Professionisti

Primi sorsi di Pinot rosa

21.04.2017 16:02

Tour of the Alps, il francese della FDJ vince a Trento e conferma la sua candidatura per il Giro. Corsa a Geraint Thomas


A maggio sarà uno dei protagonisti più attesi sulle strade del Giro d'Italia, ma intanto le strade italiane hanno già regalato una prima bella soddisfazione a Thibaut Pinot: dopo essere stato due volte secondo, una volta terzo e una volta quinto nelle prime quattro tappe del Tour of the Alps vestendo anche per un giorno la maglia di leader della generale, lo scalatore transalpino della FDJ ha vinto oggi con grande autorità la quinta ed ultima tappa della corsa austro-italiana. Per Pinot questa è la seconda vittoria del 2017 dopo una tappa in salita alla Ruta del Sol: in vista della corsa rosa il 26enne francese ha dimostrato di stare benissimo e di poter ambire a traguardi importanti.

In questa giornata trionfale in quel di Trento, a Thibaut Pinot è comunque sfuggito il successo finale che è andato al britannico Geraint Thomas che anche oggi ha mostrato una grande solidità in tutti i passaggi chiave della tappa. Il test può essere probante fino ad un certo punto perché un grande giro di tre settimane sarà comunque ben altra cosa, ma sicuramente questo Thomas non andrà sottovalutato: nel caso sia scaramantico, però, dovrebbe iniziare a fare qualche scongiuro perché tra Giro del Trentino e Tour of the Alps il Team Sky ha vinto le ultime tre edizioni ma né Richie Porte nel 2015, né Mikel Landa l'anno scorso, hanno poi visto il traguardo finale della corsa rosa.

Caruso e Formolo non partono
Questa quinta ed ultima tappa del Tour of the Alps è partita questa mattina senza sei corridori che avevano regolarmente concluso la tappa di ieri. Se l'assenza al foglio firma di Denifl, Mendes, Villella e Warbasse non ha creato particolare scalpore, lo stesso non si può dire per Davide Formolo e Damiano Caruso che occupavano rispettivamente la quinta e l'ottava posizione della classifica generale: i due italiani non sono stati appiedati da malanni fisici, ma hanno semplicemente Cannondale e BMC li hanno fermati per anticipare il loro viaggio in Belgio e per essere più freschi in vista della Liegi-Bastogne-Liegi di domenica. Il prestigio di una classica monumento non è comparabile con quello del Tour of the Alps, ma spiace vedere che siano proprio due corridori italiani i protagonisti di questa vicenda.

Fuga da lontano di 9 corridori
Dopo pochi chilometri è stato costretto al ritiro anche Ian Boswell della Sky che è stato vittima di una brutta caduta. Intanto molti corridori hanno provato ad uscire dal gruppo ma è stato solo al chilometro 28, sulla salita verso Andalo, che si è formata la fuga di giornata: i primi ad avvantaggiarsi sul gruppo sono stati Ben Gastauer (AG2R), Joey Rosskopf (BMC), Nicola Bagioli (Nippo), Daniel Martínez (Wilier), Manuel Bongiorno e Paolo Totò (Sangemini) a cui dopo una dozzina di chilometri si sono uniti Steve Morabito (FDJ), Francesco Gavazzi (Androni) e Sergey Chernetski (Astana). Al chilometro 80, dopo il gran premio della montagna del Passo Durone, i battistrada hanno toccato il loro vantaggio massimo di 5'35".

Tra i nove uomini in fuga nessuno rappresentava una minaccia per i favoriti per la vittoria finale o gli altri uomini di alta classifica, ma ad inquietare il Team Sky c'era il fatto che tutti i rivali più vicini di Geraint Thomas avevano davanti un compagno pronto ad essere utilizzato come punto d'appoggio per un'attacco. Lo squadrone britannico quindi non ha lasciato spazio e ai piedi della salita del Monte Bondone aveva già ridotto lo svantaggio a meno di tre minuti. In questa fase a dare una mano alla Sky ci sono state anche la Cannondale-Drapac e la Gazprom-Rusvelo.

Sul Bondone si muovono i big
Con i primi 10 della classifica racchiusi in meno di un minuto e con una salita come quella del Monte Bondone il sui gran premio della montagna era posto a 41 chilometri dal traguardo, non potevano non esserci attacchi già da lontano in una tappa come quella di oggi. Il primo ad accendere la miccia, a 10 chilometri dal gran premio della montagna, è stato Michele Scarponi al quale ha risposto per primo Thibaut Pinot e poi il leader Geraint Thomas che in progressione si è portato dietro tutti i migliori. In questa fase è stata annullata la fuga dei nove, poi ai meno 48 è partito Pinot e quindi in contropiede c'è stato lo scatto di Pierre Rolland.

