Le squadre 2020: Trek-Segafredo
Con l'arrivo di Nibali, la squadra italo-statunitense si candida ad essere protagonista anche nei grandi giri. Sotto i riflettori Ciccone, Stuyven e l'iridato Pedersen
Era nell'aria da tempo e finalmente la Trek-Segafredo ha piazzato il colpo Vincenzo Nibali, che avrà nel Giro d'Italia e in Tokyo 2020 i principali obiettivi. Tra i confermati, Ciccone ricalcherà in buona parte il programma del siciliano, cercando di imparare il più possibile mentre L'iridato Pedersen affiancherà Stuyven sul pavé e dovrà dare continuità al risultato dello Yorkshire. Porte è chiamato a riscattare il pessimo 2019 mentre c'è tanta curiosità su Simmons, fuoriclasse tra gli juniores, passato subito professionista.
ROSA
Julien Bernard (Fra, 1992), Gianluca Brambilla (Ita, 1987), Giulio Ciccone (Ita, 1994), William Clarke (Aus, 1985), Nicola Conci (Ita, 1997), Koen De Kort (Ned, 1982), Niklas Eg (Den, 1995), Kenny Elissonde (Fra, 1991), Alexander Kamp (Dan, 1993), Alex Kirsch (Lux, 1992), Emīls Liepins (Lat, 1992), Juan Pedro López (Spa, 1997), Bauke Mollema (Ned, 1986), Jacopo Mosca (Ita, 1993), Matteo Moschetti (Ita, 1996), Ryan Mullen (Irl, 1994), Antonio Nibali (Ita, 1992), Vincenzo Nibali (Ita, 1984), Mads Pedersen (Den, 1995), Richie Porte (Aus, 1985), Charlie Quarterman (Gbr, 1998), Kiel Reijnen (Usa, 1986), Michel Ries (Lux, 1998), Quinn Simmons (Usa, 2001), Toms Skujins (Lat, 1991), Jasper Stuyven (Bel, 1992), Edward Theuns (Bel, 1991)
L’ANALISI
CORSE A TAPPE: Dopo anni di corteggiamento, le strade di Vincenzo Nibali e della Trek-Segafredo si sono finalmente unite. Lo Squalo dello Stretto punterà ancora una volta al Giro d'Italia, in cerca della terza maglia rosa in carriera - che già l'anno scorso, con maggior accortezza, avrebbe potuto conquistare. Per quanto riguarda la Vuelta a España, si deciderà dopo Tokyo 2020, ma in ogni caso verrà corsa principalmente in ottica Mondiale. Sotto l'ala del siciliano crescerà Giulio Ciccone, che alla Corsa Rosa sarà una pedina fondamentale. Finora l'abruzzese non si è ancora testato sulle tre settimane: se il Giro, per ovvi motivi, non dovrebbe essere il momento, potrebbe esserlo la Vuelta. Al Tour de France invece il leader sarà ancora una volta Richie Porte, autore di un 2019 disastroso: da vedere se il tasmaniano tornerà protagonista almeno nelle corse di una settimana, dove ha sempre brillato. Preziosi gregari a supporto dei capitani saranno Julien Bernard, Kenny Elissonde e Antonio Nibali. Niklas Eg nei primi due anni di professionismo ha mostrato pochi guizzi, lui che aveva raggiunto il podio all'Avenir 2017. Dalla Kometa arrivano interessanti prospetti come Juan Pedro López, vincitore di tappa al Giro della Valle d'Aosta, che potrebbe già debuttare nei grandi giri in supporto a Nibali, e Michel Ries, in top ten all'Avenir e in una corsa professionistica come il Giro di Sicilia.
VOLATE: La prima stagione World Tour di Matteo Moschetti non è stata eccelsa ma ha offerto comunque discreti spunti fino al Giro d'Italia: la caduta all'undicesima tappa potrebbe avergli un po' rovinato il continuo di annata. Chiaramente, nel 2020 ci si aspettano miglioramenti. Dopo un 2018 negativo alla Sunweb, Edward Theuns era subito tornato alla base; il belga ha alzato le braccia alla Primus Classic ed ha ottenuto numerosi piazzamenti. La Trek-Segafredo ha poi compiuto due innesti dal panorama Professional: Alexander Kamp ha dimostrato un ottimo spunto veloce, ed al contempo una buonissima tenuta sugli strappi; stessa cosa può dirsi di Emīls Liepiņš, vincitore di tappa alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali. Kiel Reijnen ha ottenuto i suoi migliori risultati in territorio statunitense. In Europa, invece, è sempre stato poco più che una comparsa.
PAVÉ: La campagna delle pietre di Jasper Stuyven non ha rispettato le attese, senza piazzamenti nei primi dieci. Il belga si è poi riscattato nella seconda parte di stagione con la vittoria della generale al Deutschland Tour e numerosi piazzamenti nelle varie classiche; manca ancora la vittoria di peso, per un corridore che sta entrando nella piena maturità. Mads Pedersen si era rivelato al mondo col secondo posto alla Ronde van Vlaanderen 2018, per poi finire un po' sottotraccia nella prima parte del 2019. In una giornata da tregenda di fine settembre il danese si è laureato campione del mondo nello Yorkshire; quest'anno, quindi, tutte le luci dei riflettori saranno su di lui, se non altro per la maglia arcobaleno che indossa. Ryan Mullen, cronoman di livello anche se un po' discontinuo, non ha mai ottenuto risultati sul pavé, ma è solito correre le grandi classiche in supporto ai compagni. La squadra americana si è affrettata a mettere sotto contratto Quinn Simmons, campione del mondo juniores e vincitore di tantissime corse, tra cui la Gent-Wevelgem. Lo statunitense salterà la categoria under 23 e debutterà subito nelle classiche del nord. Il già menzionato Edward Theuns sarà un gregario importante, al pari del lussemburghese Alex Kirsch.
CLASSICHE: Bauke Mollema ha finalmente chiuso il cerchio: con la vittoria a Il Lombardia ha ottenuto quel successo che ti svolta la carriera, lui che era stato in grado nel 2016 di arrivare in solitaria alla Clásica San Sebastián. Nel 2020 affiancherà Porte al Tour de France e ovviamente andrà a caccia di un'altra vittoria di prestigio nelle corse di un giorno, in particolare nelle Ardenne dove vanta numerosi piazzamenti. Anche in questo settore Vincenzo Nibali cercherà di lasciare il segno: la tanto amata Liège sembra sempre più difficile da conquistare, mentre al Lombardia si andrà per il tris. I due più grandi obiettivi saranno però con la Nazionale: Tokyo 2020 in primis, poi il Mondiale di Martigny. Gianluca Brambilla farà parte del "gruppo Nibali" e all'occasione potrà cercare il successo di tappa, ma anche nelle classiche e semiclassiche potrà dire la sua, soprattutto se riuscisse a ritrovare il colpo di pedale del 2016. Non è arrivato, almeno per ora, il salto di qualità che ci si aspettava da Toms Skujins, vincitore della Tre Valli Varesine 2018. Il lettone rimane comunque un solido corridore per le corse di un giorno di seconda fascia. Passato professionista (forse un anno troppo presto?) con molte aspettative, Nicola Conci non ha ancora lasciato il segno, salvo un quinto posto all'Adriatica Ionica Race. Il trentino tra gli under 23 ha saputo essere competitivo sia nelle corse a tappe che nelle classiche, ma probabilmente è in queste ultime che potrà dare il meglio.