L'urlo di esultanza di Rui Costa © Intermarché
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Ci riprova Remco, ma è Rui Costa l'iridato fortunato

Altra fuga per Evenepoel nella quindicesima tappa della Vuelta a España, ma stavolta non arriva la vittoria. Successo per il portoghese che regola in volata Kämna e Buitrago. Nulla cambia nella generale

10.09.2023 18:09

La classe non è acqua si diceva. E oggi Rui Costa l'ha dimostrato molto bene vincendo la quindicesima tappa della Vuelta. Il portoghese ormai ha una certa età (va per i 37) e deve fare i conti con quel che gli rimane della brillantezza di un tempo (pensare che dal suo alloro a Firenze sono trascorsi ben 10 anni e tutti i tre rivali con cui si trovò a giocarsi quell'iride si sono già ritirati). Il passaggio all'Intermarché pare però avergli dato nuova linfa, tanto che già a gennaio e febbraio aveva collezionato qualche buona vittoria in terra spagnola, ma nulla di paragonabile ad un successo nella corsa regina tra quelle iberiche. Soprattutto se consideriamo che l'ultima vittoria in un grande giro risaliva addirittura al Tour de France 2013. Ed è quindi naturale che il lusitano consideri questa come la stagione della rinascita (o forse quella del canto del cigno, saranno i prossimi mesi a determinarlo).

Oltre a Rui Costa, un altro grande protagonista di giornata è stato ancora Remco Evenepoel, il quale dopo la vittoria di ieri non vuole accontentarsi e ha intenzione di andare a caccia di quanti più successi possibili in queste ultime frazioni. Un quesito che ci si può porre è il seguente: ma se anche quando è in lotta per un piazzamento di rilievo nella generale cercasse di mettere sotto pressione gli avversari su terreni diversi da quello su cui solitamente si decidono i grandi giri, vale a dire la salita, cosa succederebbe? Chiaramente azioni come quella odierna non sarebbero immaginabili, ma Remco non deve sentirsi obbligato a giocarsi tutte le proprie carte esclusivamente nelle frazioni a cronometro e quelle di alta montagna. Sarebbe limitante per un fondista e corridore a tutto tondo del suo calibro; la sua squadra dovrebbe cercare un modo per esaltare queste sue doti, in modo che più ci si allontani dal territorio tradizionale della lotta nei GT, cioè la salita, più Remco si trovi a proprio agio nei confronti degli avversari diretti.

Qualcosa di simile ha provato a metterlo in atto la UAE sulla prima ascesa di giornata, ma il trio della Jumbo-Visma ha sempre risposto presente. Nonostante il fallimento del tentato golpe emiratino qualcosa di significativo è emerso dalla frazione di Lekunberri: Ayuso e compagnia non hanno intenzione di arrendersi, la Jumbo difenderà Kuss e la sua maglia rossa fino a quando il fisico dell'americano reggerà. Tutto questo in attesa che anche Mas si faccia forza e provi a smuovere un po' la classifica, anche alleandosi con gli alfieri della UAE.

La cronaca della quindicesima tappa della Vuelta a España 2023

Un profilo, quello della quindicesima frazione della Vuelta a España 2023, che stuzzica la fantasia della varietà più assoluta dei corridori del gruppo, dagli scalatori ai velocisti resistenti, passando per i passisti e i puncheur. Da Pamplona a Lekunberri in totale sono 156.5 chilometri. Si comincia con un lungo falsopiano di oltre sessanta chilometri, seguito da una salita lunga ma irregolare, il Puerto de Lizarraga (19.3 km al 3%), dalla discesa e un altro segmento in pianura, prima del gran finale con il doppio passaggio sul Puerto de Zuarrarrate (7.3 km al 5%) e la picchiata che porta verso il traguardo.

