Ciclismo Giovanile

Mattia Bais: «Consapevole di dare il tutto per tutto»

09.01.2018 12:38

Intervista al trentino del Cycling Team Friuli, al rientro dal suo primo stage con la nazionale italiana


L’anno nuovo per tredici giovani corridori militanti nelle categorie juniores e under 23 è iniziato all'insegna della maglia azzurra. Il coordinatore delle squadre nazionali Davide Cassani li ha infatti convocati dal 2 al 5 gennaio per un raduno a Riccione, tra l'altro sede di partenza della seconda tappa del prossimo Giro d’Italia under 23. Sotto la guida dei commissari tecnici Rino De Candido e Marino Amadori i ragazzi hanno potuto trascorrere una tre giorni formativa importante non solo dal punto di vista atletico ma anche da quello educativo.

Tra chi vi ha partecipato c'era parte anche il trentino Mattia Bais, pronto a pedalare per il terzo anno con il Cycling Team Friuli diretto da Renzo Boscolo. Di rientro nella sua Nogaredo ci siamo fatti raccontare come ha trascorso questa tre giorni riminese e con quali aspettative si appresta ad incominciare la sua quarta stagione nella categoria under 23.

Mattia, come è stato il ritiro in maglia azzurra?
«Per me era la prima volta che partecipavo ad un raduno con la nazionale ed è stata davvero una bella esperienza. Mi sono trovato molto bene con tutto lo staff della nazionale perché sono persone molto cordiali. A tutti noi ragazzi, in questi giorni a Riccione, non ci hanno fatto mancare nulla»

Cosa ti è rimasto maggiormente impresso?
«La professionalità con cui tutti noi ragazzi siamo stati seguiti durante gli allenamenti dal Commissario Tecnico Marino Amadori. Senza dimenticare anche tutto il resto dello staff della nazionale»

Qual era la tua giornata tipo a Riccione?
«La sveglia era alle otto in punto e poi scendevamo tutti assieme a fare colazione. Alle nove e mezza partivamo per l'allenamento e poi, dopo una meritata doccia, pranzo verso le quattordici. Nel pomeriggio spazio a un po' di riposo e ai massaggi, cena verso le venti seguita da riunioni tenute da Marino Amadori e Davide Cassani»

Di cosa vi hanno parlato i due commissari tecnici?
«Principalmente durante quelle serate ci si organizzava per la giornata successiva.  Poi comunque ci hanno dato preziosi consigli inerenti al comportamento che i corridori devono tenere. E inoltre abbiamo parlato un po’ in generale per conoscerci meglio sia con i commissari tecnici che tra noi compagni»

Infatti nell'occasione hai potuto conoscere altri giovani che condividono il tuo stesso sogno
«A differenza mia che, come detto, ero un novizio, gli altri under 23 avevano già esperienza con la nazionale. Assieme a noi però c’erano anche alcuni ragazzi più piccoli militanti nella categoria juniores che si sono sì allenati con noi ma hanno poi avuto attività diverse dalle nostre. Nel pomeriggio, durante il nostro tempo libero, ho potuto legare con Stefano Moro che correrà per la Biesse Carrera Gavardo ed era il mio compagno di stanza. Non avevo mai avuto occasione di parlare con lui prima e così ci siamo conosciuti a vicenda»

Questo stage è stato fondamentale in vista delle vostre future gare con la nazionale
«Sono contento di aver pedalato con i compagni con cui dal 21 al 28 gennaio condividerò l’esperienza azzurra alla Vuelta a San Juan, in Argentina. E tra l’altro per me, oltre ad essere la prima gara che correrò con la nazionale, sarà anche la prima volta che prenderò parte ad una corsa fuori dall’Europa. Con il Cycling Team Friuli nelle ultime stagioni ho corso parecchio in giro per il continente ma ancora mancava un'esperienza così lontana. Con la mia squadra, invece, inizierò a correre il 25 febbraio al Gp Izola in Slovenia»

Quali sono i tuoi obiettivi del 2018?
«Sicuramente il mio desiderio di quest’anno è quello di mettermi in mostra per andare alla caccia di buoni risultati soprattutto nelle gare internazionali in Italia ma anche nelle corse all’estero. Sono consapevole del fatto che nella nuova stagione, ormai alle porte, dovrò impegnarmi molto e darò il tutto per tutto»

Che corridore sei?
«Sono un passista scalatore e mi difendo discretamente sulla volate ristrette. L’anno scorso sono stato quasi sempre in fuga perché mi piace molto andare all’attacco anche da lontano. Però, purtroppo, la passata stagione non sono riuscito a centrare alcuna vittoria. Per questo motivo, nel 2018 che è appena iniziato, parto molto motivato per riscattarmi»

Come è stato il tuo percorso da ciclista?
«Ho iniziato a correre nella categoria G3. Fino a quando ero juniores, vedevo il ciclismo come un semplice divertimento. Ma poi con il passaggio nella categoria dilettantistica ho iniziato a prenderlo più seriamente grazie alla mia attuale squadra, il Cycling Team Friuli, in cui ho conosciuto persone che mi hanno fatto vedere il ciclismo sotto un altro aspetto. E per questo devo ringrazio moltissimo il gruppo friulano»

E quest’anno nel Cycling Team Friuli correrà anche tuo fratello Davide
«Sì, e sono molto contento. Correre con mio fratello, che ha due anni in meno di me, sarà importante perché mi permetterà di avere un compagno in più che mi conosce bene. Inoltre potremo condividere insieme gli allenamenti. E anche le fatiche»

Raccontaci qualcosa di te
«Sono un ragazzo molto costante e tenace. Peso 64 kg e sono alto 175 cm. Abito a Nogaredo, in provincia di Trento. Durante la pausa invernale mi piace molto andare a camminare in montagna per esplorare nuovi luoghi. Mentre durante la stagione concentro principalmente la mia giornata sugli allenamenti»

Se dovessi immaginare il tuo futuro come lo vedi?
«Per adesso non voglio pensare ad un futuro troppo lontano. Di certo il mio sogno è quello di passare nella massima categoria»
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