Un lungo bike to work © Sandro Calmanti via Facebook
Cicloturismo

Il cicloviaggio come atto politico: Sandro Calmanti in bike to work da Roma a Lecce

Mobilità sostenibile, sicurezza stradale e lotta contro il cambiamento climatico: la settima puntata di VATM ci racconta di come la bicicletta sia un mezzo di resistenza, consapevolezza e trasformazione sociale

10.03.2025 18:29

Se, dopo le precedenti puntate di Viaggiatori Anomali Territori Mistici lo avevamo intuito, con l’intervista a Sandro Calmanti nel corso della settima puntata di VATM, lo possiamo dire con certezza: viaggiare in bicicletta è anche un fatto politico. Perché, se è pur vero che chi decide di andare in capo al mondo lo fa principalmente per saziare il suo spirito di avventura, la scelta di prendere la bicicletta non è mai neutra.

Scienza, attivismo e passione per le due ruote

Sandro Calmanti è un ricercatore dell’ENEA, specializzato in climatologia e modellistica climatica, ma è anche un cicloattivista attivo nell’associazione Salvaciclisti di Roma, oltre che un viaggiatore su due ruote. La sua visione del mondo è profondamente influenzata dal suo lavoro scientifico, che lo ha portato a studiare il cambiamento climatico e i suoi effetti a livello globale. E proprio questa consapevolezza lo ha spinto a fare della bicicletta non solo un mezzo di trasporto, ma una dichiarazione d’intenti a 360 gradi. 

Partendo dal sul viaggio di 630 chilometri, un bike to work da Roma a Lecce, per partecipare a una conferenza sul clima e presentare un paper sul cambiamento climatico nel mediterraneo, Calmanti ha raccontato di come la bicicletta rappresenti una delle soluzioni più concrete ed efficaci per ridurre l’impatto ambientale, specialmente nelle città. Ma non è solo una questione di sostenibilità: scegliere la bici significa anche riappropriarsi dello spazio urbano, ridurre il traffico, migliorare la qualità della vita e creare una comunità più inclusiva e consapevole.

In viaggio verso Livorno © Sandro Calmanti
In viaggio verso Livorno © Sandro Calmanti

La sicurezza stradale e il ruolo delle infrastrutture

Uno dei temi centrali affrontati da Calmanti è stato quello della sicurezza stradale. Muoversi in bicicletta nelle città italiane, specialmente a Roma, è ancora oggi una sfida, a causa della mancanza di infrastrutture adeguate e di una cultura della mobilità ancora troppo centrata sull’automobile.

La direttiva numero uno per la sicurezza individuale è quella di stare lontano dalle automobili,” ha affermato. “Noi ciclisti urbani sviluppiamo un sesto senso per evitare pericoli: pedalare lontano dalle auto parcheggiate per evitare sportellate, portarsi avanti agli incroci per non avere macchine di fianco. Ma tutto questo non basta: servono infrastrutture adeguate.”

Secondo Calmanti, la soluzione per ridurre gli incidenti passa dall’aumento delle biciclette in strada e dalla creazione di una rete ciclabile sicura e continua. “Se le biciclette diventano parte integrante del paesaggio urbano, tutto diventa più sicuro. Roma sta lentamente facendo passi avanti con le piste ciclabili con la creazione di tanti percorsi sulle vie radiali che portano dalla periferia al centro, ma il problema è che il cuore della città resta del tutto privo di queste infrastrutture. Serve una rete portante, quella che noi di Salvaiciclisti chiamiamo la ‘ciclopolitana’.” Da questo punto di vista il problema è ormai evidente a tutti, ma si tratta di scelte ancora impopolari che la politica fa fatica a proporre. 

Il cambiamento climatico e il ruolo della ricerca

Oltre all’aspetto della mobilità, Calmanti ha evidenziato il ruolo della ricerca scientifica nel contrasto al cambiamento climatico e per superare quella scarsa fiducia nel ruolo della scienza che sta emergendo in questi anni. “Chi lavora nella scienza non vive in una torre d’avorio. Stiamo iniziando a comunicare meglio i risultati delle nostre ricerche e coinvolgere la società, senza banalizzare il discorso, ma provando a renderlo accessibile a più persone.” Sotto questo punto di vista, il viaggio in bicicletta di Sandro Calmanti rappresenta senza dubbio un mondo di alzare l’attenzione mediatica e far parlare di certe tematiche.

Durante il suo viaggio in bicicletta da Roma a Lecce,  Calmanti ha osservato in prima persona gli effetti della crisi climatica sul territorio. “Attraversando la Puglia, una cosa che mi ha colpito molto è stata la cancellazione della biodiversità in molte aree. C’è una foto che ho scattato in cui si vede proprio come il terreno sia diventato nudo e spoglio a seguito di questo uso intensivo del territorio. Pensiamo a queste enormi distese di ulivi che hanno un’omogeneità genetica e per questa via sono soggette a malattie che si possono diffondere velocemente. Questa non è teoria, ma un qualcosa che sta realmente accadendo". 

Scorci di Puglia © Sandro Calmanti
Scorci di Puglia © Sandro Calmanti

Un viaggio tra consapevolezza e sfida

L’idea di percorrere oltre 600 km in bici per raggiungere un convegno sul clima non è stata casuale. “È stata una sfida per dimostrare che si può viaggiare senza emissioni di gas serra,” ha spiegato Calmanti. “Ma è stato anche un viaggio per lavorare e vivere con lentezza, per osservare meglio il territorio e i suoi cambiamenti. Quando sono arrivato al convegno alcuni colleghi si sono detti interessati a replicare questa esperienza per il prossimo convegno”. 

Viaggiatori anomali territorio mistici torna settimana prossima

Settimana prossima gran finale di Viaggiatori Anomali Territorio Mistici, come sempre alle ore 21 sui canali YouTube e Facebook di Cicloweb. L'ottava e ultima puntata di questa stagione, infatti, vedrà come ospiti Linda Ronzoni e Silvia Gottardi, in arte le Cicliste per Caso. Con loro avremo l'occasione di provare a fare sintesi su quanto emerso in queste puntate, provando a raccontare di come la bicicletta rappresenti un mezzo totale. Come possiamo leggere sul loro sito, infatti, "la bicicletta non fa rumore, se non quello perfetto della meccanica in movimento. La bicicletta non inquina. La bicicletta è anarchica: non si impone, non conosce gerarchie, è libera. La bicicletta occupa poco spazio. La bicicletta non disturba gli animali nei boschi. La bicicletta è un mezzo gentile”. 

 

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Milanese di nascita, calabrese per vocazione. Dopo la sua prima randonnée, ha scelto la famosa “pillola rossa” per scoprire quanto è profonda la tana del Bianconiglio ed è rimasto intrappolato in una grave forma di dannazione ciclistica