Un'altra tragedia, il ciclismo piange André Drege: caduta fatale al Tour of Austria
Il venticinquenne norvegese è caduto dalla discesa dell'Hochtor mentre era in fuga nella quarta tappa del Tour of Austria
Aveva venticinque anni André Drege, e oggi era in fuga nella tappa numero quattro del Tour of Austria, che prevedeva l'ascesa dei due Gpm consecutivi del Fuscher Tör e dell'Hochtor, posti sulla Großglockner-Hochalpenstraße. Proprio sulla discesa di quest'ultimo passo è caduto, e da lì non si è più rialzato. Era un passista veloce, veniva dalla Norvegia e correva per la formazione continental Coop-Repsol, benché fosse in procinto di firmare per la Jayco AlUla e avere finalmente un contratto da professionista, addirittura nel World Tour. Per lui non erano mai arrivate vittorie in corse professionistiche, ma quest'anno aveva vinto le classifiche generali dell'International Tour of Rhodes e del South Aegean Tour, oltre a cinque vittorie di tappa in corse 2.2.: ne abbiamo parlato in una recente puntata di Mondo Continental.
Il Giro d'Austria valuta di fermarsi
I corridori hanno saputo della tragedia solo a tappa conclusa, quando l'organizzazione di corsa li ha informati che André Drege aveva riportato ferite mortali e che l'assistenza medica non era stata in grado di salvargli la vita. La cerimonia del podio e le premiazioni della frazione odierna sono state dunque cancellate, e i suoi compagni di squadra sono stati convocati al bus della squadra per ricevere la terribile notizia. La direzione del Tour of Austria non ha ancora deciso nulla sulla possibile cancellazione della quinta e ultima tappa, prevista per domani. Questo è stato il comunicato sui social dell'organizzazione: “Siamo davvero affranti e devastati. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno a tutti coloro che hanno amato e conosciuto André 💔”.
Non possiamo sempre sperare nella fortuna
Ad ogni tragedia lo ripetiamo: non sarà l'ultima. Da tempo Cicloweb insiste perché si quantomeno sperimentino delle forme di protezioni ulteriori per i ciclisti: già dalla drammatica scomparsa di Gino Mader, morto al Tour de Suisse dello scroso anno, dicemmo che la questione della sicurezza non poteva essere lasciata alla speranza che i corridori non incappassero nella sfortuna che puntualmente li colpisce. Durante la lunga intervista che ci ha concesso Adam Hansen, il presidente del CPA (Cyclistes Professionnels Associés), ci aveva rassicurati sulla prossima sperimentazione di un sistema airbag fornito da un'azienda tedesca, che per ora sta dando ancora problemi tecnici. Ogni volta che accade una tragedia simile ci chiediamo se non questa non potesse essere evitata qualora ci fosse anche solo un investimento nella sicurezza dei corridori che possa considerarsi almeno proporzionale a quello della ricerca della performance.