La francese Maëva Squiban vince la crono dell'Ardèche femminile
de Jong (5ª al traguardo) aumenta il vantaggio sulle dirette rivali per la maglia rosa
La cronometro di metà Tour Feminin de l'Ardèche rafforza la leadership di Thalita de Jong, che ha assistito al successo dell'emergente francese Maëva Squiban. Le italiane Trinca Colonel e Borghesi in corsa per il podio finale della corsa a tappe francese.
Squiban vince la crono di Méjannes-le-Clap
La quarta tappa del'Ardèche femminile è una cronometro individuale di 14 km da Goudargues a Méjannes-le-Clap. I primi 4 km - completamente pianeggianti - sono favorevoli alle specialiste. In costante pendenza il tratto centrale, con impennate al 6%. Finale ondulato ma senza grosse insidie.
In assenza di vere e proprie specialiste, tocca attendere le ultime partenze per il verdetto definitivo. Per intanto, il riscontro più interessante arriva dalla figlia d'arte britannica Zoe Backstedt (UAE Development), che fissa il miglior crono in 24'44". Appena meglio di lei la francese Célia Le Mouel (St. Michel-Mavic-Auber) con il tempo di 24'39". Alle sue spalle si accomodano le canadesi Nadia Gontova (DNA, a 8") e Sarah Van Dam (DNA), attardata di 9".
La classifica cambia volto con la performance della polacca Dominika Włodarczyk (UAE), che passa nettamente in testa con il crono di 24'09". Il suo primato, però, non resiste a lungo: la francese Maëva Squiban (Arkéa-B&B Hotels) abbasserà di altri 5" il tempo di Włodarczyk. Non resta che attendere le donne in corsa per la maglia di leader: difesa più che dignitosa delle italiane Monica Trinca Colonel (Bepink-Bongioanni) e Letizia Borghesi (EF-Oatly-Cannondale), separate da pochi centesimi in classifica dopo una cronometro pressoché in parallelo (47" di ritardo per entrambe). Più indietro, invece, le protagoniste della tappa inaugurale, che chiuderanno peraltro l'una a contatto dell'altra: la francese Marion Bunel (St. Michel, 13ª a 57"), la belga Lotte Claes (Arkéa, 14ª a 59") e l'austriaca Valentina Cavallar (Arkéa, 15ª a 1'09"). Respinta senza appello, infine, la polacca Karolina Peretitko (Winspace). 1'57" di disavanzo da Squiban, che resisterà anche all'assalto dell'olandese Thalita de Jong (Lotto Dstny), 4ª con un distacco di 30".
Riepilogando: Maëva Squiban - 2° centro in massima serie per la 23enne d'Oltralpe - vince la cronometro con 24'09" con 5" su Włodarczyk e 17" sull'olandese Nina Buijsman (FDJ-Suez), a segno nella tappa di Bollène. A seguire de Jong (a 30"), Le Mouel (a 37") e Backstedt (a 40"): 9° posto per la lombarda della Bepink davanti alla connazionale Borghesi.
La 30enne oranje rafforza la sua maglia rosa: 37" di margine su Bunel, 48" su Claes. In piena corsa per il podio le italiane: Debora Silvestri (Laboral Kutxa-Fundación Euskadi, 12ª a fine crono) e Trinca Colonel occupano rispettivamente la quarta e la quinta casella della generale, con un ritardo di 57" e di 58" dalla primatista.
Sabato l'arrivo in salita di Mont Lozère
La sei giorni francese vivrà il suo zenit con la penultima tappa, da La Canorgue alla stazione sciistica di Mont Lozère per complessivi 103,7 km. Neppure il tempo di salire in sella che il percorso propone un GPM di 3ª categoria (Lesquillou, 9 km al 3,6%). A metà corsa, poi, l'arrampicata a Montmirat - un 2ª categoria di 8,6 km con una pendenza media del 6,6% - seguita dal Col de la Loubiere, un'altra salita di 2ª categoria di 6 km al 5,7%. La scalata conclusiva di 6 km si indurisce proprio in vista dell'arrivo, dove la strada si impenna fino al 6,9%.