Biniam Girmay ha vinto la terza tappa della Grand Boucle a Torino © Twitter Tour de France
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Girmay fa la storia al Tour de France: Carapaz si veste di giallo

Successo in volata nella terza tappa per il corridore eritreo sul traguardo di Torino: una caduta scombussola la classifica e premia il portacolori dell'Ecuador

01.07.2024 17:35

Al termine della due giorni impegnativa con gli arrivi di Rimini e Bologna con i successi rispettivamente di Romain Bardet e Kevin Vauquelin, è andata in scena oggi la terza frazione del Tour de France 2024, l'ultima in terra italiana prima di entrare ufficialmente in Francia. Partenza a Piacenza, rinominata dalla regia internazionale Plaisance - per una traduzione proprio letterale - ed arrivo a Torino, per un totale di 230,8 km di puro trasferimento - che la rendono la tappa più lunga di questa Grande Boucle - in cui i corridori non hanno quasi mai pensato di darsi battaglia per andare in fuga. Alla fine ad alzare le braccia al cielo è stato Biniam Girmay.

Bini Girmay vince il Circuit Franco-Belge © Intermarché-Wanty
Bini Girmay vince il Circuit Franco-Belge © Intermarché-Wanty

Tour de France 2024, la cronaca della terza tappa

Come detto in precedenza la terza frazione del Tour de France 2024 ha preso il via dalla città di Piacenza e si è conclusa a Torino, per un totale di 230,8 km. Dopo circa un terzo di gara totalmente piatto c'è stata la prima ascesa al Colle di Tortona, dedicato alla memoria di Fausto Coppi (1,1 km al 6,3%), seguito dallo sprint intermedio di Alessandria, e da altri due GPM di 4^ categoria, come il primo, ossia il Barbaresco (1,4 km al 6,9%) e il Sommariva Perno (3,1 km al 4,5%). Asperità altimetriche, quindi, non particolarmente difficili e che non hanno tagliato le gambe ad alcun velocista.

Dopo qualche chilometro a ritmi blandi, con tutto il gruppo concorde nel vivere questa tappa in grande tranquillità, è arrivato il primo attacco vero, con la coppia della Uno-X Mobility, composta da Jonas Abrahamsen e Johannes Kulset, che è arrivata a guadagnare 1' 30" circa sul gruppo principale. Scatenato dunque il 28enne di Skien, ‘proprietario’ allo stesso tempo della maglia a verde e di quella a pois, che per la terza volta in altrettante tappe è andato in fuga, salvo poi clamorosamente fermarsi all'improvviso, insieme al compagno di squadra, per aspettare il plotone, ben conscio che rimanere a bagnomaria nella giornata odierna sarebbe stato deleterio.

Declerq e Dillier lavorano in testa al gruppo

A quel punto, dunque, ripresi i due effimeri fuggitivi, in testa al gruppo si sono messe a tirare a turno la Lidl-Trek e la Alpecin-Deceuninck, rispettivamente con ‘El Tractor’ Tim Declerq e Silvan Dillier, per portare in volata sul traguardo di Torino i propri velocisti Mads Pedersen e Jasper Philipsen. In cima al Colle di Tortona l'unico punto in palio per la maglia a pois di miglior scalatore lo ha preso il solito Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility), che è partito con largo anticipo per assicurarsi che nessuno glielo portasse via, salvo poi subire l'ironico e provocatorio rientro di un ciclista della Alpecin-Deceuninck.

Non essendoci nessuno in fuga, inoltre, è stata molto partecipato lo sprint intermedio di Alessandria, che metteva in palio 20 punti per il primo classificato. Per questo motivo si sono formati i consueti treni, con la Alpecin-Deceuninck in primissima linea, ma il bottino pieno lo ha conquistato un ottimo Mads Pedersen (Lidl-Trek), davanti allo stesso Jasper Philipsen (17 punti), Bryan Coquard (Cofidis, 15), Arnaud Démare (Arkéa-B&B Hotels, 13) e Fernando Gaviria (Movistar Team, 11). Dietro a questi primi cinque si sono piazzati Biniam Girmay (Intermarché-Wanty, 10), Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility, 9), Sam Bennett (Decathlon AG2R La Mondiale Team, 8), Nils Eekhoff (Team dsm-Firmenich PostNL, 7), Marijn van den Berg (EF Education-EasyPost, 6), Gerben Thijssen (Intermarché-Wanty, 5), John Degenkolb (Team dsm-Firmenich PostNL, 4), Daniel McLay (Arkéa-B&B Hotels, 3), Fabio Jakobsen (Team dsm-Firmenich PostNL, 2) e Sandy Dujardin (TotalEnergies, 1). 

