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Giro Next Gen 2023 - Analisi del percorso

Il tracciato 2023 della Corsa Rosa per U23 è pensato sulla falsariga dei precedenti; tappe decisive sullo Stelvio e sulle montagne bellunesi

10.06.2023 11:22

Ecco il primo percorso targato RCS della Corsa Rosa dedicata agli U23, a cui è stata data la nuova denominazione di Giro Next Gen. In breve tempo gli organizzatori hanno raccolto le candidature non soddisfatte con il tracciato dei professionisti e le hanno ricomposte: così se il circuito nelle Langhe, la Valtellina, le colline bresciano, il Nevegal e il gran finale a Trieste non avevano trovato spazio nel Giro d'Italia che scatta tra una settimana, sono adesso alcuni dei punti chiave del Giro Next Gen che si correrà a giugno.

Il percorso è abbastanza equilibrato, forse leggermente più semplice di quelli organizzati da Extragiro, ma con due tappe di montagna decisamente esigenti in cui gli U23 potranno mettersi alla prova. Intelligente la sequenza delle tappe, con l'arrivo in salita totem allo Stelvio posto prima del tappone per i ribaltoni. Lo Stelvio ospiterà anche la prima Cima Coppi del Giro Next Gen, rendendolo in tutto e per tutto un piccolo Giro d'Italia con tutti i crismi di quello professionistico. Da segnalare la lunghezza piuttosto elevata di tutte le frazioni (in media 150 km), quantomeno in proporzione alla categoria.

 

Domenica 11 giugno - 1a tappa: Agliè - Agliè (Cronometro individuale - 9.4 km)

Si parte con una cronometro di quasi 10 km che già chiama allo scoperto i pretendenti per il successo finale. Il percorso è abbastanza veloce ed adatto agli specialisti, fatta eccezione per il breve strappo che conduce al Castello, dove è posto il traguardo.

 

Lunedì 12 giugno - 2a tappa: San Francesco al Campo - Cherasco (151.0 km)

Il gruppo incontra subito una frazione piuttosto complicata che lambisce le Langhe nella sua parte finale. Dopo una ventina di km pianeggianti c'è subito l'ostacolo non banale del Pilonetto (circa 3 km all'8%, preceduti da altri 3 di falsopiano). La corsa torna in pianura per circa 40 km fino a Sommariva Perno; poi dopo un primo zampellotto (1.7 km al 3%) verso Pocapaglia si arriva ai piedi delle salite più dure del giorno. Prima si sale a La Morra, un classico di queste zone, salita di 6.4 km al 4.8%; dopo una discesa ripida ed inisidiosa si sale a Barolo (circa 2 km al 5%) e Panerole (2 km al 3%), prima di scendere a Monchiero e risalire al GPM di Novello (4.1 km al 5.8%). Il percorso diventa da qui leggermente più semplice per i restanti 33.5 km e dopo una veloce discesa fa ingresso nel circuito finale, che già era stato percorso al Gran Piemonte del 2010: si ripete per due volte lo strappo di Cherasco (1 km al 6.3%, max 9%) che termina a soli 600 metri dal traguardo.

 

Martedì 13 giugno - 3a tappa: Priocca - Magenta (141.0 km)

La 3a tappa dà ampio spazio alle ruote veloci. Dopo 50 km una capatina in Monferrato permette di inserire il GPM di Lu in vetta ad una salita di 1.7 km al 6.5% che non dovrebbe preoccupare quasi nessuno. Dal termine della discesa i restanti 80 saranno completamente pianeggianti.

 

Mercoledì 14 giugno - 4a tappa: Morbegno - Passo dello Stelvio (119.0 km)

Prima giornata campale di questo Giro U23: l'arrivo in salita sullo Stelvio. La tappa è ovviamente destinata a decidersi sulla salita finale, ma il tracciato non è semplicissimo nemmeno prima di Bormio e non si può escludere che in relazione alla categoria (U23) la corsa possa essere moderatamente movimentata anche precedentemente. Arrivati a Sondrio dopo una 20 km, infatti, si imbocca il lungo tratto in ascesa (quasi 20 km al 3%) che porta a Teglio: i primi km che portano a Montagna in Valtellina sono una 2.5 km al 7.5%, poi la strada prosegue ondulata fino a Castionetto dove inizia la seconda parte di salita vera (8 km al 3.8%, media falsata da frequenti tratti di respiro). Con 7 km di discesa a Tresenda e a partire da questo momento la corsa seguirà il fondovalle fino a Bormio. Va ricordato che risalire la Valtellina è un compito più arduo di quanto si pensi, che richiede di superare molteplici tratti di salita vera e propria (per intenderci è la stessa strada in cui Hayter fece il vuoto tra la discesa dal Guspessa e il traguardo in Valfurva): dopo Tirano si superano 2 km al 5.5%; i circa 20 km che da Mazzo portano a Morignone hanno una media del 3% e culminano in uno strappo di 2 km al 7%. I 15 km che da questo strappo portano a Bormio sono più semplici, quasi pianeggianti e consentono di rifiatare prima di iniziare la vera salita al Passo dello Stelvio: stando ai dati ufficiali del Giro 2018, parliamo di 21.7 km al 7.1% e punte fino al 12%. Il versante di Bormio è leggermente più umano rispetto a quello altoatesino, dal momento che offre alcuni tratti di respiro che sull'altro lato sarebbero del tutto assenti. In ogni caso, soprattutto per gli U23, sarà una salita tremenda ed infinita che potrebbe infliggere distacchi pesantissimi, anche perché per ben 10 km si pedala sopra i 2000 metri di altitudine. Diamo, per chiudere, una rapida carrellata dei tre principali tronconi di salita: 4 km al 7.6%; 9.5 km al 7.9%; 4.5 km all'8.2%.

