
Presentato il percorso de La Vuelta Femenina 2025
Si riaccorcia a 7 giorni di gara, ma rimane lo schema collaudato: cronosquadre in apertura e tre tappe per fare classifica; Cotobello ultimo giudice sulle Asturie
È stata presentata ieri la Vuelta a España al femminile, che torna a corrersi su 7 tappe, una in meno del 2024. Il percorso de La Vuelta Femenina 2025 ripropone le caratteristiche delle ultime edizioni, aprendosi con una cronometro a squadre per poi essere decisa da tre frazioni in montagna negli ultimi quattro giorni, la prima con arrivo in discesa, le altre due con arrivo in quota. Pur mancando una salita veramente iconica, rispetto all'anno passato ricompaiono pendenze molto cattive, nonché tappe che si prestano anche a muoversi prima dell'ultima salita.
Le tappe nel dettaglio
Domenica 4 maggio - 1a tappa: Barcelona - Barcelona (Cronometro a squadre - 8 km)

La corsa si apre con una cronometro a squadre di soli 8 km, che non dovrebbe consentire di scavare distacchi particolarmente ampi vista la breve distanza. Sarà comunque una prova in cui fare altissime velocità e far emergere le qualità delle squadre più forti, correndosi quasi interamente su un viale da percorrere andata e ritorno.
Lunedì 5 maggio - 2a tappa: Molins de Rei - Sant Boi de Llobregat (99 km)

La prima tappa è ufficialmente segnata come collinare e in effetti, anche se è difficile attendersi grandi movimenti, di pianura ne presenta veramente poca. Spicca subito la partenza in salita, per raggiungere l'Alto de la Creu d'Aragall, ben 10.5 km con una media del 4.1%, falsata però da due sensibili tratti di discesa: negli ultimi 3.5 km la media supera il 6%, con punte fino al 10%. Dopo la discesa tecnica su Gelida, inizia una lunga fase di circa 65 km, in cui non sono in programma salite vere, ma allo stesso tempo si incontrerà poca pianura e strade spesso tortuose. Chiude questo tratto il transito dall'Alto de la Rectoria (poco più di un falsopiano da questo versante) dal quale una discesa riporta in 7 km (veloci ma non banali) sulla fascia costiera. Rimangono 6.5 km, pressoché pianeggianti fino all'ultima curva; il rettilineo finale di circa 800 metri sarà invece in lieve ma significativa ascesa (media del 3%, pendenza fino al 5/6% negli ultimi metri), rendendo quindi la probabile volata, uno sforzo impegnativo e di resistenza, anche al netto del tracciato nervoso di tutta la frazione.
Martedì 6 maggio - 3a tappa: Barbastro - Huesca (132 km)

La terza tappa è di maggiore lunghezza ma senz'altro più lineare della precedente. In verità anche in questa frazione i primi 50 km sono piuttosto complicati, su strade un po' tortuose e ricche di ondulazioni (sottilineamo la prima ascesa verso Radiquero di circa 4 km al 4%). Tuttavia gli ultimi 80 km sono tutti su strade ampie e lungamente rettilinee, in lieve falsopiano talvolta a favore, talvolta a salire. Vale la seconda opzione negli ultimi 25 km, tutti in lievissima pendenza; anche la volata si correrà su una pendenza intorno all'1%.
Mercoledì 7 maggio - 4a tappa: Pedrola - Borja (111 km)

Prima tappa di montagna, la più semplice delle tre, ma comunque esigente. Dopo una cinquantina di km di fondovalle, si sale l'Alto del Moncayo (circa 5 km al 6%, seguiti da altri 2.4 km al 2.8% dopo il GPM). Con 15 km di discesa si arriva a Tarazona, dove ne inizia un'altra quindicina di fondovalle, prima a scendere, poi a salire. Questo tratto è interrotto da una prima breve ascesa di circa 1 km al 4%, che fa da preludia alla successiva salita al Puerto de El Buste (circa 4.5 km al 5.5%), certamente non terribile, ma posta a soli 12 km dal traguardo, i quali sono quasi tutti in discesa. Pur non essendoci grandi pendenze, è lecito attendersi le prime scaramucce da parte delle favorite al successo finale.
Giovedì 8 maggio - 5a tappa: Golmayo - Lagunas de Neila (119 km)

