
L'ex professionista Stephane Krafft è uno dei due amatori morti alla We Ride Flanders
Aveva corso per un paio di stagioni alla Cofidis
La morte dei due cicloamatori alla We Ride Flanders ha scosso l'intera famiglia del ciclismo internazionale. Se possibile, il dolore è stato ulteriormente aggravato dalla scoperta che una delle due vittime è l'ex professionista francese Stephane Krafft.
We Ride Flanders, morto l'ex prof. Stephane Krafft
L'annuncio è stato diffuso nel primo pomeriggio di lunedì dalla sua ex squadra, la Cofidis: «È con profondo dolore che abbiamo appreso la notizia della scomparsa di un nostro ex atleta, Stéphane Krafft, che ha corso con noi nelle stagioni 2000 e 2001. Le nostre condoglianze alla famiglia e ai suoi cari». Un messaggio di cordoglio è stato altresì pubblicato dalla Federciclismo francese.
Nato a Eaubonne, nel dipartimento dell'Île-de-France, il 19 gennaio 1980, Krafft ha iniziato a correre con una piccola squadra giovanile di Argenteuil, a pochi chilometri dal suo paese natale, per poi trasferirsi a Chateauroux. I risultati ottenuti nella stagione 1999 - una vittoria di tappa al Tour-du-Loir-et-Cher, un 2° posto alla Parigi-Roubaix espoirs e un altro podio di giornata al Tour de l'Avenir - gli fruttarono un contratto da stagista con la Cofidis, con cui avrebbe corso a cavallo del nuovo secolo.
Nella sua breve carriera in massima serie, terminata alla fine del 2001, il francese partecipò ad alcune corse a tappe, su tutte il Giro di Romandia, centrando un'unica top 10 al Tour de l'Ain. Conclusa l'attività agonistica, Krafft ha frequentato a lungo il mondo dei motori in qualità di direttore sportivo di una piccola scuderia che portava il suo nome, senza per questo recidere i legami con il ciclismo.

La sua morte sul Vecchio Kwaremont
Krafft si è sentito male sabato mattina sull'Oude Kwaremont, nell'abitato di Kluisbergen. Soccorso da un'eliambulanza, l'ex Cofidis è morto poco dopo il ricovero in ospedale. Stessa sorte era toccata a un amatore olandese, che aveva perso conoscenza sul Taaienberg.
I due lutti ravvicinati hanno riaperto il dibattito sui protocolli sanitari da applicare ai non agonisti. A questo proposito, il comitato organizzatore della We Ride Flanders ha ribadito che tutti gli iscritti hanno la responsabilità di consultare un dottore o un medico sportivo per accertare la loro idoneità fisica.
La granfondo fiamminga era già stata funestata dalla morte nel 2016 di un amatore irlandese, il 56enne Pat Coyle.