Le squadre 2020: Bahrain-McLaren
Nuovo ciclo per il team arabo, con direzione tecnica e partnership che parlano inglese. Landa sostituisce Nibali nel ruolo di capitano
Aria di cambiamento per la Bahrain-McLaren, una delle formazioni dalla storia più travagliata nel 2019, tra problemi doping (con atleti e management sloveno toccati dall'Operazione Aderlass) e tensioni interne che hanno portato all'addio di due uomini chiave: il campione del mondo a cronometro Rohan Dennis (con tanto di ritiro a sorpresa dal Tour e titolo confermato su una bici non Merida) e Vincenzo Nibali col suo entourage, che ha portato anche Slongo e Carera a seguire il loro atleta altrove. Al ché un nuovo management di fattura britannica ha preso in mano la squadra, con McLaren che ha aperto la pista già nella passata stagione con una partnership tecnologica e commerciale, per poi passare ad un nuovo general manager, quel Rod Ellingworth che per una decade ha amministrato le sorti del Team Sky, nel bene e nel male, e prenderà il posto di Brent Copeland. Si rinnova anche il direttore sportivo principale, con Roger Hammond, reduce da 4 stagioni in ammiraglia alla Dimension Data, che prenderà il posto di Goradz Stangelj, il quale comunque rimane in seno al team come anche Franco Pellizotti e Alberto Volpi.
ROSA
Yukiya Arashiro (Jpn, 1984), Enrico Battaglin (Ita, 1989), Phil Bauhaus (Ger, 1994), Pello Bilbao (Esp, 1990), Grega Bole (Slo, 1985), Santiago Buitrago (Col, 1999), Eros Capecchi (Ita, 1986), Damiano Caruso (Ita, 1987), Mark Cavendish (Gbr, 1985), Sonny Colbrelli (Ita, 1990), Scott Davies (Gbr, 1995), Chun Kai Feng (Tpe, 1988), Iván García Cortina (Esp, 1995), Marco Haller (Aut, 1991), Heinrich Haussler (Aus, 1984), Kevin Inkelaar (Ned, 1997), Mikel Landa (Esp, 1989), Matej Mohoric (Slo, 1994), Domen Novak (Slo, 1995), Mark Padun (Ukr, 1996), Hermann Pernsteiner (Aut, 1990), Luka Pibernik (Slo, 1993), Wout Poels (Ned, 1987), Marcel Sieberg (Ger, 1982), Dylan Teuns (Bel, 1992), Jan Tratnik (Slo, 1990), Rafael Valls (Esp, 1987), Stephen Williams (Gbr, 1996), Fred Wright (Gbr, 1999)
L'ANALISI
CORSE A TAPPE: Negli ultimi sei anni Mikel Landa ha corso nei migliori team per le corse a tappe, affermandosi come atleta di primo livello ma senza trovare spazio da capitano unico: la Bahrain-McLaren sarà la sua occasione per dimostrare di meritarselo, dato che si tratta di una formazione ben attrezzata per le corse a tappe, senza avere però altri uomini di pari livello. Gli innesti dei connazionali Pello Bilbao (che arriva dall'Astana con Eros Capecchi), uomo che si è guadagnato uno spessore negli ultimi anni, e dello sfortunato Rafael Valls, fanno un buon paio di corridori utili che si aggiungono al valido scalatore austriaco Hermann Pernsteiner ed all'irrinunciabile Damiano Caruso, ancora buono per correre per sé in alcune corse a tappe di una settimana. Merita un discorso a parte l'ucraino Mark Padun: è giovane, vincendo l'Adriatica Ionica Race ha confermato un'attitudine per le corse a tappe, o almeno per quelle di una settimana, ma può ancora crescere. Il team ha larghi orizzonti aperti per il futuro: passeranno professionisti il neerlandese Kevin Inkelaar ed il colombiano Santiago Buitiago, entrambi protagonisti all'ultimo Giro della Valle d'Aosta. Con la speranza che si riprenda Stephen Williams: ha passato quasi tutta la prima stagione da professionista ai box.
VOLATE: Il casco di Sonny Colbrelli sarà verosimilmente quello che vedremo più spesso davanti tra quelli della Bahrain, in caso di volata. Pur non essendo un "puro", il bresciano ha dimostrato di essere ormai pronto per ottenere un successo di peso in una classica. Se parliamo invece di velocisti in senso stretto, abbiamo a che fare con l'ultima chance di rilancio per Mark Cavendish: è forte il suo legame con Ellingworth, che crede molto in lui e potrebbe aiutarlo a trovare le motivazioni giuste per un degno finale di carriera dopo una serie inverosimile di malattie e infortuni. Altrimenti c'è Phil Bauhaus, che alla Bahrain ha trovato un po' più di continuità ma non è ancora diventato un velocista vincente: solo tre vittorie per lui negli ultimi tre anni, in maglia rossa solo l'ultima edizione del Gp Bernocchi. Infine, a sostegno di questi nomi c'è Grega Bole, il quale a 35 anni non disdegna ancora, in assenza di altri capitani, di lanciarsi alla ricerca di un successo personale.
PAVÉ: Sebbene Sonny Colbrelli resti il corridore più importante del team per le classiche del Nord e Matej Mohoric (nella top 10 di Sanremo e Gand-Wevelgem) quello che ha ottenuto i risultati più importanti nella passata stagione, sono in crescita per il 2020 le quotazioni del venticinquenne spagnolo Iván Garcia Cortina: ha messo il naso fuori in diverse delle importanti prove del pavé e nel finale di stagione si è messo in luce al BinckBank Tour, confermando una notevole confidenza con le classiche del nord. Corridore veloce e resistente, è il maggior candidato a raccogliere l'eredità di Juan Antonio Flecha. Il resto del team per le classiche primaverili prevede una buona batteria di gregari di lingua tedesca: Marco Haller si aggiunge a corridori di enorme esperienza come Heinrich Haussler, che nella passata stagione ha finalmente ritrovato continuità e soprattutto il piacere di andare in bici tanto da riconsiderare anche il ciclocross, ed il trentottenne Marcel Sieberg, per il quale il 2020 potrebbe essere l'ultima stagione da professionista.
CLASSICHE: Oltre a Landa e Cavendish, Ellingworth si affida ad un altro corridore passato dalle sue mani al Team Sky: è Wout Poels, il quale da vincitore di un'edizione della Liège si prefigura come l'uomo più valido del team per le classiche più dure. Ma sarà un elemento di valore anche al Tour de France, anche se l'approccio sarà ben diverso da quello del mulo da soma visto negli ultimi anni. Naturale spalla dell'olandese sarà il belga Dylan Teuns, anch'egli in grado di farsi valere anche nelle corse a tappe, come si è visto nel 2019 in Tour e Vuelta. Per prove più veloci che vallonate, invece, si attende un rilancio di Matej Mohoric: nella precedente annata si è rivelato tatticamente incomprensibile e discontinuo, ma i numeri buoni non possono essere spariti. Occasione di rilancio anche per Enrico Battaglin dopo una pessima stagione alla Katusha. Nella passata stagione, Jan Tratnik ha passato l'esame di riparazione del World Tour a 8 anni di distanza dal primo, vincendo anche la crono di apertura al Tour de Romandie, può dire la sua come cacciatore di tappe. Apprendistato per il neoprofessionista Fred Wright, rivelatosi nelle categorie giovanili un atleta combattivo, in grado di vincere sia al Giro (Under 23) che al Tour (de l'Avenir).