Pronti via ed è di nuovo Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) che cerca di portar via il gruppo buono, sempre ben marcato da diversi atleti, tra cui un molto attivo Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), da Andreas Kron (Lotto Dstny) e da Matevz Govekar (Bahrain-Victorious). Troppi interessi però perché la fuga possa partire presto nel corso della frazione, tanto che si arriva alle pendici della prima ascesa con una situazione ancora molto confusa. Solamente intorno ai -95 si crea un buon gruppetto davanti con presenti, tra gli altri, la maglia a pois Evenepoel e la maglia verde Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck). 

Questo sembra un drappello perfetto perché all'interno non vi sono uomini pericolosi né per la Jumbo-Visma né per le altre squadre ben messe in classifica. Tuttavia alla UAE Emirates non sta bene una lunga passerella verso Madrid accontentandosi della top ten dei propri tre alfieri e quindi attacca ripetutamente con Marc Soler e João Almeida, cercando di sorprendere la Jumbo in una tappa in cui la forza fisica può essere messa nel sacco da una tattica inaspettata. Sepp Kuss, Primoz Roglic e Jonas Vingegaard (Jumbo), ben supportati da Jan Tratnik, però rispondono sempre brillantemente ai vari tentativi, finché sull'ultimo scatto di Soler sono solamente Vingegaard e Aleksandr Vlasov (BORA-hansgrohe) a restare attaccati. I tre rientrano davanti in un batter d'occhio, mentre alle loro spalle Kuss e Roglic attendono il rientro di Wilco Kelderman e Dylan van Baarle per andare a ricucire sulla testa della corsa. 

Davanti troviamo, oltre a Evenepoel, Soler, Vingegaard e Vlasov, anche Jan Hirt (Soudal), Santiago Buitrago (Bahrain), Juan Pedro López e Kenny Elissonde (Lidl-Trek), Lennard Kämna e Ben Zwiehoff (BORA), Jimmy Janssens e Jason Osborne (Alpecin), Kron, Andrea Vendrame e Nicolas Prodhomme (AG2R Citroën Team), Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty), Einer Rubio (Movistar), Élie Gesbert e Cristián Rodríguez (Arkéa-Samsic) e Fernando Barceló (Caja Rural-Seguros RGA). A una ventina di secondi il gruppo maglia rossa, ancora più indietro Cian Uijtdebroeks (BORA), sempre alla presa con problemi al soprasella. 

Toccherebbe quindi a Enric Mas (Movistar) chiudere il gap, ma è la stessa Jumbo-Visma che, nonostante Vingegaard davanti, si impegna per rientrare in modo da difendere i piazzamenti di tutti e tre i corridori sul podio e in particolare la roja di Kuss. Tutto da rifare ai -85. Riparte subito Rui Costa con Rodríguez e lo stesso Evenepoel, raggiunti tra la cima del primo GPM, vinto da Remco, e la successiva discesa da dodici corridori: Buitrago (il più vicino in classifica, tredicesimo a 13'15" dal leader della generale), Elissonde, Rudy Molard (Groupama-FDJ), Nico Denz e Kämna (BORA), Janssens, Kron, Jonathan Caicedo (EF Education-EasyPost), Geoffrey Bouchard e Vendrame (AG2R), Rubio e Chris Hamilton (Team DSM-firmenich). 

Il plotone si rialza e concede ai quindici quasi tre minuti, facendo rientrare sotto la maggior parte dei corridori staccati, tra cui anche Uijtdebroeks. Sono Robert Gesink e Attila Valter (Jumbo) a occuparsi di tenere non troppo lontana la fuga, aiutati dalla Alpecin per una possibile volata di Groves. All'attacco del primo Puerto de Zuarrarrate il margine dei fuggitivi è di 2'30" sul plotone dove il lavoro della Alpecin è sempre più convinto. Remco annusa il pericolo del possibile ritorno del gruppo da dietro e decide di mettersi testa bassa a menare sin dal primo metro di salita, nel classico stile che lo contraddistingue e che spesso lo ha portato a grandi successi. Gli effetti si misurano allo scollinamento: nonostante il forcing della Alpecin il distacco degli inseguitori è lievitato fino a 3'30" e Groves appare definitivamente escluso dalla lotta per la vittoria parziale, che sarà affare dei dieci rimasti in testa; hanno perso contatto dal drappello dei quindici iniziali Elissonde, Caicedo, Molard, Bouchard e Vendrame.

