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Thomas De Gendt, un uomo solo al comando

21.03.2018 19:10

Volta a Catalunya, il belga attacca, resiste tutto solo controvento, vince e si prende la maglia. Sesto Visconti, Adam Yates va ko


Su di lui l'inchiostro, anche quello virtuale, è stato utilizzato a profusione. Fughe soprattutto, ma non solo. Quando si parla di azioni all'apparenza fuori da ogni ragione ma che si tramutano in realtà, Thomas De Gendt è, se non il primo, uno dei nomi di riferimento del panorama internazionale. E anche oggi questo trentunenne fiammingo, difficilmente inquadrabile come tipologia di corridore se non come fuggitivo seriale, ha aggiunto un'altra perla alla propria collezione.

Tappa accorciata, in cinque in fuga
Quella che, sulla carta, avrebbe dovuto essere la frazione più attesa della Volta Ciclista a Catalunya non lo è stato. A causa delle previsioni meteorologiche avverse è stata preventivamente cancellata la salita finale di Vallter 2000, così come il breve Port d'Oix posizionato originariamente a una cinquantina di km dal termine. Dai 199.5 km previsti si scende fino a 153.2, con il nuovo traguardo posto a Camprodón, giusto 10 km dopo una ascesa di media lunghezza e difficoltà.

Partenza poco dopo le 13.30 da Sant Cugat del Vallès, con una caduta innocua che ha rallentato le operazioni. La fuga di giornata nasce dopo una dozzina di km e vede la presenza di alcuni fuggitivi seriali: più che il caso del francese Clément Chevrier (AG2R La Mondiale), vedere all'attacco il belga Thomas De Gendt (Lotto Soudal) e lo spagnolo Lluís Mas (Caja Rural-Seguros RGA) non è una sorpresa. E attorno al km 22 riescono ad aggiungersi gli spagnoli Mikel Bizkarra (Euskadi Basque Country), già in avanscoperta ieri, e Pablo Torres (Burgos BH).

Qualcosa cambia sul Coll de Bracons, dietro la Mitchelton accelera
Il margine sul gruppo supera il minuto al km 27, salendo poi gradualmente: al traguardo volante di Centelles (km 49.9) De Gendt anticipa Mas e Torres e il gap si allarga a 2'30", toccando l'apice a 2'50" al km 72. Il Movistar Team controlla con tranquillità l'azione, impostando il ritmo anche sul Coll de Bracons, gpm di prima categoria lungo 10.2 km e con pendenza media del 5% ma irregolare, data l'estrema facilità nel tratto iniziale e punte del 15% in quella terminale.

A circa 4 km dallo scollinamento, sulle rampe al 12%, De Gendt decide di accelerare: a pagare è sorprendentemente il più scalatore del quintetto, ossia quel Chevrier che continua a non mantenere le promesse che lo accompagnavano con il passaggio tra i pro'. Anche dietro varia la situazione con la Mitchelton Scott che si piazza tutta in testa con l'obiettivo di accelerare la velocità: la selezione da dietro inizia, ma di più non succede. Ai 1300 metri dalla vetta Bizkarra scatta per andare in caccia dei punti al gpm ma sia De Gendt che Mas lo riprendono e lo staccano.

De Gendt prende e parte tutto solo
E senza grande sorpresa il belga riesce a superare anche il maiorchino, proseguendo poi l'azione tutto solo. Il plotone scollina con 1'35" di disavanzo, con gli australiani sempre intenti a fare l'andatura. De Gendt, ai meno 46 km, viene ripreso da Bizkarra e Mas, cominciando così di nuovo la collaborazione, mentre Chevrier e Torres vengono riassorbiti dal plotone ai meno 40 km, quando il trio di testa possiede 1'05" di vantaggio.

Il lungo tratto pianeggiante porta a più miti consigli gli uomini diretti da David McPartland, che si accomodano a ruota della Movistar: ai meno 30 km il gap è risalito a 1'30". A variare la monotonia ci pensa, ai meno 22 km, il solito De Gendt: l'ex Vacansoleil scatta in un tratto di falsopiano con vento contrario, lasciando sul posto i due spagnoli. La sua velocità sfiora i 30 km/h e gli permette di entrare nei conclusivi 20 km con 2' tondi sul plotone.

