Evenepoel parla da maglia bianca: "Ho avuto tante pressioni". Niente Vuelta per Vingegaard
Il danese cede la maglia gialla dopo due anni, ma è soddisfatto: "Dopo l'incidente non sapevo se sarei potuto tornare in bici". Sul podio anche il belga, che risponde ai detrattori
C'è un duo stellare ad accompagnare la maglia gialla di Tadej Pogačar sul podio di Nizza, dopo un Tour de France corso a livelli altissimi da tutti e tre. Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel si sono presi una vittoria di tappa a testa e soprattutto le rispettive rivincite, per motivi diversi. Il danese si è fermato al secondo posto da bicampione uscente, ma è tornato molto vicino al suo meglio dopo un recupero prodigioso dalla caduta del 4 aprile all'Itzulia, che ha segnato inevitabilmente la sua preparazione. Il corridore della Visma Lease a Bike si dice quindi soddisfatto, per essere andato oltre le sue stesse aspettative e per essere stato battuto solo da un rivale che si è dimostrato il più forte in assoluto.
Ricorderà invece con grande piacere il suo primo Tour Remco Evenepoel, terzo in classifica generale e maglia bianca. Ai microfoni di Sporza, il belga ha fatto un bilancio delle sue tre settimane, dopo una preparazione a sua volta rallentata dalla caduta ai Paesi Baschi, ma soprattutto dalle tante pressioni che si porta dietro da anni.
Remco Evenepoel: “Una risposta a chi dubitava”
“Ho passato tante cose quest'anno, ho avuto tante pressioni e dubbi dall'esterno. Ho lavorato duramente per essere a questo livello, e finire dietro i due migliori corridori del mondo è speciale ed è una grande cosa, la conferma di tutto il lavoro che ho fatto. Certamente non è stato facile, la caduta ai Paesi Baschi non ha aiutato, è stata una rincorsa ma è finita bene, può essere solo una cosa positiva per il futuro. Vedo questa prestazione anche come una bella risposta a chi dubitava e alle critiche, spero che continuino a credere in me e che non si dica più che non posso competere nei Grandi Giri.”
Jonas Vingegaard: “Se mi avessero detto dopo la caduta che sarei stato secondo al Tour non ci avrei creduto”
“A inizio anno sarei stato deluso per un secondo posto, ma se mi avessero detto tre mesi fa dopo la caduta che sarei stato capace di finire secondo al Tour, io stesso non ci avrei creduto. Non sapevo se sarei potuto salire di nuovo sulla bici, figuriamoci tornare al livello. Finire sul podio e vincere una tappa è sicuramente più di quanto avrei potuto sognare qualche settimana fa. Dal momento in cui sono stato autorizzato a lasciare la terapia intensiva a metà aprile, avevo solo il Tour de France in testa, e sono felice di avercela fatta, ora è il momento di mettere le cose nella giusta prospettiva, ho avuto a malapena il tempo di farlo negli ultimi mesi. Voglio fare i complimenti a Tadej, di tutto cuore, ha assolutamente meritato di vincere questo Tour. Specialmente nelle prime due settimane abbiamo dato via a un'altra battaglia, con una squadra fortissima lo abbiamo messo in difficoltà, ma è stato chiaramente il più forte quest'anno. Sono più che soddisfatto, ho sofferto in queste tre settimane ma la famiglia e la squadra mi hanno dato la forza. E mi sono goduto un grande Tour de France, essere un ciclista professionista è un privilegio.”
Inoltre, il danese ha confermato al suo connazionale Anders Mielke, reporter di Eurosport, che non parteciperà alla Vuelta a a España. Una notizia che era nell'aria da tempo e attendeva solo la conferma del diretto interessato, che ha scelto di stare vicino alla famiglia e di non forzare troppo il suo fisico dopo il periodo difficilissimo trascorso, in cui ha confessato di aver pensato di dover lasciare il ciclismo.