Dopo lo sprint intermedio ci si poteva aspettare che qualcuno tentasse un attacco, magari approfittando della confusione post volata, ma le intenzioni di tutto il gruppo oggi erano piuttosto chiare. Tanto che, quando in testa si è messo a tirare Christopher Juul-Jensen (Team Jayco AlUla) e in coda si è staccato Mark Cavendish (Astana Qazaqastan Team), quest'ultimo è comunque riuscito a rientrare senza grandissima fatica. Il passaggio successivo è stato quello al Barbaresco, dove Jonas Abrahamsen avrebbe voluto prendersi il solito punticino per la maglia a pois, questa volta beffato, senza troppi scherzi, da Matteo Sobrero (RedBull-BORA-hansgrohe), che ha voluto prendersi qualche applauso vicino a casa. 

Attacco in solitaria di Fabien Grellier

Nella discesa successiva, a circa 67 km dal traguardo di Torino e nei pressi della cittadina di Alba, quando nessuno se lo sarebbe aspettato, è arrivato l'attacco di Fabien Grellier (TotalEnergies), che quantomeno ha avuto il merito di animare una tappa fino a quel momento abbastanza soporifera a livello di emozioni. Il transalpino di La Roche-sur-Yon è arrivato a guadagnare al massimo una cinquantina di secondi, prendendosi dunque l'unico punto in palio al GPM di 4^ categoria di Sommariva Perno, ma a quel punto ha perso via via sempre più secondi di vantaggio per poi essere ripreso ai 28 km dall'arrivo. Questo tentativo, però, gli ha permesso di conquistare il premio di combattivo di giornata.

A quel punto è partita la bagarre per organizzare la volata e soprattutto per prendere le prime posizioni del gruppo, con la battaglia spalla a spalla tra il Team Visma | Lease a Bike e l'UAE Team Emirates, tra Jonas Vingegaard e Tadej Pogačar. A circa 14 km dal termine in mezzo al gruppo c'è una caduta, che per fortuna riguarda il solo Casper Pedersen (Team dsm-Firmenich PostNL), arrotatosi toccando la ruota posteriore del corridore che gli stava appena davanti. Ai -6 Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale Team) appoggia il piede a terra, ma il colpo di scena più grande è la foratura in cui incappa Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck), che viene quindi tagliato fuori dal treno in supporto di Jasper Philipsen.

Ai 2,5 km dal traguardo di Torino una maxi caduta a centro gruppo, che ha visto coinvolti circa 5 corridori e ha tranciato in due il gruppo, con Jasper Philipsen rimasto proprio nella parte attardata. A vincere in volata, alla fine, è stato Biniam Girmay (Intermarché-Wanty), che lo sprint non doveva nemmeno farlo, a favore del compagno di squadra Gerben Thijssen. L'eritreo, che conquista il primo successo per la sua nazione al Tour, passando vicino alle transenne ha avuto il coraggio di rischiare e ha avuto la meglio su un grande Fernando Gaviria (Movistar Team), Arnaud De Lie (Lotto Dstny) e Mads Pedersen (Lidl-Trek), mentre ottavo è giunto Davide Ballerini (Astana Qazaqstan Team). 

La maglia gialla, invece, viene sfilata dalle spalle di Tadej Pogačar e finisce su quelle di Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), che grazie a quel buco dovuto alla caduta e per una questione di piazzamenti diventa il nuovo leader, pur rimanendo appaiato allo sloveno, a Remco Evenepoel e a Jonas Vingegaard.

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