Gli UAE s'immolano per Molano, Pedersen battuto
L'ultima tappa della Vuelta a España premia il velocista colombiano, terzo il suo compagno Ackermann. Nessuna sorpresa, generale a Evenepoel. "Picchetto d'onore" per i ritirandi Valverde (acclamato a Madrid) e Nibali
Non capita spesso di assistere a volate come quella di oggi, in cui il vincitore è colui che, nelle tattiche di squadra, dovrebbe essere designato come ultimo uomo del velocista. È proprio questo ciò che è accaduto nella ventunesima ed ultima tappa della Vuelta, vinta da Sebastián Molano su Mads Pedersen, maglia verde per la Trek-Segafredo, e Pascal Ackermann, colui che avrebbe dovuto fare lo sprint per la UAE Emirates. Il colombiano ha invece saputo resistere a lungo in prima posizione, dimostrando inequivocabilmente di essere oggi lo sprinter con più gambe dopo tre settimane estenuanti. La passerella conclusiva della corsa spagnola, dopo una prima parte tradizionale caratterizzata da foto di rito e allegre chiacchiere in gruppo, è stata animata da una giovane coppia di ottimi passisti (Julius Johansen e Luke Plapp) che hanno fatto sudare le proverbiali sette camicie al plotone, che li ha ripresi solo in corrispondenza dell'ultimo chilometro.
Può così ufficialmente iniziare la festa per Remco Evenepoel, che si regala con grande merito il primo grande giro in carriera e una vittoria a cui la sua Quick-Step AlphaVynil, formazione specialista delle classiche, non è certo abituata. Ad accompagnarlo sul podio ci sono Enric Mas (Movistar), al terzo secondo posto nella corsa iberica, e Juan Ayuso (UAE) che ottiene il terzo posto all'esordio, con vent'anni ancora da compiere. Anche le altre classifiche non vedono scossoni, con la classifica dei GPM a Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) e la classifica a punti a Mads Pedersen, entrambi vincitori di ben tre tappe a testa. Infine maglia bianca di miglior giovane allo stesso Evenepoel e classifica a squadre vinta dalla UAE Team Emirates.
Torna oggi a concludersi nella capitale spagnola la Vuelta a España, dopo la parentesi dello scorso anno a Santiago de Compostela, e lo fa con la classica passerella finale. I 96 km con partenza da Las Rozas, cittadina della periferia a nord di Madrid, sono interamente pianeggianti, e prevedono un circuito finale di 5,8 km da ripetere per ben 9 volte. L’arrivo è posto in Plaza de Cibeles, dove ci si attende un’ultima battaglia tra i pochi velocisti rimasti in gara, in una giornata di festa per tutto il gruppo.
La giornata si apre, ancor prima della partenza, con un emozionante tributo a due campioni che terminano quest’oggi la propria carriera nei grandi giri: Vincenzo Nibali ed Alejandro Valverde, applauditi da tutto il gruppo durante una breve ma significativa sfilata. Quanto alla corsa vera e propria invece, come da tradizione, si vede ben poco agonismo nelle prime fasi di corsa. Il leader delle varie classifiche sono schierati nelle prime posizioni: accanto alla maglia rossa Remco Evenepoel (Quick-Step AlphaVynil) ci sono infatti la maglia a pois Richard Carapaz (Ineos Grenadiers), la maglia verde Mads Pedersen (Trek-Segafredo) e Juan Ayuso (UAE), indossatore della maglia bianca di miglior giovane che appartiene comunque allo stesso Evenepoel. È poi il turno delle foto di rito per le varie squadre e per i protagonisti di queste 3 settimane, in un gruppo in cui regna sempre grande tranquillità. Si entra dunque lentamente nel circuito finale, con Valverde che si avvantaggia di qualche centinaio di metri per prendersi gli applausi del numeroso pubblico presente sulle strade della capitale spagnola. Terminata la personalissima passerella del murciano, a 50 km dal traguardo, la Quick-Step AlphaVynil inizia ad impostare un ritmo blando ma regolare, dando di fatto il via alla gara.
Cominciano dunque anche gli scatti in testa alla corsa, ed evadono due giovani passisti come Luke Plapp (Ineos Grenadiers) e Julius Johansen (Intermarché-Wanty-Gobert), che guadagnano solo 15” su un gruppo che ora viaggia spedito sotto l’impulso delle squadre dei velocisti. Sono infatti l’Alpecin-Deceuninck di Tim Merlier, la Trek-Segafredo di Mads Pedersen e la BikeExchange-Jayco di Kaden Groves a prendersi la responsabilità del non facile inseguimento, vista la convinzione e la qualità della coppia al comando. A 4 giri dalla fine, con 22 km ancora da percorrere, sono 25 i secondi di vantaggio di Plapp e Johansen su un plotone tirato ora anche dalla Bora-Hansgrohe di Danny van Poppel. Passano velocemente i chilometri nella bella Madrid, e la sfida tra i battistrada ed il gruppo si fa sempre più interessante, mentre Plapp continua a scherzare con la telecamera, apparendo più fresco rispetto al compagno d’avventura. Suona la campana, si entra nell’ultimo giro con soli 10” che dividono fuggitivi ed inseguitori, che ora viaggiano ad un ritmo forsennato, pur senza una squadra che prenda in blocco il comando delle operazioni. La potenza del gruppo ha tuttavia la meglio, riprendendo Plapp e Johansen esattamente ad 1 km dall’arrivo.
È la UAE Emirates protagonista dell’ultimo chilometro con un trenino composto da Marc Soler, Juan Sebastián Molano ed infine Pascal Ackermann. La volata, in leggerissima salita, è lanciata in parallelo da Molano ed Alex Kirsch (Trek-Segafredo), ultimo uomo di Mads Pedersen. Passano i metri, e mentre ci si attende lo sprint vero e proprio di Ackermann, Molano continua a resistere in testa facendo la propria volata, e nemmeno Mads Pedersen riesce ad affiancarlo: la vittoria è del colombiano della UAE. Seconda posizione poi per Pedersen, terzo Ackermann. Quarta piazza per Mike Teunissen (Jumbo-Visma), quinto Danny van Poppel, sesto Kaden Groves (BikeExchange-Jayco) e settimo Fred Wright (Bahrain-Victorious). Completano la top10 corridori meno attesi come Lionel Taminiaux (Alpecin-Deceuninck), Ben Turner (Ineos Grenadiers) e Cedric Beullens (Lotto-Soudal).
Ecco dunque come si presenta la classifica finale di questa Vuelta a España, completamente invariata: Remco Evenepoel (Quick-Step AlphaVynil) vince il suo primo grande giro con 2’02” di vantaggio su Enric Mas (Movistar) e 4'57” su Juan Ayuso (UAE), che conquista il podio a soli 19 anni. Quarta posizione a 5’56” per Miguel Ángel López (Astana Qazaqstan), poi quinto João Almeida (UAE) a 7’24” mentre conquista la sua prima top10 in un grande giro Thymen Arensman, sesto a 7’45”. Settima posizione per un altro esordiente, il campione spagnolo Carlos Rodríguez (Ineos Grenadiers), mentre completano le ultime tre posizioni della top10 vanno a Ben O’Connor (AG2R Citroën) ottavo a 10’30”, Rigoberto Uràn (EF Education-EasyPost) nono a 11’04” e il vincitore del Giro Jai Hindley (Bora-Hansgrohe), che non riesce a fare meglio del decimo posto a 12’01”.