Mentre nelle retrovie si segnala l'ennesima caduta di Geraint Thomas (INEOS), davanti Hamilton tenta la sortita su un segmento in contropendenza ai -30, prima che la strada ritorni a scendere e che i dieci di testa tornino compatti. Janssens va a fare lo sprint di Irurtzun ai -16.5 per togliere punti a Remco in difesa della maglia verde di Groves e anche per allungare in vista dell'imbocco della salita. Alle sue spalle vengono su molto forte Buitrago e Rui Costa, mentre Remco prosegue con il proprio passo cercando di tenere il duo di testa (Janssens dopo essere stato raggiunto si è anche staccato) nel mirino. La coppia formata dal colombiano e dal lusitano continua a guadagnare sui diretti inseguitori, fino a quando, ai -2 dalla vetta, Kämna parte secco e lascia tutti gli altri sul posto, compreso un Evenepoel che pare pagare le fatiche degli ultimi giorni.

Il tedesco rientra subito davanti ma ha finito la benzina e non riesce a fare il vuoto. È invece Buitrago ad anticipare appena prima dello scollinamento, tentando poi di allungare ulteriormente in discesa. Ai -7, grazie al grande lavoro di Rui Costa, viene ripreso e si rimette subito in coda al terzetto, aspettando il momento buono per ripartire. Il primo a scattare è invece Kämna ai -5; il teutonico prende qualche metro di vantaggio ma commette un errore in una S a tre chilometri e mezzo dall'arrivo, finendo lungo sull'erba e vedendosi sorpassato dai due rivali per il finale della tappa. Sarebbero quindi i soli Rui Costa e Buitrago a giocarsi la frazione, ma il colombiano non collabora con il campione del mondo di Firenze e così prima dell'ultimo chilometro Kämna rientra. Tornano tre i pretendenti al successo, ma a furia di studiarsi rischiano di rientrare anche quelli dietro, guidati dal solito Remco, la cui azione riprende decisamente vigore proprio nel finale.

Il più esperto del terzetto, cioè Rui Costa, allunga un filo ai -500 metri per aumentare un po' l'andatura; Kämna si porta in testa e lancia la volata non appena il lusitano gli concede qualche metro con l'intenzione di fare l'elastico e passarlo proprio prima della linea d'arrivo. Il piano di Rui Costa si rivela perfetto così come la sua volata e gli vale la quarta vittoria stagionale. In seconda piazza giunge il tedesco, terzo è Buitrago. Il drappello degli inseguitori, regolato da un grande Evenepoel conclude a 2" dai primi, ad un passo quindi dalla beffa per il trio che è salito sul podio della tappa odierna.
Il gruppo maglia rossa invece, che ha continuato a spingere relativamente forte fino al traguardo, è regolato da David González (Caja Rural) su Groves e Iván García Cortina (Movistar) a 2'52" dal vincitore. Nella generale tutto rimane intatto: Kuss maglia rossa con 1'37" su Roglic, 1'44" su Vingegaard, 2'37" su Ayuso e 3'06" su Mas.

Domani c'è il secondo riposo, la Vuelta a España 2023 ripartirà martedì 12 da Liencres per la sedicesima tappa di 119.7 chilometri che porterà il gruppo sino a Bejes. In sostanza, i primi 115 km saranno del tutto piatti, mentre il muro finale lungo quasi cinquemila metri con una pendenza media del 9% deciderà il vincitore.

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