Il belga guadagna, dietro qualche scaramuccia
Il sorprendente vincitore della tappa dello Stelvio al Giro d'Italia 2012 è in modalità carroarmato e inizia la sua lunga marcia senza segni di debolezza. E anche nella prima parte del Port de Collabós, salita di 5 km al 5.2%, il vantaggio sale fino a 2'20" a 3 km dalla cima: a mettersi di traverso, più che la Movistar, è ancora la Mitchelton Scott che manda Robert Power e Carlos Verona ad aumentare l'andatura e a scongiurare il pericolo fiammingo.

Il ritrovato australiano e il mai esploso spagnolo vengono aiutati anche da Simon Yates perché lo spauracchio c'è: il drappello dei migliori perde sempre elementi (compreso un Joe Dombrowski che cade da solo in salita...) ma, giusto prima dello scollinamento, si muove Marc Soler. Dietro all'idolo di casa si mostrano pimpanti Martin, Pinot, Quintana, Valverde, Woods e i gemelli Yates, ossia gran parte dei favoriti della vigilia.

In quattro si avvantaggiano, TdG vola nonostante il vento contro
Nel corso di un lungo tunnel in falsopiano Mathias Fränk (AG2R La Mondiale), Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), Nairo Quintana (Movistar Team) e Simon Yates (Mitchelton Scott) si avvantaggiano e provano ad andare in caccia del solitario battistrada. Il gruppo alle loro spalle è ancora disorganizzato e bisogna attendere per quasi un km prima che il Team Sky prenda in mano le operazioni con Tao Geoghegan Hart; al cartello dei meno 8 km il belga transita con 40" sugli inseguitori e 1' sul plotone.

Il vento contrario preannunciato alla vigilia si fa sentire e soffia in faccia ai 173 in gara. Quello che lo sente meno è, tanto per cambiare, De Gendt che, pur perdendo secondi, prosegue la sua cavalcata: ai meno 5 km vanta ancora 27" sui primi inseguitori, dai quali Yates ha provato un attacco utile solo a far calare l'armonia (e con Quintana fisso in ultima ruota del quartetto). In gruppo giungono a lavorare anche il minuto Kenny Elissonde (Team Sky), Domen Novak (Bahrain Merida) e Vegard Stake Laengen (UAE Team Emirates) ma il gap oscilla sempre attorno a 50".

Vittoria meritata per l'alfiere Lotto, Visconti chiude sesto
Il belga si esalta e entra nell'ultimo km, al termine di un infido zampellotto, con 25" sui quattro inseguitori (in cui si segnala un beffardo quanto inutile e inefficace attacco di Quintana) e 35" sul gruppo. La sua cavalcata prosegue senza interruzioni anche nel falsopiano conclusivo, dove può giungere con in saccoccia l'ennesima prestazione superlativa della carriera. Il trentunenne della Lotto Soudal giunge a quota dodici affermazioni tra gli élite, di cui ben tre nella manifestazione catalana.

Alle sue spalle gli inseguitori riescono a giocarsi il secondo posto, pur venendo accreditati del medesimo ritardo (20") degli ottanta componenti del plotone principale. La piazza d'onore va a Simon Yates che ha la meglio su Pinot, Quintana e Fränk. Al sesto posto ha concluso Giovanni Visconti (Bahrain Merida), davanti a Maximilian Schachmann (Quick Step Floors), Egan Bernal (Team Sky), Matej Mohoric (Bahrain Merida) e Jungels (Quick Step Floors).

Una caduta mette ko Adam Yates. De Gendt leader, domani c'è La Molina
Tuttavia, attorno agli 800 metri dal termine, nella pancia del gruppo si registra una caduta. Coinvolti Hugh Carthy (Team EF Education First-Drapac), Daniel Navarro (Cofidis, Solutions Crédits) e Jordi Simón (Burgos BH), che si rialzano senza problemi. Non così invece per Adam Yates: il leader della Mitchelton Scott appare dolorante e si rimette in piedi solo grazie all'aiuto dei sanitari. Pur essendogli stato attribuito, così come agli altri finiti al suolo, il ritardo del plotone, il britannico non è ripartito lamentando problemi al bacino e dicendo addio al prosieguo della corsa.

In classifica De Gendt balza al comando e ora guida con 23" su Alejandro Valverde, 27" su Jay McCarthy, 29" su Daryl Impey e Simon Yates, 31" su Thibaut Pinot e 34" su Nairo Quintana. Domani spazio a quella che diventa la tappa regina: la Llanars-La Molina di 170.8 km prevede, prima della lunga ascesa finale, il Coll de la Creueta, asperità di 21 km al 5.1%.
Notizia di esempio
Tour de Normandie, la terza tappa a Ariesen. Moschetti ancora sesto