Cosa fanno i corridori al tempo del Covid-19, terza puntata
Nella terza parte del nostro viaggio virtuale siamo stati da Manuel Belletti, Nicola Conci, Davide Martinelli, Sacha Modolo ed Edoardo Zardini
I rulli per mantenersi sempre in forma, la chitarra per passione e le videochiamate con gli amici per restare sempre in contatto con qualcuno. Queste sono solo alcune delle tante attività che i corridori stanno praticando in queste settimane di quarantena obbligata per tutti. E allora continuiamo il nostro viaggio per scoprire più nel dettaglio a cosa si stanno dedicando i corridori professionisti italiani. In questa terza puntata partiamo da Manuel Belletti per poi giungere a Edoardo Zardini, passando in mezzo anche a casa di Nicola Conci, Davide Martinelli e Sacha Modolo.
Manuel Belletti - Androni Giocattoli Sidermec
«Le mie giornate stanno proseguendo molto lentamente. Sono giorni molto duri e incerti. Non sappiamo che fine faremo e che piega potrà prendere questa stagione ciclistica. La mia unica speranza è che questa situazione si possa risolvere per il meglio nel più breve tempo possibile, anche se secondo il mio punto di vista è dura che tutto possa tornare alla normalità in un paio di mesi. Probabilmente, l’Italia ne uscirà prima di altre nazioni ma per ritornare a disputare una corsa bisognerà attendere che anche gli altri abbiano risolto questo grande problema. Purtroppo, non solo il Giro d’Italia potrebbe non disputarsi quest’anno, ma anche tante altre corse sono a rischio. Allenarsi senza avere degli obiettivi è difficile sia fisicamente che mentalmente. Solitamente, al mattino pedalo sui rulli per circa due ore e mezza e questa è l’unica possibilità che ho di fare attività fisica. Non ho fatto allenamenti particolari, anche perché sarebbe complicato trovare in questo periodo delle attrezzature per farli. Nel tempo libero mi piace disegnare e poi, avendo tutto il tempo a disposizione, cerco di fare qualche cosa che possa essere utile in famiglia. Sto approfittando di queste settimane per sistemare casa mia, facendo qualche piccolo lavoro che avevo lasciato indietro in inverno»
Nicola Conci - Trek-Segafredo
«Ovviamente in queste settimane non posso uscire in bici e mi alleno sui rulli facendo diversi lavori, anche con Zwift. Da quando lo utilizzo sto provando un pizzico di piacere in più rispetto al consueto. Sempre rimanendo in tema di allenamento, nel corso della giornata faccio degli esercizi a corpo libero anche se non amo di certo questo tipo di allenamento, perché a me piace l’attività all'aperto. Quando si è fuori in bici si prova delle sensazioni uniche di libertà; infatti in questo periodo mi manca molto, oltre che correre, poter fare delle passeggiate in montagna. Vorrei tanto poter uscire sulle strade di casa ma bisogna attendere che il virus sparisca. Il messaggio che vorrei mandare è che c’è bisogno che ognuno si renda conto del fatto che stiamo vivendo un periodo che segnerà la storia dell’umanità. Dobbiamo seguire alla lettera tutte le direttive del governo perché tutto in questo momento deve passare in secondo piano, sport compreso. Nel tempo libero mi dedico alle faccende domestiche, come ad esempio alla cucina, e a suonare la chitarra, alternando quella elettrica a quella acustica, che è una delle mie più grandi passioni. Gli artisti che suono di più sono gli Oasis, i Pink Floyd, Hendrix e Straits. Diciamo che è tutta musica con qualche anno alle spalle»
Davide Martinelli - Astana Pro Team
«La giornata di noi corridori, in questo periodo, è diversa rispetto a quando ci alleniamo su strada. Cerchiamo di essere rilassati il più possibile, per rendere di più in tutto quello che facciamo. Al mattino faccio qualche esercizio di cross abilty e trascorro del tempo in bici sui rulli e la stessa identica cosa la ripeto nel tardo pomeriggio, intorno alle 17. Prima che iniziasse la quarantena, avevo ordinato il kettlebell, ma ad oggi non mi è ancora arrivato e quindi per fare lo swing utilizzo delle casse d’acqua. Sono un ragazzo a cui, nel tempo libero, piace stare in casa sul divano a guardare la televisione o a fare delle videochiamate, tramite i social network, con i miei amici. Mi ritengo fortunato di avere un grande giardino intorno a casa e così posso passare del tempo fuori all'aria aperta a prendere il sole oppure a giocare con il mio cane. Tutto sommato, sto vivendo questo periodo in maniera serena, tranne che per quanto riguarda la bici, perché, ovviamente, preferisco uscire a pedalare in strada e non a fare i rulli, che sono molto pesanti mentalmente. Uno dei punti critici di questo momento è il fatto di non sapere una data entro la quale di sicuro si potrà tornare a disputare delle corse: ho sentito che alcuni corridori hanno svolto delle sedute sui rulli di tre o quattro ore, ma, per me, allo stato attuale, sarebbe controproducente stare così tanto a pedalare, perché la ripartenza sarà molto lontana e quindi ora si rischia di faticare per niente. Con una sola ora e mezza fatta bene, si riesce a fare un brillante allenamento senza finirti mentalmente e fisicamente, anche perché la sudorazione è più elevata rispetto a quando si sta all'aria aperta e quindi trovo molti svantaggi a svolgere questo tipo di esercizio per un tempo molto lungo. Solo quando avremmo stabilito un calendario di corse da fare, allora potremmo ripartire ad allenarci con un