 

Giovedì 15 giugno - 5a tappa: Cesano Maderno - Manerba sul Garda (159.0 km)

All'indomani dello Stelvio, con le gambe legnose, il gruppo si trova di fronte una tappa di media montagna che potrebbe essere più insidiosa del previsto. I primi 85 km sono quasi del tutto pianeggianti, ma ad Iseo cominciano le salite. Si comincia con Passo Tre Termini, la più dura del giorno, di 8 km al 6%. Dopo un'insidiosa discesa si arriva a Sarezzo dove inizia la salita al Passo del Cavallo, quasi 13 km al 3.8% di media, con il tratto centrale attraverso Lumezzane di circa 5 km al 5%. Dopo una discesa più semplice si risale al Passo Sant'Eusebio con 5 km al 3.4%, ma al passo si arriva in lieve discesa, dopo una salita di 4 km al 4.2%. Il percorso rimane ondulato anche negli ultimi km, con in particolare il breve muro dei Laghetti (500 metri al 7%) a poco più di 10 km dal traguardo. L'arrivo stesso è posto in lieve ascesa, con gli ultimi 1200 metri in ascesa: in particolare sarà cruciale uno strappo di circa 400 metri (max 12%) che spiana a soli 500 metri dall'arrivo.

 

Venerdì 16 giugno - 6a tappa: Pergine Valsugana - Povegliano (165.0 km)

Tornano di scena i velocisti, in una tappa che è mossa solo in partenza dall'asperità piuttosto impegnativa del Valico della Fricca: si tratta di 10.6 km al 6.2%, dunque una vera salita di montagna, ma posta a quasi 150 km dal traguardo. Peraltro il resto della tappa è quasi completamente pianeggiante e non lascia spazio alla fantasia. La tappa si chiude con due giri di un circuito di circa 16 km intorno a Povegliano.

 

Sabato 17 giugno - 7a tappa: Possagno - Pian del Cansiglio (176.0 km)

Nemmeno quest'anno manca l'appuntamento con il tappone (termine che qui possiamo usare proporzionatamente alla categoria… una tappa del genere alla Vuelta sembrerebbe durissima anche per i professionisti) in grado di sconquassare i pronostici: quest'anno sarà proposta una tappa nervosissima su e giù dalle Prealpi Bellunesi con arrivo a Pian del Cansiglio dopo 176 km e 4000 metri di dislivello, accumulati su salite relativamente brevi ma spesso molto ripide. I primi 57 km che portano a Vittorio Veneto attreversando la zona del Prosecco sono già piuttosto ondulati. Poi si sale a San Lorenzo (4.3 km al 6.4%) e allo spettacolare Passo San Boldo (6.3 km al 6.8%, con gli ultimi 2.5 km al 9.4%). Prima di scendere si devia per Valmorel, percorrendo così un'altra salita di 6 km al 5.4% (divisa da una discesina tra i primi 4 km al 6% e gli ultimi 1200 metri al 10%). Discesa tecnica e presto è il momento di risalire a Nevegal (7 km all'8.2%, con i primi 4.5 sopra al 10%); una discesa più semplice porta ai piedi della successiva salita a Pieve d'Alpago (3.5 km al 7.8%), immediatamente seguita da quella a Malga Cate (7.5 km al 7.4% con tratti in doppia cifra). Un'altra discesa molto tecnica e 6 km di pianura portano a Farra d'Alpago, dove inizia l'ultima salita; a Campon si arriva dopo 10.1 km al 6.6%, ma le pendenze sono molto irregolari: prima si percorre un tratto tremendo di 4 km al 10.7%, poi la strada diventa ondulata; per arrivare al GPM servono altri due strappi di 2 km al 5% e di 1 km abbondante al 9.5%. In vetta mancano soltanto 4.2 km, tutti da pedalare, divisi tra lieve discesa e falsopiano.

 

Domenica 18 giugno - 8a tappa: Tavagnacco (Cavalicco) - Trieste (135.0 km)

La corsa si chiude con una tappa lievemente mossa che dovrebbe comunque sorridere ai velocisti. I primi 35 non presentano salite appariscenti, ma sono piuttosto ondulati. Seguono 45 km completamente pianeggianti che portano alla salita di Monte San Michele (3.6 km al 6.3%). Si scende a Sagrado e si percorre un'altra quindicina di km in pianura prima di imboccare la cosiddetta “strada alta” ed arrivare a Prosecco dopo 15 km di falsopiano sensibile (media poco inferiore al 2%). Quindi si scende su Trieste dove resteranno solo 1500 metri di pianura per giungere nella scenografica Piazza Unità d’Italia, probabile teatro una volata a ranghi compatti.

La crisi infinita del ciclismo tedesco
Marianne, il titolo suggeriscicelo tu!
Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.