Richard Carapaz attacca la federazione dell'Ecuador ©EF Pro Cycling-GettySport
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Carapaz contro la federazione dell'Ecuador per la selezione olimpica: "Mancanza di trasparenza"

Il campione olimpico pubblica un comunicato molto critica contro la scelta dei criteri per le convocazioni per Parigi, che sarebbero troppo sfavorevoli per lui

21.05.2024 16:45

Nella serata di ieri, Richard Carapaz ha pubblicato sui propri profili social un duro comunicato riguardo alla scelta della federazione ciclistica dell'Ecuador (FEC) di stilare dei nuovi criteri per la selezione per la prova olimpica su strada, per cui l'Ecuador ha un solo posto disponibile. Carapaz arriverebbe a Parigi da campione uscente, ma questa decisione sembrerebbe penalizzarlo, a vantaggio di Jhonatan Narváez. 

Jhonatan Narvaez, campione nazionale dell'Ecuador e in grande forma al Giro ©Uci Cycling-GettySport
Jhonatan Narvaez, campione nazionale dell'Ecuador e in grande forma al Giro ©Uci Cycling-GettySport

Già da diversi Carapaz aveva iniziato a polemizzare sulla decisione di modificare il regolamento per le convocazioni in extremis, accusando di aver scelto a tavolino di impedirgli di essere ai Giochi per difendere la medaglia d'oro conquistata a Tokyo. Lo scorso 11 maggio, il corridore della EF Education-EasyPost aveva già pubblicato un tweet in risposta alle dichiarazioni del presidente federale Santiago Rosero, che definiva Narváez “Il migliore classicomane della storia d'America”, in cui faceva notare di essere il miglior corridore del Paese nel ranking UCI delle corse di un giorno nel 2021, 2023 e 2024, chiedendo maggiore neutralità dai vertici federali.

Di seguito una traduzione del comunicato di Carapaz, e della successiva risposta arrivata dal Ministero dello Sport, chiamato in causa per verificare la trasparenza e l'equità dei criteri di selezione scelti dalla FEC.

La lettera di Carapaz: “Regolamento chiaramente viziato”

"Lo scorso mercoledì 8 maggio, il Ministero dello Sport ha inviato una lettera alla FEC, sollecitando un rapporto dettagliato sull'improvvisato regolamento interno di selezione per i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Il ministro Andrés Guschmer ha confermato che la risposta è arrivata dopo diversi giorni, purtroppo senza indicare in modo ampio, chiaro e preciso quanto richiesto. Questa omissione rinforza i miei sospetti sulla mancanza di trasparenza e di equità nel processo.

Voglio specificare che non mi sono mai opposto alla creazione di un regolamento per il processo di selezione. Tuttavia, il regolamento creato dalla FEC è chiaramente viziato e manca dei principi fondamentali di giustizia ed equità sportiva. Si prendono in considerazione solo i punti ottenuti dal mese di gennaio in poi, ma il regolamento non è stato reso pubblico fino al mese di marzo, quando esisteva già una differenza di punti tra gli sportivi.

È evidente che il regolamento creato dalla FEC consideri solo criteri che favoriscono il mio connazionale, ignorando qualsiasi considerazione obiettiva e giusta. Sarebbe dovuto essere stato emesso alla conclusione dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020+1 o alla fine della scorsa stagione, quando partiamo tutti da zero punti e possiamo pianificare la nostra stagione in maniera equa. Invece, la pubblicazione improvvisata e senza margine di manovra sembra essere disegnata per lasciarmi fuori da Parigi ed esentare il presidente della FEC da qualsiasi responsabilità.

Voglio porre l'accento sul fatto che, oltre ad essere il campione olimpico, sono per distacco il ciclista ecuadoriano che ha contribuito a portare più punti per ottenere il posto olimpico. Questo contributo rinforza il mio diritto a un processo di selezione giusto e trasparente, così come qualsiasi ciclista ecuadoriano che avesse ottenuto questo merito.

Inoltre, voglio evidenziare che anche se ringrazio la FEC e il comitato olimpico per aver richiesto un posto extra per il campione olimpico, questa azione è stata intrapresa il 3 aprile, quando in realtà si poteva realizzare molto prima. Dal 17 ottobre, la FEC sapeva che l'Ecuador avrebbe avuto solo un posto. Questo ritardo è un'altra dimostrazione del poco interesse che hanno avuto nel portarmi.

La mancanza di trasparenza e comunicazione prolunga i dubbi sulla parzialità del processo. Pertanto, sollecito il Ministero dello Sport affinché intervenga in modo urgente per stabilire un processo di selezione giusto e trasparente, completamente al di fuori da da qualsiasi favoritismo o discriminazione.

Rappresentare l'Ecuador è la cosa più grande che ci sia. Desidero solo che si faccia giustizia e possiamo tornare a sognare un'altra medaglia a Parigi." 

La replica del ministero

Prontamente arrivata la replica dal ministero dello sport dell'Ecuador. “Il Ministero annuncia l'inizio di un'investigazione esaustiva per chiare l'agire della FEC, rispetto a quanto accaduto al nostro campione olimpico Richard Carapaz", si legge. Inoltre, si richiede formalmente alla FEC di posticipare la data di pubblicazione del nome del ciclista che rappresenterà l'Ecuador nella prova su strada di Parigi, inizialmente prevista per il 26 maggio.

“Prendiamo parte per cercare di evitare che si stabilisca un precedente per lo sport ecuadoriano, poiché metterebbe in dubbio la trasparenza di un processo che dovrebbe trasmettere giustizia, equità e integrità, danneggiando i diritti individuali dei nostri atleti, che meritano un trattamento etico e rispettoso.”

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