Juan Ayuso vince l'Itzulia 2024 © Itzulia Basque Country
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Ayuso escluso dalla Vuelta e in procinto di cercare una nuova squadra?

Voci sempre più insistenti parlano di un forte malcontento di Juan Ayuso che potrebbe rimanere escluso dalla prossima Vuelta Espana e che, per questa ragione starebbe iniziando a cercare un futuro lontano dalla UAE Emirates.

01.08.2024 10:19

Dopo il Tour de France, tra gli appassionati e gli addetti ai lavori continua a tenere banco il caso Juan Ayuso. Il ritiro dello spagnolo durante la tredicesima tappa della Grand Bouclé potrebbe aver lasciato parecchi screzi in casa UAE Emirates. La formazione emiratina, infatti, non sembra aver digerito l’atteggiamento mostrato del suo giovane corridore durante tutta la corsa francese, tanto che si parla di una sua esclusione dalla Vuelta Espana, che prenderà il via da Lisbona il prossimo 17 agosto. 

Secondo alcuni organi di informazione, questa possibile esclusione e la forte concorrenza interna presente nella UAE avrebbe fatto infuriare Ayuso, il quale starebbe iniziando a pensare al suo futuro in una nuova formazione che gli garantisca i gradi di capitano. Il ventunenne, infatti, appare come un astro nascente nel panorama ciclistico - un talento cristallino su cui tutta la Spagna crede molto per tornare a vincere una grande corsa a tappe - ma che alla UAE è costretto a fare i conti con un roster di altissimo livello che spesso gli impone di mettere da parte le proprie ambizioni personali per lavorare al servizio della squadra. In questo quadro, tuttavia, anche dando per buona la volontà del corridore di mettersi in proprio, un eventuale trasferimento non appare così semplice. Ayuso, infatti, è legato alla UAE da un contratto di cinque anni, rinforzato da una clausola di 100 milioni. Condizione che rende molto difficile un’eventuale trattativa.

Un Tour de France ricco di polemiche interne

I primi screzi tra Ayuso e la UAE erano arrivati già nella quarta tappa. Durante la scalata del Galibier, infatti, il ventunenne catalano era stato platealmente invitato da Joao Almeida a portarsi in testa al gruppo e tirare per il suo capitano Tadej Pogacar. Lo stesso Adam Yates, a fine tappa, si era lamentato dell’atteggiamento del giovane compagno, che contrariamente agli accordi presi con la squadra, non si era messo a disposizione a inizio salita, costringendo il britannico ad anticipare il suo forcing per poi staccarsi dal gruppo principale.

Da questa vicenda erano seguite alcune polemiche interne sul ruolo di Ayuso e sulla sua propensione a mettersi a disposizione della squadra, che sono poi culminate con la decisione dello spagnolo di abbandonare la corsa in seguito alla positività al covid. Una scelta che sembra aver indispettito i vertici della formazione emiratina, in quanto anche altri corridori erano stati colpiti da questo virus, ma erano riusciti a tenere duro senza far mancare il proprio apporto alla causa comune.  Da quel giorno il clima in squadra sembrerebbe cambiato, tanto che dai vertici della formazione sarebbe giunta l’idea dell’esclusione punitiva dello spagnolo dalla Vuelta dove, data l'assenza di Pogacar  avrebbe certamente potuto godere di maggiore libertà. 

Juan Ayuso e Joao Almeida, protagonisti di un dissapore sulle pendici del Galibier © AS
Juan Ayuso e Joao Almeida, protagonisti di un dissapore sulle pendici del Galibier © AS

Sulla partecipazione di Ayuso alla corsa spagnola è intervenuto anche il direttore della Vuelta

Nei giorni scorsi anche il direttore della Vuelta Espana - Javier Guillén - si era espresso sul caso attraverso  un’ intervista concessa ai microfoni di AS. Il dirigente della corsa spagnola, infatti, pur non entrando nel merito delle decisioni del team emiratino, ha voluto sottolineare come la partecipazione di Ayuso alla Vuelta sarebbe una scelta importante non solo per il futuro del corridore, ma di tutta la Spagna, che vuole vedere la via il suo giovane pupillo. “Chiedo alla UAE di portare Ayuso alla Vuelta. Lo faccio con affetto e cordialità. Sia il corridore, ma soprattutto la corsa e ancora di più l’intera Spagna hanno bisogno che Ayuso sia al via”. 

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Umberto Bettarini
Milanese di nascita, calabrese per vocazione. Dopo la sua prima randonnée, ha assaggiato la famosa “pillola rossa” per scoprire quanto è profonda la tana del Bianconiglio. Da allora è intrappolato in una grave forma di dannazione ciclistica