Anche oggi molto Bennett
La seconda tappa del Tour of Turkey va di nuovo all'irlandese della Bora. Terzo posto per Riccardo Minali seguito da altri italiani
Il velocista più forte di questo Tour of Turkey è irlandese e si chiama Sam Bennett: oggi a Fethiye il quasi 27enne (il compleanno è lunedì prossimo) sprinter della Bora-Hansgrohe ha bissato il successo di ieri salendo a quota otto vittorie in stagione e rafforzando il primato in classifica generale, sebbene poi sarà destinato a perdere la maglia turchese. La qualità di Bennett non si scoprono di certo qui in Turchia: come punta massima di velocità è senza dubbio tra i migliori in campo internazionale, difetta di un po' di resistenza ma in Turchia ha dimostrato di essere oggettivamente il più forte in tappa senza grande asperità ed in volate dallo svolgimento abbastanza regolare.
In fuga c'è Mirco Maestri
Con un gran premio della montagna di seconda categoria dopo 60 di chilometri ed un altro di terza più avanti, questa seconda tappa del Tour of Turkey poteva essere l'occasione giusta per iniziare a mettere fieno in cascina da parte di coloro che sono interessati alla relativa classifica. Ed in effetti nei primi 15 chilometri ci sono stati diversi scatti, sebbene tutti infruttuosi, ma alla fine sono stati solo in due ad ottenere il via libera dal plotone: con il turco Onur Balkan, già in fuga ieri e interessato al traguardo volante Beauties of Turkey, c'era anche l'emiliano Mirco Maestri (Bardiani-CSF), uno che non si tira mai indietro quando c'è da andare all'attacco dalla lunghissima distanza.
Balkan e Maestri si sono divisi i primi traguardi di giornata: il turco si è preso lo sprint per rafforzare la sua maglia bianca, l'italiano ha vinto il gran premio della montagna strappando virtualmente la maglia rossa al compagno di squadra Barbin. A circa metà dei 206 chilometri in programma oggi, sulla testa della corsa è rientrato tutto solo il brasiliano Murilo Ferraz Affonso (Soul Brasil): a quel punto i tre fuggitivi avevano quattro minuti di vantaggio sul gruppo tirato da uomini di Bora, Trek e CCC. Il terzetto, però, è rimasto compatto per pochi chilometri e sul gpm di terza categoria al chilometro 117 sono rimasti solo in due davanti: Mirco Maestri ha conquistato nuovamente il massimo dei punti, Murilo Ferraz Affonso è riuscito a seguirlo mentre Onur Balkan, comunque soddisfatto per aver raggiunto il suo obiettivo, si è staccato facendosi poi riprendere dal gruppo.
Ulissi guadagna un altro secondo
Poche sono state le emozioni nella fase centrale della tappa. Con tanti chilometri ancora davanti, Balkan e Maestri non hanno spinto a tutta e di conseguenza il gruppo si adeguato al ritmo blando: ai meno 65 chilometri il vantaggio della coppia al comando si era già ridotto a 1'35", ma per evitare di dare il via ad una nuova serie di scatti e controscatti anche gli inseguitori hanno alzato il piede dall'acceleratore. Il risultato è stato quasi un minuti riguadagnato da Balkan e Maestri ed un netto ritardo sulla tabella di marcia prevista dall'organizzazione. Purtroppo va segnalata anche una brutta caduta del russo Sergey Chernetskiy che è finito a terra assieme a Marco Frapporti: il corridore dell'Astana è stato costretto al ritiro, è andata meglio al bresciano dell'Androni che ha riportato escoriazioni al braccio sinistro ma che ha potuto comunque continuare la tappa.
Un sussulto c'è stato, come ieri, in prossimità del traguardo volante ad abbuoni dove Diego Ulissi ha guadagnato un altro secondo che può risultato importante per la classifica generale: l'accelerazione del gruppo in occasione dello sprint ha lanciato all'attacco un corridore della WB Veranclassic e uno della CCC Sprandi: la reazione del plotone è stata immediata e violenta causando anche dei piccolo frazionamenti a causa della velocità. Poteva sembrare il preambolo di un'azione importante, ma appena Bora e Trek hanno chiuso sui due attaccanti, tutti si sono rialzati ed il ritmo è tornato tranquillo.
Sam Bennett troppo superiore in volata
Il finale è quindi stato quello più scontato possibile. Mirco Maestri si è impegnato a fondo per resistere il più a lungo possibile al ritorno del gruppo, mentre il brasiliano Murilo Affonso ha potuto far poco o nulla per aiutarlo a parte offrire una bibita all'emiliano della Bardiani e dargli un paio di brevissimi cambi in testa per farlo rifiatare. Il ricompattamento è avvenuto a 12 chilometri dal traguardo ed a quel punto hanno iniziato ad organizzarsi i treni dei vari velocisti: a dominare la scena sono state soprattutto le maglie della Bora-Hansgrohe per Sam Bennett e della Trek-Segafredo per Edward Theuns, ma anche Astana, CCC Sprandi e Wilier-Selle Italia hanno fatto sentire la propria presenza lì davanti per aiutare i loro uomini.
Nell'ultimo chilometro il treno della Trek-Segafredo ha fatto molto bene il suo lavoro, facendosi spazio anche con qualche spallata vigorosa ma restando sempre nei limiti del regolamento: nonostante ciò non c'è stato nulla da fare contro un velocista puro come Sam Bennett che ha sprigionato la sua potenza saltando facilmente Edward Theuns e andando a vincere proprio davanti a belga. A seguire, ancora una volta, presenza massiccia dei corridori italiani: sul podio, per la quarta volta in questa sua prima stagione da professionista, è salito Riccardo Minali seguito da Marco Benfatto al quarto posto dopo essersi un po' spento negli ultimi metri, da Simone Consonni al quinto, da Manuel Belletti al sesto, da Davide Ballerini al settimo e Paolo Simion al nono.
Domani in programma ci sarà la Fethiye-Marmaris di 128.6 km, potremmo quasi dire una tappa classica del Tour of Turkey: ancora una volta sarà roba per velocisti, ma dopo quanto visto in questi primi due giorni non ci saranno molte squadre intenzionate a dare una mano alla Bora-Hansgrohe e così uno strappetto nel finale potrebbe riuscire a movimentare le acque più di quanto ha fatto in passato con una startlist assai più ricca.