Nuovi format deliranti per corse spumeggianti
Dopo l’ossimoro della “cronosquadre individuale” vista alla Parigi-Nizza, abbiamo scoperto un dossier top secret contenente le idee UCI per rendere il ciclismo sempre più spettacolare (Avvertenza: articolo ad elevato tasso di cazzeggio)
Sull'onda del successo per l'ossimorica cronosquadre individuale proposta martedì alla Parigi-Nizza, siamo entrati in possesso di un riservatissimo dossier dell'UCI nel quale sono descritti nuovi, possibili format per rendere il ciclismo più spettacolare e coinvolgere perfino i giovani appassionati di Fortnite, venendo così incontro ad un tema tanto caro all'ex presidente juventino Andrea Agnelli.
Andiamoli dunque a scoprire nel dettaglio.
Orfanelle 4x4. Staffetta tra squadre di quattro corridori, ciascuno dei quali corre un giro per poi dare il cambio al compagno successivo: l'ideale sarebbe un circuito come quello del San Luca al Giro dell'Emilia, corto e praticamente senza un metro di pianura, in modo da invogliare ogni singolo staffettista ad andare a tutta.
Eliminazione su strada. Da proporre in due varianti: una ispirata all'omonima disciplina su pista e che prevede, ad ogni chilometro, l'eliminazione dell'ultimo corridore del gruppo. E poi c’è la variante Opi-Omi, in cui l'eliminazione avviene in un unico momento nell'arco dell'intera gara, non precedentemente comunicato dall'organizzazione, per mano di un cartello di saluto ai nonni esposto improvvisamente a bordo strada. Ma non proprio sul bordo, un po’ più al centro. La suspence è assicurata!
La Gundersen. Esperimento già provato, con successo, al Giro Baby di qualche anno fa, mutuato dall'omonima prova dello sci di fondo: quale ultimo atto di una gara a tappe, i primi dieci della generale competono in una cronometro individuale a inseguimento, in cui l'ordine e i distacchi di partenza sono dati, appunto, dalla classifica della vigilia.
La Rasmussen. Una normalissima corsa su strada, con la particolarità di disputarsi in Trentino pur essendo formalmente organizzata in Messico. Vince chi non si fa sgamare da Davide Cassani.
Biathlon del Titano. San Marino ospita questa nuova interessantissima gara in cui i corridori, oltre a pedalare, imbracciano una carabina ad aria compressa con la quale mirare ai gatti a bordo strada ber beneficiare di preziosi secondi di abbuono. Previsti punti bonus se il felino appartiene ad un ministro della Repubblica. Inutile dire che questa è la prova su cui il ciclismo italiano ripone le maggiori aspettative.
Attila Valter Classic. Il grande ciclismo approda in Ungheria con una corsa dedicata al proprio campione nazionale, fresco di passaggio alla Jumbo. Ancora non se ne conoscono i dettagli ma, dopo quanto successo alla Strade Bianche, una cosa è certa: che dove passa Attila, non corre più Benoot.
Liegi-Gascoigne-Liegi. Una variante della Doyenne da disputarsi sul consueto percorso, ma con la somministrazione di pinte di birra e superalcolici ai rifornimenti.
Feccia Vallone. Corsa in linea di 200 km con arrivo sul muro di Huy senza nessun altro tratto del percorso che possa in alcun modo movimentare le cose in precedenza. Ah, mi dicono che esiste già.
Keirin fiammingo. Una prova che, ne siamo certi, saprà esaltare i raffinati palati dei suiveurs belgi: stiamo infatti parlando di una grande classica che, oltre a passare per i più celebri muri delle Fiandre, impone un rigoroso dietro moto fin sulla linea del traguardo per i soli corridori di casa. Possibilità di articolare la gara su più appuntamenti, per andare a comporre una challenge di cui è già pronto anche il nome: la Nico Mattan Cup.
Omloop Het Libero. Evento che coniuga strada e cross, con i corridori chiamati a gareggiare su strade inondate dal fango prodotto dall’apposita macchina in dotazione al quotidiano che sponsorizza la corsa.
Staffetta 3x2. Dove tre sono le ruote in dotazione per due corridori: il primo staffettista, terminata la propria frazione, dovrà dunque sganciare la propria ruota posteriore e passarla al compagno o, meglio ancora, ad un avversario. Specialità che ha avuto in Richie Porte e Simon Clarke i propri pionieri.
Cristian Salvato Challenge. Una prova ai limiti delle possibilità umane, che spingerà i corridori a sfidare la pioggerellina ed il tiepido, la brezza estiva ed il mite sole primaverile. Il tutto su distanze che potranno, talvolta, superare financo il muro dei 100 km.
Parigi-Dakar. Sostituirà la Parigi-Nizza, troppo spesso funestata dal maltempo, in modo da dare finalmente un senso all’appellativo di "corsa al sole".
La Gravellona Atroce. Una massacrante gara di gravel tra i cantieri perenni della A26, che collega Genova Voltri a Gravellona Toce.
Vegni Vidi Bici. Nuova corsa RCS che millanta una percorso massacrante con Stelvio, Gavia e Mortirolo salvo poi proporre, con un preavviso di sole 24 ore, una versione alternativa con Tonale ed Aprica.
Voghera-Milano-Torino. Visti gli unanimi apprezzamenti per la nuova MiTo, che ha sostituito l'anonimo arrivo sul colle di Superga con un adrenalinico piattone di 200 km, la stessa RCS rilancia e, per il prossimo anno, medita di partire da Voghera per allungare ulteriormente il biliardo e fare sì che la più antica corsa al mondo possa, a pieno titolo, fregiarsi dell'acronimo di VoMiTo.
La Tre Valli Altoatesine. Classica partenza ed arrivo in quel di Varese, ma dopo aver percorso un circuito che porterà i corridori in Val Gardena, Fassa e Badia. Da ripetere tre volte.
Parigi-Roubé. L’Inferno del Nord, ma corso esclusivamente in sella a bici rubate.
Campionato del mondo di ciclismo su Strava. La stagione culminerà poi nella rassegna mondiale che, tuttavia, non si disputerà più in simultanea, ma lasciando alla discrezione di ciascun corridore la scelta del percorso su cui gareggiare, fermo restando il rispetto di un chilometraggio e un dislivello altimetrico stabiliti dall'UCI. Ciascun partecipante dovrà poi condividere la propria attività sul noto social network e alla fine, a vincere, sarà Eugenio Vittone.