obiettivo. Ormai, sono tre mesi che sono all'Astana e mi sto trovando bene mi sembra di fare parte di una grande famiglia. Ho notato che si parla molto l’italiano e tutto questo mi fa sentire a casa. L’impronta del team, a differenza della Deceuninck Quick Step, è incentrata sui grandi giri e quindi si fanno molti allenamenti in salita. Ho potuto disputare solo due corse in questa fase iniziale della stagione e sono rimasto colpito dall'ambiente che c’è in questa squadra e tutto questo mi rende più rilassato. Mio papà, e anche altri corridori, hanno proposto di unire le tre grandi corse a tappe in un unico grande giro e non la trovo un’idea sbagliata. Piuttosto di cancellare una gara di tre settimana, questa manifestazione, per il solo 2020, potrebbe essere ottima e molto positiva per tutto il movimento ciclistico mondiale. Però, non penso sia fattibile perché il Giro d’Italia è organizzato da RCS mentre il Tour de France e la Vuelta a España da ASO e quindi non sarà facile trovare un punto d’accordo»
Sacha Modolo - Alpecin Fenix
«Attualmente, mi trovo a casa dei suoceri. Quando io ero in ritiro, mia moglie si trovava qua e dal momento in cui è entrata in vigore la quarantena, non potendoci più trasferire, siamo rimasti in casa loro. La mia giornata tipo è la seguente: mi alzo, faccio colazione e aiuto mia moglie a cambiare la bambina e poi passiamo assieme la mattinata. Quando mia figlia si addormenta, mi reco in garage a coltivare la mia passione delle vespe e lambrette, approfittando della quarantena per revisionare tutti i miei motori. A pranzo mangiamo tutti assieme e poi faccio delle sedute sui rulli. Dopo un momento di relax, faccio la doccia e poi è ora di cenare. Fortunatamente, avendo una bambina e una moglie accanto a me, le giornate passano in fretta. In questa primavera avrei dovuto correre la Milano-Sanremo, tutte le classiche del nord in Belgio e probabilmente sarei stato al via anche dell'Amstel Gold Race, una corsa che non ho mai disputato in carriera ma che da sempre mi sarebbe piaciuto disputare. Recuperare delle corse in autunno potrebbe essere una buona soluzione. Tuttavia, anche se si potrebbe anche correre a novembre, sarà difficile accontentare tutti e far coincidere le gare in poco tempo. Non posso giudicare il mio inizio di stagione perché ho fatto una sola corsa. Ero partito bene ed ero molto fiducioso per le gare che stavano arrivando, perché sentivo di aver, finalmente, risolto i problemi fisici che mi perseguitavano da anni. Con la squadra mi trovo bene: meno pressioni e tanti giovani, vogliosi di dimostrare il loro talento. Quando si riprenderà, le mie motivazioni saranno ancora più forti, perché sono in scadenza di contratto e vorrei rinnovare con l'Alpecin-Fenix. E penso che sarà così anche per tanti altri corridori ai quali scadrà il contratto al termine del 2020»
Edoardo Zardini - Vini Zabù-KTM
«Come tutti sono in casa tutto il giorno. Faccio i rulli con un'app che mi fa pedalare lungo dei percorsi reali e cerco, per quello che posso, di immaginare di essere in strada. Ad esempio, recentemente ho pedalato virtualmente in Giappone, scalando il Monte Fuji. A tal proposito, condivido la scelta del CIO di rinviare nel 2021 i Giochi Olimpici, perché, magari, a fine luglio sarà tutto risolto, ma ad oggi non si può avere questa certezza e quindi comunicare lo slittamento della rassegna dieci giorni prima del via non sarebbe stato il massimo. Oltre ai rulli, faccio degli altri esercizi fisici ma nulla di particolare, anche se devo dire che abito al quarto piano e in queste settimane non prendo più l’ascensore ma faccio le scale per mantenermi in forma. Anche per i preparatori non è semplice poter dare a noi sportivi delle indicazioni precise, perché non si hanno delle scadenze, anche se magari giugno potrebbe essere il mese della ripresa. Ormai non serve più nulla mantenere la condizione perché non si ha un obiettivo prefissato a breve termine ed infatti dopo due settimane di esercizi in casa non ho più il livello di forma che avevo un mese fa, come è normale che sia. Quando ci hanno comunicato della cancellazione di tutte le corse della primavera ciclistica ero amareggiato, perché è come se tutto il lavoro fatto durante l’inverno sia andato in fumo. Certo, il fondo lo si ha sempre però non poter correre pesa. Ma i problemi sono altri e la priorità, sia in Italia che in altri stati, è quella sconfiggere questo virus e poi, solo quando tutto si sarà risolto, si potrà parlare di sport, essendo la salute la prima cosa che conta. Per passare il tempo, approfitto di questo periodo per dedicarmi a tante faccende domestiche che in piena stagione non ho tempo di fare. Mi ritengo fortunato di convivere con la mia ragazza ed avere la compagnia di qualcuno in questi momenti è fondamentale avere qualcuno al proprio fianco per occupare la mente e farsi una routine quotidiana in maniera tale da passare bene la giornata. Non sono un amante della cucina ma nel mio tempo libero leggo, gioco alla PlayStation, ascolto la musica oppure vedo un film. L’insegnamento che questa situazione ci può trasmettere è quello di non dare più scontato un abbraccio, un caffè al bar e una cena con gli amici. Non è bello da dire, ma tutta questa sofferenza, per certi versi, ci farà bene e ci migliorerà parecchio perché alla ripresa intraprenderemo il futuro con uno spirito diverso e più consapevole».