
Bettiol: "Pogacar è il bello e il brutto del ciclismo moderno"
Il campione italiano ha espresso un proprio giudizio in vista della Strade Bianche 2025 sul campione sloveno: e ha spiegato l'importanza di arrivare secondi
Manca sempre meno alle Strade Bianche 2025, uno degli appuntamenti maggiormente attesi di questa fase della stagione. Tra chi lo aspetta con particolare ‘ansia’, c'è anche Alberto Bettiol, che è quasi di casa essendo toscano. Il corridore dell'XDS Astana Team, a questo proposito, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista ai microfoni di ‘CyclingNews’, soffermandosi in modo particolare sulla presenza ingombrante di Tadej Pogacar in una gara di questo tipo, che sostanzialmente lui definisce praticamente impossibile da battere. Ecco, dunque, le sue parole.

Strade Bianche, Bettiol: “Nessuno può stare dietro a Pogacar”
“Pogacar è sia il bello che il brutto del ciclismo moderno. Rende il ciclismo bello da guardare perché è bravo quanto Eddy Merckx e sta infrangendo tutti i record. Il lato brutto di Pogacar è che partecipi ad una gara sapendo che è quasi impossibile batterlo. Sinceramente non credo che ci sia nessuno nella lista di partenza della Strade Bianche che possa anche solo provare a stare con lui. Mi sarebbe piaciuto vedere Mathieu van der Poel affrontarlo quando sarà al meglio, ma ha appena iniziato a correre e logicamente è concentrato sulle classiche del pavé, dove ha più possibilità di battere Pogacar”.
Bettiol: “Essere secondi dietro a Pogacar non è un disonore”
Poi un passaggio sulla possibile tattica dello sloveno: “Dobbiamo essere realisti, non c'è niente che possiamo fare. Pogacar può correre senza calcolare il suo sforzo. Anche van der Poel può, ma noi umani dobbiamo pensare attentamente ad ogni sforzo che facciamo in una gara. Spero che Pogacar attacchi sabato mattina, dopo che l'UAE ha fatto male a tutti nel settore di San Martino in Grania, a 100 km dalla fine della gara. Se riuscirà ad andare via e a fare la sua parte le cose si sistemeranno. Per lui è più sicuro, può evitare qualsiasi incidente e dare il giusto ritmo al suo sforzo. Se dovesse guadagnare un minuto, poi avrebbe l'ammiraglia con sé nel caso in cui fori”.
Infine la chiosa sull'importanza del secondo posto: “Per il resto del gruppo sarà veloce dietro mentre corriamo per il secondo posto. Mi piace pensare che abbiamo possibilità di avere un posto sul podio insieme a Pogacar. Questo è comunque un risultato di cui tutti dovrebbero essere orgogliosi. Essere battuti da Pogacar non è un disonore, è un successo da ricordare e custodire quando saremo vecchi e in pensione e parleremo ai nostri figli della nostra carriera e capiremo quanto è stato forte Pogacar nella sua”.