Iserbyt, questi non sono castelli di sabbia
Sulle dune di Koksijde arriva l'undicesima vittoria stagionale su 17 gare disputate per Eli, e la Coppa del Mondo è più o meno ipotecata. Bel ritorno al successo di Annemarie Worst nella gara femminile
Saltata l'edizione 2020 causa pandemia, Koksijde fa il proprio ritorno nel calendario entrando dalla porta principale: la Coppa del Mondo. Uno dei percorsi più appassionanti del calendario, caratterizzato dalle dune di sabbia (Duinencross il nome, infatti), da percorrere in certi tratti a piedi ed in altri in bici, tracciato in cui è necessario abbinare tecnica a potenza e corsa a piedi a pedalata in sella. Settima prova della CDM élite, ospita anche le categorie juniores e under 23 maschili, corse però non valide per la classifica finale. Tra gli U19 altro successo per Haverdings, che bissa così la vittoria di ieri, dominando su Corsus (primo anno) e Vandenberghe. Solo quinto Dockx, secondo ieri a Merksplas. Nelle "promesse" primo posto per Wyseure, battuto il primo anno Michels (un futuribile campione), a completamento del podio Verstrynge, vicino alla top ten élite ieri.
Pronostico aperto al femminile, con Brand favorita, ma le avversarie stavolta non mancano; assente Vas, la quale si è presa un periodo di riposo, sono Betsema e Alvarado le rivali principali dell'iridata, soprattutto grazie alle loro doti innate sulla sabbia. Worst, che può contare su caratteristiche abbastanza simili a quelle di Lucinda, rappresenta un ulteriore pericolo, assieme alle tre fenomenali giovanissime Van Anrooij, Van Empel e Pieterse (le prime due che hanno nella sabbia il proprio terreno d'elezione). Truppa italiana guidata da Lechner e Arzuffi, ormai abituate a correre in Belgio. Presenti inoltre Persico e la figlia d'arte Lucia Bramati (il papà Luca, cugino del direttore sportivo del Wolfpack Davide Bramati, ha vinto la CDM e il SP nel 1995-1996).
Come da pronostico partenza a cannone di Fem van Empel, forse la più scattante dell'intero plotone. Molto reattive anche Van Anrooij e Pieterse, determinate a mettere subito alle strette le favorite. Brand, Worst e Betsema rimangono un po' chiuse nel gruppo, mentre Alvarado è brillante in quarta posizione. Shirin scappa via sulla prima duna, dimostrando tutta la sua abilità nel condurre la bici sulla sabbia. In difficoltà Brand, piantata a metà rettilineo e sorpassata anche da Lechner. Alvarado con Worst, Pieterse e Van Empel a ruota si incarica di guidare l'inseguimento alla battistrada, raggiunta in prossimità del secondo box. In questo tratto Ceylin mette in luce grandi abilità tecniche, costringendo Betsema a un netto cambio di ritmo per tornar sotto al drappello. Lucinda, inferiore alle connazionali sulla sabbia, riprende a piedi i secondi persi in sella.
Al termine del primo giro le sette sono al comando tutte insieme, con la prima attardata che è Anna Kay a 23 secondi. Senza aspettare o studiare le altre, Lucinda Brand va davanti, con l'intento di guadagnare terreno sul ripido muro da affrontare scendendo di bici. Worst poco dopo la supera, mentre due vagoncini si staccano dal treno: Van Empel prosegue del proprio passo, evitando il fuorigiri, mentre Ceylin è vittima di una foratura che di fatto la esclude dalla sfida per la vittoria. Annemarie non arresta la propria azione e si ritrova con 5" di margine su Betsema, ora in seconda posizione. Proprio l'esponente della Pauwels riesce a seminare le avversarie e agganciare in testa la rivale della 777 al secondo passaggio sulla linea del traguardo. Terza Brand e più dietro la coppia Pieterse-Van Anrooij, con Alvarado che ha già sorpassato Van Empel. Shirin si disfa della compagnia scomoda della coetanea, la quale paga pesantemente il conto delle fatiche dei giri precedenti, venendo staccata anche da Ceylin e Fem.