Si entra nel vivo della corsa, con il primo arrivo in salita, molto tosto e nemmeno unipuerto. Già nei primi 85 km si incontrano alcune salitelle, seppur sprovviste di GPM: si segnala in particolare il Collado de Vilviestre (3.3 km al 4.5%) che precede l'ingresso nel circuito conclusivo con la doppia ascesa finale (la prima parziale, la seconda fino al traguardo). La strada inizia a salire poco prima di Quintanar de la Sierra per un totale di 11.5 km al 4.5%: si raggiunge il Puerto del Collado con pendenze irregolari (circa 10 km al 3%, un po' più duri gli ultimi 2 al 6%), poi proprio sul colle si svolta a sinistra e la strada si impenna per circa 1.5 km (media superiore al 12%, punte fino al 15%) fino all'Alto de Rozavientos. Qui si riscende a Quintanar de la Sierra per imboccare nuovamente la salita dopo il paese (in tutto 12.2 km al 6.1%): si arriva al Puerto del Collado in circa 8 km (media 3.5%), dove si svolta ancora a sinistra, stavolta per arrivare fino in fondo alla strada, a quota 1857 metri, con un impennata di 4.2 km all'11.1% (max 15%).
Venerdì 9 maggio - 6a tappa: Becerril de Campos - Baltanás (126 km)

Tappa teoricamente da volata posta in mezzo alle due tappe più impegnative, ma ricca di insidie che possono comunque smuovere la classifica. Innanzitutto segnaliamo che l'organizzazione parla di elevata probabilità di vento forte, con conseguente possibilità di vedere ventagli che possono fare danni. Ma anche altimetricamente la tappa ha qualcosa da offrire, considerando che, dopo 105 km fondamentalmente pianeggianti, nel finale si incontrano tre salitelle: uscendo da Tabanera de Cerrato (1 km al 4.5%, max 7%), uscendo da Valdeceñas de Cerrato (quasi 2 km al 5%, max 8%) e per scollinare il Portillo (1.3 km al 5.3%, max 10%). Questi tre strapi sno condensati negli ultimi 22 km di gara, con l'ultimo che termina ad appena 4 km dal traguardo. La strada scende fino agli ultimi 1500 metri; l'ultimo km è di nuovo in lieve ascesa (media 2%). I colpi di mano sono assolutamente possibili e anche le donne di classifica non possono distrarsi (o magari possono pure approfittare).
Sabato 10 maggio - 7a tappa: La Robla - Cotobello (152 km)

Unipublic non è in grado di disegnare tapponi per la Vuelta maschile; tuttavia ne tira fuori uno del tutto inaspettato per le donne: d'altronde 152 km con oltre 2500 metri di dislivello per le donne possono essere considerati un tappone. Si parte in lieve ascesa per valicare il Puerto de Pajares dopo 31 km (media 1.3%, ultimi 4 km al 3.3%), poco più di un falsopiano, ma comunque un avvio dispendioso. Una lunga discesa e quasi 40 km di fondovalle resettano le cose prima del gran finale, aperto dall'Alto de la Colladona (5.7 km al 7.4%, pendenze regolari all'8/9% per buona parte della salita). Dopo 7 km di discesa tecnica, ne basta una dozzina di veloce fondovalle a favore per trovare le prime rampe dell'Alto de la Colladiella: dopo un primo strappo e 1.5 km di falopiano, inizia la vera salita di 7 km al 7.8%, con un tratto di 2.5 km al 10% (max 12%). Salita tosta dove può già succedere qualcosa: dopo tutto 9 km di discesa tecnica e 19 km di fondovalle non sono un'esagerazione. In ogni caso, se non fosse successo niente, ci pensa la dura ascesa finale di Cotobello a decidere la corsa: 10 km all'8.3% con punte fino al 12%; le pendenze sono spesso in doppia cifra nei primi 1.5 km, mentre per gran parte della salita la pendenza è più irregolare, offrendo respiro al 6/7% tra uno strappo e l'altro; si torna più stabilmente al 9/10% nell'ultimo km.