochi Olimpici, disputando sia la prova in linea che quella contro il tempo.
Nella stagione successiva ritrovò il successo anche al di fuori della Turchia, vincendo già nel mese di febbraio il GP Al Massira, prova de Les Challenges de la Marche Verte, una serie di corse di un giorno in Marocco. In seguito raccolse diversi piazzamenti e vinse una tappa al Tour de Serbie e l’ormai classico campionato nazionale a cronometro. Nella seconda parte dell’anno vinse due tappe e la classifica a punti del Tour of Qinghai Lake, partecipò ai Campionati Europei e, per la prima volta, conquistò un podio di tappa al Presidential Tour of Turkey, chiudendo secondo nella quinta tappa alle spalle del solo Sam Bennett.
Gli splendidi risultati gli aprirono le porte del professionismo: il corridore turco, infatti, fu ingaggiato dalla Israel Cycling Academy, ma le cose non andarono come sperato. Fu, infatti, costretto a rinunciare al contratto per via delle crescenti tensioni politiche fra Turchia e Israele, dovute alla decisione di Donald Trump di spostare l’ambasciata statunitense in Israele a Gerusalemme. Lui e la sua famiglia subirono delle pressioni che lo spinsero a rinunciare alla grande occasione.
Senza la possibilità di passare alla Israel, Örken ripartì dalla Salcano Sakarya, all’epoca formazione dilettantistica. Grazie al nuovo aumento di corse in Turchia, ebbe la possibilità di disputare un calendario abbastanza esteso e conquistò quattro vittorie, tutte in patria: si impose in due tappe del Tour of Mevlana, in una del Tour of Cappadocia e nel campionato nazionale a cronometro. Ai Giochi del Mediterraneo ottenne un ottimo quinto posto nella prova contro il tempo vinta da Edoardo Affini.
Nel 2019, la Salcano-Sakarya salì fra le Continental e mantenne il suo corridore più importante. In una stagione da sette vittorie, il turco confermò il titolo nazionale a cronometro, e, per la prima volta, riuscì a conquistare anche quello in linea.
Nel 2020 fu ingaggiato da una squadra malese, il Team Sapura, e partì bene, con due podi di tappa al Tour de Langkawi vinto dal suo compagno di squadra Danilo Celano. Dopo lo stop imposto dalla pandemia, però, non riuscì più a trovare il colpo di pedale giusto. Dopo sei titoli nazionali a cronometro consecutivi, abdicò, finendo terzo tra gli élite e addirittura quarto assoluto, alle spalle anche del vincitore della prova under 23.
Nella stagione successiva, a causa delle grosse difficoltà del Team Sapura, disputò un calendario ridottissimo, correndo quasi esclusivamente in patria e concludendo la sua stagione nel mese di luglio. Riuscì comunque a togliersi qualche soddisfazione, aggiudicandosi per la settima volta il titolo nazionale a cronometro e partecipando per la seconda volta in carriera ai Giochi Olimpici.
Lo scorso anno Örken si è spostato negli Stati Uniti per correre con la Wildlife Generation, ma ha disputato pochissime gare fuori dalla Turchia, senza togliersi grandi soddisfazioni. Il suo unico risultato importante è stato l’ottavo titolo nazionale a cronometro. A fine anno la squadra ha chiuso e lui ha scelto di tornare in patria alla Spor Toto.
Con l’attuale squadra ha corso quasi esclusivamente in Turchia, con l’unica eccezione rappresentata dal Tour of Albania. Probabilmente tornerà in gara al GP Kaisareia, prossimo appuntamento del calendario UCI in Turchia.
La squadra della settimana: Beykoz Belediyesi
Alla fine dello scorso anno, La Tropicale Amissa Bongo, una delle più importanti corse africane, ha annunciato le squadre che avrebbero partecipato alla prova di quest’anno e fra queste era presente la Beykoz Belediyesi, una Continental turca di cui non si sapeva ancora nulla. Dopo qualche mese, si può dire che la squadra si è dimostrata solida: già sei vittorie UCI e tanti piazzamenti fra Turchia e corse africane.