Se sulle dune sabbiose si può parlare di una sostanziale parità tra Worst e Betsema, lo stesso non si può dire riguardo i tratti a piedi e quelli scorrevoli, grazie ai quali Annemarie, nel corso della quarta tornata, scava un solco notevole e guadagna un margine di sicurezza sull'avversaria. Brand in svariate occasioni sembra avvicinarsi al secondo posto, sfruttando l'ottima condizione che si ritrova, ma viene rimbalzata indietro dalle dune.
L'ultimo giro è una passerella per Worst, che torna al successo dopo un digiuno di oltre un anno (Koppenbergcross 2020). Seconda Betsema (17"), su un tracciato a lei particolarmente favorevole, che riesce ad accorciare le distanze in classifica su Brand, terza (37"): 198 i suoi punti contro i 212 della campionessa del mondo e d'Europa. Van Anrooij (49") eccellente quarta su un circuito che ha esaltato le migliori qualità della neerlandese: potenza e guida sulla sabbia. Quinto posto con rimorsi per Alvarado (1'10"), senza foratura un podio era alla portata. Ancora due under in sesta e settima posizione, Van Empel e Pieterse. Ottava la specialista Van der Heijden, riuscita per la prima volta questa stagione a completare una corsa in rimonta. Ancora top ten per Kastelijn, nona. Decima la campionessa statunitense Honsinger, in attesa del ritorno dei "suoi" percorsi. Spedizione italiana che può tornare a casa contenta, considerando l'undicesimo posto di Lechner, sempre ai vertici della gara, il tredicesimo in rimonta di Arzuffi e il diciassettesimo di Persico, lievemente in calo nel finale.
Anche al maschile, nonostante la classifica sia ben delineata, ci si aspettava un grande spettacolo, favorito ulteriormente dall'acquazzone venuto giù a Koksijde poco prima delle ore 15. In prima fila lo specialista Sweeck, seguito nella lista dei pronosticabili dal vincitore di Zonhoven Aerts e dal padrone di questa parte di stagione Iserbyt. Assente Vanthourenhout, Italia rappresentata da Carozzo.
Pronti via e primo mezzo colpo di scena: Eli perde il pedale e conclude il rettilineo iniziale intorno alla quindicesima posizione, mentre Hermans e Van der Haar sono in testa a menare. Il leader della generale è rapido e scaltro e si riporta sui due di testa senza affanno. Quinten commette un piccolo errore, perdendo in tal modo il vantaggio accumulato sulla sabbia. La caduta di Iserbyt e LVDH gli consente di riprendere il margine che aveva precedentemente, mentre ancor più dietro Sweeck è vittima della stessa curva scivolosa che era costata a Lars ed Eli le prime posizioni e affonda oltre la decima piazza. Toon prende il comando delle operazioni e con un cambio di ritmo si riporta su Hermans. Lo marcano lo stesso Iserbyt e Baestaens, che può permettersi di aspettare il compagno Daan Soete, quinto, staccato 10" ed altro amante del Duinencross.
Nella seconda tornata, segnata dal rientro di LVDH, è Hermans che continua a tirare, finché Eli non si porta in testa per rallentare un po' e favorire il rientro di Vandebosch, Sweeck, di un favoloso Ferdinande (all'ultima annata tra gli U23, ha annunciato che se non troverà un contratto per il 2022-2023 smetterà con il ciclocross), ma anche di rivali come Van Kessel, Soete, Vandeputte e David van der Poel, non pericolosi per la sua leadership e nemmeno per il successo parziale. Terza tornata nella quale scappano via Aerts, Iserbyt, Hermans e Van der Haar, con la coppia Baloise che non si fa problemi a prendere a spallate l'ex campione europeo nella lotta per il posizionamento, che a sua volta risponde con il suo solito carattere, superandoli entrambi. Un po' di indecisione nel finale di round permette nuovamente agli inseguitori di tornar sotto. In questa fase si fanno notare ancor più di prima i due giovani Hendrikx (neerlandese) e Ferdinande (belga), mentre Soete rimane attardato causa foratura.
