Giro d'Italia 2024, 16a tappa: lo strano giorno della Cima Coppi
Tappa dal tracciato insolito con avvio intenso (in odore di neutralizzazione) e proseguimento blando. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv
Come da tradizione al Giro d'Italia, dopo il giorno di riposo, ci sta un tappone; tuttavia la sua realizzazione è a dir poco anomala: si nota subito lo Stelvio (sostituito dal fratello Umbrail) a 155 km dal traguardo seguito da quasi 100 km di fondovalle che ammazzano la fantasia. Quasi certamente ci sarà un no contest almeno fino alle ultime difficoltà, ma chissà che proprio una conformazione così insolita non possa provocare imprevedibilità. Va considerato che ripartire con 3 salite sopra i 2000 metri subito nei denti dopo il giorno di riposo è un'incognita mica da ridere e forse azzardare un forcing per vedere se qualcuno si becca la cotta potrebbe valere la pena. Come accennato, si parte subito in salita superando nuovamente Passo di Eira (4.5 km al 6.5%, max 8%) e Passo di Foscagno (4 km al 6.7%, max 10%) in senso contrario alla domenica e rimanendo per 15 km sopra i 2000 metri; dopo la discesa e soli 7 km di pianura arriva subito la Cima Coppi, il Giogo di Santa Maria o UmbrailPass (16.7 km al 7.1%, max 15%), con scollinamento a quota 2498 metri, dopo oltre 10 km pedalati sopra quota 2000; quindi si percorre la ripida ed impegnativa discesa verso la Val Monastero, per poi entare in Val Venosta. Fin qui tutto fantastico, poi però ci sono oltre 90 km di fondovalle da Glorenza a Prato all'Isarco, che però potrebbero passare più velocemente del previsto, considerando che fino a Bolzano la strada è sempre a favore, con almeno tre tratti di discesa vera e propria (tant'è che da circa 900 metri di altitudine si scende fino a poco più di 200). Salvo strani imprevisti tutto è rimandato al finale, non particolarmente esaltante nemmeno prendendolo da solo, ma comunque tosto, soprattutto alla luce di una partenza così complicata. La salita al Passo di Pinei (in tutto 23.3 km al 4.7%) è decisamente variegata: prima si affronta un primo troncone tosto di circa 7.5 km al 7.3% (max 11%) per raggiungere Fiè allo Sciliar; quindi quasi 7 km di falsopiano (1.5% di media) e un tratto di 2.8 km al 5% (max 10%) attraverso Siusi allo Sciliar; infine dopo un paio di km di discesa su Castelrotto inizia l'ultimo tratto di 5.4 km al 7%, con una prima impennata di 2.1 km all'8% (max 15%), 1 km di respiro al 3.3% e gli ultimi 2.3 km all'8%. La discesa di 5 km porta ad Ortisei dove la strada torna subito a salire per gli ultimi 6.5 km al 6.1% verso Monte Pana: in realtà i primi 4.3 km (media 4.2%, max 12%) sono il fondovalle che porta a Santa Cristina Val Gardena; dopo 200 metri di discesa inizia la vera impennata conclusiva di 2 km all'11.8%, con punte fino al 16%. Alla fine, nonostante la lunga fase morta centrale, si sommano comunque circa 3500 metri di dislivello complessivo.
I provvedimenti prestabiliti
Il meteo previsto non è dei migliori e com'era prevedibile è scattata una mobilitazione per pattuire in anticipo alcune misure preventive in relazione allo svolgimento della tappa, con particolare interesse al transito dall'UmbrailPass. Riportiamo direttamente qui sotto il comunicato emesso dall'organizzazione.
Comunicato – Protocollo per le condizioni meteorologiche estreme e la sicurezza degli atleti per la tappa #16
In considerazione delle condizioni meteo attese per la tappa n° 16, i rappresentanti di CPA e AIGCP hanno richiesto di convocare una riunione relativa al protocollo per le condizioni meteorologiche estreme e la sicurezza dei corridori, secondo l’art. 2.2.029bis del Regolamento UCI. Dopo aver convocato tutte le parti interessate, la riunione del gruppo di lavoro si è svolta presso il Quartiertappa alle 15:30 di lunedì 20 maggio. Alla riunione erano presenti le parti seguenti:
- Presidente del Collegio dei Commissari: Joey Ermens
- Direttore di corsa: Mauro Vegni
- Medico di corsa: Massimo Branca
- Safety manager: Stefano Allocchio
- Rappresentante delle squadre nominato dall’AIGCP per i Direttori Sportivi: David McPartland
- Rappresentante dei corridori nominato dal CPA: Cristian Salvato
Sono state decise le seguenti azioni per la tappa n° 16.
Se le condizioni meteorologiche saranno normali, la corsa si svolgerà come previsto, con le seguenti decisioni:
1. Il rifornimento sarà autorizzato dalla partenza (km 0) fino a 10 KM prima dell’arrivo.
2. Una terza ammiraglia potrà prendere posto nel convoglio di corsa in testa prima del Giogo di Santa Maria. Dopo il Giogo di Santa Maria, la terza ammiraglia sarà consentita dietro il secondo convoglio di corsa.
