Per Primož Roglič la dolce tentazione del ritorno al Giro d'Italia nel 2025
Lo sloveno scherza: "Corro dove non c'è Tadej". Il programma non è ancora deciso, ma le due possibili tappe della corsa rosa in Slovenia lo invogliano
Primož Roglič ha terminato la sua prima stagione alla Red Bull-BORA-hansgrohe senza centrare l'obiettivo primario del Tour de France, ma eguagliando il record di quattro vittorie alla Vuelta a España, che insieme ad altre vittorie come il Delfinato ha reso comunque positivo il bilancio per lo sloveno.
Serbatoio vuoto
“Sono semplicemente arrivato alla fine, avevo il serbatoio vuoto per questa stagione. Semplicemente non ero più abbastanza forte, quindi era necessario finire la stagione. Non ero proprio al meglio delle mie forze e ho corso la Vuelta un po' sotto pressione”: così ha commentato Primož Roglič le prestazioni incolori arrivate nel finale di stagione dopo la Vuelta a España.
Il corridore della Red Bull-Bora-hansgrohe era presente ad un evento di beneficienza "Zlati krog" a Nova Gorica, dove attraverso le quote di iscrizione e un'asta sono stati raccolti quasi 50mila euro per la Fondazione Primož Roglič.
Proprio a margine di questa, lo sloveno ha risposto alle domande della stampa: "Ad essere sincero, non mi sono ancora preso una pausa. Avevo molti impegni, molte cose mi aspettano ancora, ma non sono stato molto sulla bici, ad eccezione di oggi".
L'ambiente Red Bull-Bora e le prospettive future
"Ci sono margini di miglioramento in tutti i settori", ha proseguito Roglič "È una squadra enorme, nella quale ci sono, a spanne, un centinaio di persone. Ci vuole un po' di tempo prima di conoscere tutti i corridori e lo staff. Certo, è diverso, comunque tu diciamolo, anche la cultura è diversa, è davvero un ambiente completamente nuovo e abbiamo bisogno di tempo per abituarci, ma considerando tutto quello che abbiamo raccolto quest'anno, non ci lamentiamo. Visto l'inizio della stagione (decimo posto nella Parigi-Nizza) e tutti gli inconvenienti e gli intoppi che abbiamo vissuto, firmerei immediatamente per i risultati arrivati"
Il programma del 2025: l'attrattiva del Giro in Slovenia
“Nel 2025 sceglierò le gare in cui Tadej non sarà presente. Su questo dobbiamo ancora metterci d'accordo” ha detto scherzando, ma poi ha spiegato: "Vedremo, non ho ancora pensato nel dettaglio al programma delle gare. L'anno prossimo il Giro d'Italia arriverà in Slovenia? Visto quello che abbiamo vissuto oggi in strada, possiamo solo immaginare come sarà, quando passerà il Giro qui, ma prima farò un "reset" e mi prenderò un po' di tempo libero, e solo poi penseremo a dove correre.
Di sicuro questo inverno ci aspettano tantissime riunioni, forse anche troppe, o a volte mi carico io stesso di troppe responsabilità. Ma se faccio parte di una squadra, voglio il meglio e voglio anche aiutare e consigliare tutti. Insieme cerchiamo di dare il massimo, in tutti i settori, dal materiale all'aerodinamica, dalla nutrizione agli allenamenti e così via... Dedico sempre più attenzione alla preparazione psicologica. Ho persone in questo campo e mi faccio aiutare: sicuramente questo è sempre più importante nello sport di alto livello, dove abbiamo tutti standard molto alti e dove ogni dettaglio fa la differenza.
In Slovenia è difficile passeggiare liberamente senza essere circondato dai tifosi, probabilmente anche per questo motivo sono poco in Slovenia, ma d'altra parte questo mi dà orgoglio. Io considero queste come dolci preoccupazioni", ha concluso Roglič.