Il roster è molto internazionale, con diversi corridori dal passato importante (anche fra i professionisti) e soltanto cinque corridori turchi.
Il corridore più noto in rosa è Darwin Atapuma. Il colombiano ha un passato importante, che lo ha visto terminare al nono posto il Giro d’Italia 2016 e vincere nel WorldTour sia al Tour de Suisse che al Tour de Pologne. Il trentacinquenne è stato abbastanza impalpabile nel 2023, con un risicato numero di corse disputate e un’assenza dalle gare che dura da quasi cinque mesi.
L’altro uomo dal passato importante è Natnael Berhane, professionista dal 2013 al 2021. Vincendo una tappa del Tour de Maurice, nel 2023 è tornato al successo dopo quattro anni di astinenza. Il corridore eritreo, seppur in un calendario di livello inferiore, ha mostrato una buona continuità di risultati, che gli ha permesso di ottenere la convocazione per i Campionati del Mondo; purtroppo, la sua gara a Glasgow si è conclusa con una caduta.
Sergey Rostovtsev ha già vinto due gare nel 2023. Il corridore russo, che nelle categorie giovanili ha corso molto in Italia, non è mai arrivato al professionismo, ma ha conquistato diverse medaglie in pista fra Campionati del Mondo ed Europei. Velocista con una buona resistenza in salita, il ventiseienne è il figlio della leggendaria Olga Slyusareva.
Maximilian Stedman è stato ingaggiato ad inizio luglio e ha già vinto il GP Erciyes. Al 100th Anniversary Tour of the Republic ha chiuso quarto dopo aver vestito anche la maglia di leader. Prima di approdare alla formazione turca, l’ex corridore della Mg.K Vis ha vinto il Tour of Albania con la maglia di una compagine dilettantistica, la Velo Schils. Ad inizio stagione il ventisettenne doveva far parte della AT85, ma la formazione ha chiuso i battenti ad inizio marzo per problemi economici.
La scorsa settimana Yaroslav Parashchak ha conquistato la prima vittoria UCI in carriera, aggiudicandosi la terza tappa del 100th Anniversary Tour of the Republic. Prima di approdare in Turchia, il corridore ucraino ha corso molto in Italia e nelle ultime due stagioni ha vestito la maglia della Carnovali-Rime, ottenendo come miglior risultato un quarto posto al GP Industrie del Marmo dello scorso anno.
Oltre a Stedman, la formazione turca ha ingaggiato anche un altro corridore a luglio: Mengis Petros. L’eritreo, prima di approdare alla Beykoz Belediyesi, aveva corso fuori dall’Africa solo in occasione della gara under 23 dei Campionati del Mondo 2021, ma ha iniziato al meglio la sua nuova avventura, dominando il 100th Anniversary Tour of the Republic.
Fra i corridori turchi, il più noto è sicuramente Halil İbrahim Doğan. Il ventiduenne ha iniziato la sua carriera in Mountain Bike, ma ha presto spostato il suo focus sulla strada. Lo scorso anno ha avuto un’esperienza all’estero, correndo la prima parte di stagione con la maglia della BIKE AID. Ancora a caccia del primo successo UCI, ha chiuso per tre volte sul podio il campionato nazionale in linea.
Chiudono il roster altri quattro corridori locali: Muhammed Erkan, Veysel Kaya, Zeki Kaygisiz e Timur Oztoprak. Il ventunenne Erkan ha ottenuto qualche risultato interessante, come il settimo posto al GP Erciyes, e, vista la giovane età, può avere margini di miglioramento. Kaygisiz ha già corso nel mondo Continental nel 2020 e quest’anno è stato nono al GP Erciyes. Kaya e Oztoprak non hanno mai ottenuto top ten a livello UCI, ma il secondo andrà comunque tenuto d’occhio perché non ha ancora compiuto diciannove anni.
La Beykoz Belediyesi dovrebbe tornare in gara al GP Kaisareia, il prossimo appuntamento del calendario UCI in Turchia, che avrà luogo il diciannove agosto.