3. Come concordato con RCS su richiesta del CPA, i seguenti tre veicoli distribuiranno impermeabili/abbigliamento termico ai corridori che ne facciano richiesta, per fornire ulteriore supporto ai corridori:
a. Auto scopa
b. Auto Direzione Corsa n° 3
c. Auto Direzione Corsa n° 4
In caso di peggioramento delle condizioni meteo:
4. Sarà creata una zona di parcheggio sulla cima del Giogo di Santa Maria (dopo 50.2KM) per dare ai corridori l’opportunità di cambiarsi l’abbigliamento.
La corsa sarà neutralizzata per 3 minuti. Questa azione sarà in vigore nella salita del Giogo di Santa Maria prima del o al 40esimo kilometro.
In caso di condizioni meteorologiche estreme, la tappa sarà neutralizzata fino a un luogo nel quale siano soddisfatte le condizioni di sicurezza.
Fari puntati su…
Questa tappa è assai complicata da interpretare: a prima vista si direbbe quasi per certo che la fuga del mattino possa avere via libera per giocarsi la vittoria di tappa, ma suddetta fuga si dovrebbe formare nel corso del durissimo avvio di tappa in alta quota che potrebbe rivelarsi per questo molto interessante e foriero di tranelli. Basta vedere altre tappe di questo stesso Giro per accorgersi di come la fase di formazione della fuga sia molto concitata e dispendiosa anche per chi si limita a restare in gruppo, tanto più sulle impegnative salite che costellano i primi km della tappa di domani. Inoltre una fuga molto numerosa sarebbe molto difficile da controllare per il gruppo in una tappa così lunga, quindi è fondamentale che davanti non si trovino uomini messi bene in classifica. A tutto questo si aggiunge l'incognita del giorno di riposo: chissà che sulle rampe dello Stelvio qualcuno non si prenda la classica cotta “del giorno dopo” ed esca di classifica… Peraltro, con un Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) così forte, questa potrebbe essere l'unica speranza (piccola) di coglierlo in castagna, quindi nel dubbio se fossi la INEOS Grenadiers azzarderei qualcosa di avventato nei primi km per vedere cosa succede, logicamente rialzandosi a tempo debito se non sortisse effetto: la squadra granata è d'altronde quella più strutturata, non fosse altro per la buona condizione palesata domenica sia da Geraint Thomas che da Thymen Arensman, il quale si è avvicinato tantissimo ad Antonio Tiberi (Bahrain - Victorious), ma soprattutto ha dimostrato di avere le stesse gambe degli altri pretendenti al podio. Logicamente proprio questi ultimi sono osservati speciali in una tappa che comunque potrebbe modificare la classifica sulle ultime due ascese: Daniel Felipe Martínez (BORA - hansgrohe) sembra il più solido in salita dopo Pogacar e può ancora sperare quantomeno di superare Thomas per il secondo posto; resta in guardia Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team) che sul Mottolino ha perso soltanto 8" dai due che lo precedono, mentre proprio Tiberi ha pagato molto e adesso bisogna capire se si è trattato di una giornata storta che va sempre messa in conto o di una tendenza che lo potrebbe allontanare ulteriormente nelle prossime tappe dai suoi avversari.
Detto tutto questo, vale comunque l'osservazione fatta all'inizio, quindi che possa arrivare una fuga di qualità nella quale potrebbero inserirsi cacciatori di tappe e uomini di classifica lontani dalle prime posizioni che vogliono rimontare, proprio come avvenuto domenica. Buttiamo lì i nomi di Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla), Julian Alaphilippe e Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), Nicola Conci (Alpecin-Fenix), Simon Geschke (Cofidis), Andrea Piccolo e Mikkel Frølich Honoré (EF Education - EasyPost), Valentin e Aurélien Paret-Peintre e Alex Baudin (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Juan Pedro López (Lidl - Trek), Lilian Calmejane (Intermarché - Wanty), Esteban Chaves (EF Education - EasyPost) e, soprattutto, quelli dei grandi protagonisti di domenica, ovvero Nairo Quintana (Movistar Team) e Georg Steinhauser (EF Education - EasyPost). Tra gli uomini quasi in classifica che possono cercare di rientrare in top10 sono sicuramente da citare Domenico Pozzovivo (VF Group - Bardiani CSF - Faizanè), Davide Piganzoli (Team Polti Kometa), Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team), ma anche Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team) e Jan Hirt (Soudal Quick-Step), rispettivamente 11° e 10° in classifica.
Difficile prevedere come si muoveranno invece Einer Rubio (Movistar Team), Filippo Zana (Team Jayco AlUla) e Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL), che hanno dimostrato di avere gambe per giocarsela con i migliori e pur essendo lontanissimi da Pogacar (12'13" per Rubio, 11'11" per Zana e 10'49" per Bardet), sono assai vicini ai contendenti che li precedono (Arensman paga 9'45"). Una tattica di attacco potrebbe essere un'opzione da non escludere a priori se fossero in grado di stare al coperto in un gruppo molto folto. Altrimenti aspetteranno il finale per giocarsi i piazzamenti in top10 faccia a faccia con gli altri.
Giro d'Italia 2024, gli orari della sedicesima tappa
La partenza ufficiale verrà data alle 11:30, mentre l'arrivo è previsto tra le 16:45 e le 17:45. La tappa sarà trasmessa in tv sia dai canali in chiaro Rai (su Rai Sport dalle 10:40 alle 14:00, poi su Rai 2 dalle 14:00 alle 18:00), sia su Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 11:15 alle 18:00).