Un secondo scatto deciso di Thibaut Pinot a 45 chilometri dal traguardo ha fatto selezione: con il francese si sono mossi Thomas e Pozzovivo, poi hanno risposto prontamente anche Scarponi, Rolland, Bernal e Celano; da dietro il primo a rientrare su questo gruppetto è stato Mikel Landa ed a seguire sono arrivati anche Sergio Pardilla, Emanuel Buchmann, Rodolfo Torres ed un convincente Damiano Cunego per essere solo alla seconda gara dopo l'infortunio rimediato in Argentina. In vista del gran premio della montagna sono rientrati anche Dennis, Bookwalter e Dupont andando a formare il drappello di 15 uomini che poi ha proseguito dritto senza più guardare indietro andando a giocarsi la vittoria di tappa.

Davanti sono in 15, Landa controlla
Nel drappello di testa l'assenza di maggior peso era quella del britannico Hugh Carthy, giovane portacolori della Cannondale che vestiva la maglia bianca di miglior Under23 di questo Tour of the Alps: il passaggio a vuoto di Carthy ha stimolato il rivale per la maglia dei giovani Egan Bernal che poco prima del gran premio della montagna ha attaccato transitando per primo sul Bondone e poi affrontando la discesa con circa 15" di vantaggio sui primi inseguitori. Il talento dell'Androni, nonostante i trascorsi nella MTB, non ha guadagnato molto sul gruppetto dei migliori e così al termine della discesa, a 22 chilometri dal traguardo, ci siamo nuovamente trovato con 15 uomini al comando della tappa.

Sia in discesa che nel successivo tratto di pianura è stato Mikel Landa a lavorare praticamente da solo per tenere il gruppetto di testa compatto senza far rientrare gli inseguitori e stoppando chi invece provava ad attaccare: Dupont prima e Torres poi hanno provato ad anticipare l'ultima salitella, ma i loro tentativi hanno avuto vita decisamente breve.

Nulla di fatto sull'ultimo strappo
A quel punto prima dell'arrivo a Trento restava solo la salita di Novaline, uno strappo di un paio di chilometri non valido come gran premio della montagna: il primo ad attaccare è stato ancora una volta Rodolfo Torres, poi nelle ultime centinaia di metri si è mosso Domenico Pozzovivo con Geraint Thomas e Thibaut Pinot, senza dubbio i tre più forti in salita di questo Tour of the Alps. Michele Scarponi è riuscito faticosamente ad accodarsi ai primi tre all'inizio della discesa, ma in quel momento nessuno aveva più interesse a spingere per andare all'arrivo ed a quattro chilometri ci siamo trovati con un gruppo di battistrada di 13 corridori. Del gruppo di 15 originale mancavano solo Cunego e Dupont che si erano staccati in salita.

Pinot vince la tappa, Thomas la corsa
L'arrivo nel cuore di Trento era su un fondo in pavé che, abbinato alla tortuosità dell'ultimo chilometro, ha costretto i corridori a lavorare anche di strategia oltre che di gambe. I tempi giusti per la volata li ha presi Thibaut Pinot che si è messo davanti a tutti prima dell'ultima curva e nessuno è più riuscito a superarlo: ieri il francese era arrivato ad un soffio dalla vittoria, oggi si è rifatto come assoluto merito visto che in salita è stato uno dei più generosi. La seconda posizione di tappa è andata allo statunitense Brent Bookwalter, terzo è stato Geraint Thomas, quarto invece Domenico Pozzovivo: dietro al lucano dell'AG2R i cronometristi hanno rilevato anche un buco di 2" che, a conti fatti, è stato comunque ininfluente in classifica.

L'abbuono di 10" per la vittoria di tappa ha consentito a Thibaut Pinot di riavvicinarsi a Geraint Thomas, ma il gallese del Team Sky ha potuto comunque festeggiare il successo finale di questo Tour of the Alps mantenendo un margine di 7" sullo scalatore della FDJ. Sul terzo gradino del podio è salito Domenico Pozzovivo che ha chiuso staccato di 20", quarto posto a 27" invece per Michele Scarponi e nei primi 10 c'è anche la rivelazione delle ultime gare Danilo Celano che con la maglia della nazionale italiana si è piazzato ottavo a 54". In ottica Ciclismo Cup invece allunga ancora in testa l'Androni Giocattoli che ha piazzato Bernal nono in maglia bianca e Torres decimo.
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