Mondiali Ironman 70.3, Jelle Geens spezza i sogni di Hayden Wilde ed è campione del mondo
Finale incredibile a Taupō: Wilde vola nella corsa, ma crolla nel finale e consegna il titolo al belga. Léo Bergère (3°) completa il podio, Gregory Barnaby è 9° e vince le Pro Series
Mors tua, vita mea: si potrebbe riassumere così il trionfo di Jelle Geens nella gara maschile dei Mondiali Ironman 70.3. Il belga è stato 2° per gran parte della frazione di corsa, unico capace di rimanere sotto al minuto di distacco da uno scatenato Hayden Wilde, e non ha esitato quando a sei chilometri dall'arrivo il neozelandese ha accusato la fatica: da lì il ricongiungimento, il sorpasso e la vittoria del titolo che ha spezzato i sogni di Wilde e dei tifosi kiwi. Geens affianca così Taylor Knibb, che ieri si era imposta nella gara femminile.
I big si controllano tra nuoto e bici, Gregory Barnaby perde terreno
Un sorprendente Greg Harper ha fatto il vuoto nella frazione di nuoto: lo statunitense ha accumulato 12" su Léo Bergère, primo favorito ad uscire dall'acqua, e 32" su un drappello con all'interno gli altri favoriti - Rico Bogen, Hayden Wilde, Jelle Geens, Justus Nieschlag e Kyle Smith. Distacco superiore al minuto per Matthew Marquardt, Jason West, Mathis Margirier e Gregory Barnaby.
Nella frazione di bici Margirier ha neutralizzato il suo distacco dai primi e dopo 20 chilometri si è ritrovato al comando della gara seguito a poca distanza dai migliori. Barnaby, invece, ha perso terreno, dimostrando di non essere nella sua giornata migliore, e anche Marquardt e West sono presto rimasti tagliati fuori dalla lotta per il podio.
Lungo tutto il tratto pedalato non ci sono stati tentativi di attacco da parte dei primi, che hanno invece proseguito a poca distanza l'uno dall'altro in testa alla gara. Una situazione troppo frequente per via della regola delle scie nelle gare Ironman, che consente di stare a soli dodici metri dal corridore di fronte a sé e che - ancora una volta - ha favorito chi si trovava in un gruppo, rivelandosi decisiva ai fini del risultato finale.
Wilde vola, poi crolla: Geens è campione del mondo
Negli ultimi chilometri della frazione di bici, Wilde ha scoperto le sue carte: il neozelandese ha allungato di qualche secondo prima di entrare nell'area di transizione, seguito da Geens (+17"), Smith (+19"), Bogen (+20"), Bergère (+24") e Nieschlag (+26"). Nei chilometri seguenti Wilde ha corso ancora meglio del previsto con un passo da quasi 3'10" al chilometro, a cui il kiwi aveva dichiarato di ambire. Il suo margine sui rivali è cresciuto rapidamente: a metà frazione Wilde aveva 55" su Geens, 2'04" su Bergère e oltre 3' sugli altri inseguitori.
Al 15° chilometro, però, qualcosa è andato storto: la corsa di Wilde si è fatta pesante e il suo vantaggio è dimezzato nel giro di poche centinaia di metri, riportando in gara Geens che nel frattempo proseguiva con ottimi tempi senza segnali di cedimento.
A tre chilometri dall'arrivo, ecco il sorpasso: Geens coglie l'occasione al volo, non si volta più e corre verso il suo primo titolo mondiale nell'Ironman 70.3. Dopo la sorprendente vittoria al T100 di Las Vages, il belga si conferma una delle rivelazioni dell'anno. Wilde (+1'13"), già argento a Parigi, chiude la stagione con un altro 2° posto, ma può ritenersi più che soddisfatto per la prestazione di oggi. Completa il podio Bergère (+2'59"), un altro specialista delle distanze brevi che come Wilde è ormai pronto a competere anche sulla media distanza. Può sorridere anche Barnaby: con un 9° posto finale, l'italiano si è assicurato la vittoria finale delle Ironman Pro Series coronando una stagione da grande protagonista del circuito Ironman.
La top 10 completa
- Jelle Geens (Belgio) 3:32:09
- Hayden Wilde (Nuova Zelanda) +1:13
- Léo Bergère (Francia) +2:59
- Kyle Smith (Nuova Zelanda) +5:42
- Justus Nieschlag (Germania) +5:57
- Henri Schoeman (Sudafrica) +7:11
- Rico Bogen (Germania) +7:27
- Harry Palmer (Regno Unito) +7:33
- Gregory Barnaby (Italia) +8:05
- Marc Dubrick (Stati Uniti) +8:18