Aerts decide che è arrivato il momento di accelerare, visto che siamo quasi a metà gara (basso minutaggio, solo 57 minuti) e la selezione è pressoché nulla. Si capisce ben presto che il belga ha una marcia in più rispetto a Eli e Quinten sulle dune, ma Iserbyt ne ha due in più sui tratti scorrevoli. Tre giri al termine e tre in testa, rincorsi da altri tre crossisti, con Sweeck che tenta il rientro. Ancora una volta sulle dune Aerts stacca tutti, ma ci pensa Eli a riagguantarlo in un attimo. Questi due se ne vanno e Toon appare come il favorito, vista la sua dimestichezza con la sabbia, ma Iserbyt è tatticamente inappuntabile e prende in testa tutti i tratti sabbiosi del penultimo giro, per non permettere ad Aerts di staccarlo. Inoltre è consapevole che così facendo la pressione andrà tutta su Toon, il che spinge l'alfiere della Baloise all'errore.
Errore che arriva puntualmente verso la fine della tornata. Eli a questo punto rilancia con decisione e se ne va. Hermans e Aerts tentano una strenua resistenza alternandosi nell'inseguimento durante l'ultimo giro, ma non c'è nulla da fare, l'esplosività di Iserbyt ha avuto la meglio per l'ennesima volta. La beffa arriva per mano di Sweeck (4" il suo distacco dal vincitore al traguardo), che nel finale li sorpassa entrambi e va a completare la doppietta Pauwels. Terzo Aerts (7"), troppo poco cattivo agonisticamente parlando nell'ultimo periodo, e quarto Hermans (14"). Seguono LVDH, che a breve si prenderà un corto periodo di riposo, Van Kessel, Baestaens, Soete in recupero dopo le sfortune iniziali, l'ottimo Hendrikx e Vandeputte. Delusione di giornata Ryan Kamp, uno che con la sabbia ha un feeling speciale, diciassettesimo dietro anche al coetaneo Mason. Classifica sempre più definita, con Eli a 245 punti, Aerts a 176, Van der Haar ed Hermans a 175.
Ciò che ci lascia in eredità questa gara riguarda principalmente il vincitore. Iserbyt, infatti, da inizio stagione sta mostrando una solidità che mai prima d'ora l'aveva contraddistinto come atleta. Oggi, su uno dei tracciati più odiati, assieme a Namur, ha addirittura centrato la vittoria. Noi tutti lo conoscevamo per la sua quasi imbattibilità, in assenza di WVA e MVDP s'intende, sui percorsi veloci e filanti, ma anche per la sua discontinuità ad alti livelli, soprattutto su fango e sabbia. In questo 2021 è invece cresciuto esponenzialmente a livello di solidità e forse dopo l'Europeo ha perso qualcosa in termini di intoccabilità sui tracciati scorrevoli. L'unica barriera che rimane da abbattere è il classico calo durante il periodo natalizio.
Coppa del Mondo non unico evento della domenica, in particolare per ciò che concerne i colori italiani. A Hittnau si correva uno dei cross più famosi della tradizione svizzera e l'Italia era ben rappresentata da Gariboldi, Bertolini e Dorigoni. Il promettente Christen si è aggiudicato la prova junior, mentre tra le donne la vittoria è stata appannaggio di Halter (una juniores!). Terza Gariboldi e quinta la 2005 Venturelli, speranza del cross italiano per le prossime stagioni. Rouiller si aggiudica la gara maschile, battendo per appena 1" Gioele Bertolini. Terzo Lillo e quarto lo stradista Haussler. Solo settimo l'altro big nostrano, Jakob Dorigoni.
Sabato e domenica prossimi ancora cross, con l'X2O di Kortrijk e la CDM in Francia, nella nuova località di Besançon.