Cosa fanno i corridori al tempo del Covid-19, seconda puntata
Nella seconda parte del nostro viaggio virtuale siamo stati da Luca Covili, Francesco Gavazzi, Matteo Malucelli e Edward Ravasi
In questa tappa del giro nelle abitazioni dei corridori professionisti italiani siamo stati accolti da: Luca Covili, Francesco Gavazzi, Matteo Malucelli e Edward Ravasi. I quattro corridori ci hanno descritto sia loro giornata tipo, tra allenamenti e hobby, che il loro stato d’animo, in questo momento assai complicato per tutti. Ognuno di loro ha le proprie passioni ed i propri passatempi da fare in casa, ma tutti hanno un unico grande desiderio: riuscire al più presto a tornare a pedalare in bici. La voglia di ritornare a preparare nella maniera migliore i prossimi obiettivi di questa stagione, bloccata quando ormai stava per entrare nel vivo, è veramente altissima per tutti gli sportivi.
Luca Covili - Bardiani CSF Faizanè
«Le mie giornate stanno trascorrendo in modo sereno e tranquillo, anche se sono consapevole della bruttissima situazione che c'è in tutto il mondo, soprattutto in Italia. Rimanere chiuso in casa non mi pesa più di tanto, perché sono ben conscio che è l'unico modo per porre rimedio a questa situazione che si è venuta a creare e voglio cogliere quest’occasione per invitare tutti a fare altrettanto. Di solito pedalo sui rulli, due volte al mattino ed una al pomeriggio per circa un’ora e mezza, e poi alternano lavori differenti come ad esempio degli esercizi a corpo libero con sovraccarichi per mantenere e migliorare la forza muscolare. In questi momenti sono convinto che bisogna mantenere sempre la motivazione per farsi trovare pronti quando si ritornerà alle corse, anche se non ci sono obiettivi in programma a breve termine. Non sono ancora impazzito per la quarantena ma semplicemente mi sembra di vivere un secondo inverno, con la differenza che non si ha una data di conclusione, anche se spero di tornare alle corse a luglio. Voglio essere ottimista e secondo il mio modo di pensare, le classiche monumento, che sono state rinviate, ed il Giro d’Italia si riusciranno a recuperare in estate, o al limite in autunno. Nel mio tempo libero mi piace leggere le notizie sui giornali e su internet per conoscere cosa succede nel mondo e guardare dei film con la mia famiglia. I miei parenti stanno bene e vivono ognuno nella propria abitazione. Questo periodo, secondo me, ci insegna che alla fine dei conti siamo tutti uguali e sullo stesso livello senza distinzioni di sesso, razza, lingua e religione. Se vogliamo rimanere coesi e raggiungere grandi obiettivi, dobbiamo aiutarci sempre l'uno con l'altro»
Francesco Gavazzi - Androni Giocattoli Sidermec
«Sono in casa come tutti gli italiani e cerco di fare tutte quelle cose che solitamente, essendo lontano per le corse, non posso mai fare. Vivo in Valtellina e, anche se sono residente nella regione più colpita d’Italia, i miei conoscenti stanno bene. Sono vicino alle zone di Bergamo, Brescia e Milano, che sono le più contagiate, ma dalle mie parti non ci sono stati tantissimi casi anche se conosco qualcuno che ha contratto il virus, ma ora sta bene. In questi giorni mi godo i miei bambini, cercando di essere sereno e impiegando il tempo nel migliore dei modi. Mi sto tenendo in forma nel vero senso della parola e per noi sportivi equivale a non ingrassare e tenere un minimo di condizione. Siamo tornati come d’inverno e quando la situazione migliorerà si ripartirà da capo. Le squadre, i corridori e gli organizzatori dovranno fare uno sforzo per cercare di recuperare il maggior numero di corse, anche a novembre inoltrato, altrimenti, si rischierebbe di far morire delle gare. Per il bene di tutti, sarebbe ottimo se tutti si sacrificassero per correre in autunno, ed io sarei ben contento di farlo. L’unico problema potrebbe essere il meteo, ma ci si potrebbe adattare. Oltre ai classici rulli, faccio degli esercizi a corpo libero. Il mio allenamento principale è quello di fare i compiti con i miei bambini ed infatti due ore al pomeriggio sono fisse per loro. Nel resto della giornata, mi dedico alle solite cose che faccio in un giorno di pioggia. Il problema è uno solo: sembra che piova ormai da un mese»
Matteo Malucelli - Caja Rural Seguros RGA
«Le giornate sembrano non passare più. Spesso noi sportivi quando siamo in giro per le gare abbiamo tanta voglia di tornare a casa per trascorrere del tempo con la famiglia e ritrovare un attimo di tranquillità, adesso, però, non vediamo l’ora di preparare la valigia e partire per disputare una corsa. Questa situazione mi destabilizza parecchio ma sto imparando a conviverci. Le mie giornate sono praticamente tutte uguali: mi sveglio abbastanza presto, anche se mi piacerebbe dormire di più ma non ci riesco, e mentre bevo un paio di caffè, guardo il telegiornale per tenermi informato. In mattinata faccio qualche seduta di allenamento sui rulli e poi alle 12.30 arriva a casa la mia ragazza e prepariamo insieme da mangiare. Il pomeriggio è il momento della giornata più difficile, perché il tempo sembra non passare mai e la fame mi assale. Qualche volte faccio un’altra sessione di rulli, così che possa mangiare di più e nello stesso momento trascorro un'ora tenendomi impegnato. Alle 18.30 inizio a pensare a cosa preparare per cena, promettendomi di cenare più tardi ma in realtà non ci riesco mai. Non essendo un ragazzo con molta inventiva, in serata, siccome i lavori in casa ormai sono stati fatti, mi metto sul divano a guardare la televisione. L’alimentazione, in questo periodo è fondamentale, perché non bisogna prendere peso in maniera tale che quando si tornerà a correre, sarà più facile ritrovare la condizione. La squadra mi ha detto di stare tranquillo, perché sicuramente la sosta sarà lunga e, non per essere pessimista, ma la vedo dura che si possa ritornare a correre nel 2020. Per fortuna, tutti i miei parenti e amici stanno bene, anche se ormai sono tre settimane che non li vedo più. Rimaniamo in contatto solo grazie a delle videochiamate e la tecnologia aiuta molto in questo periodo, anche se non sono molto tecnologico. Mi sto attrezzando per pedalare su Zwift, ma per ora mi accontento del ciclomulino»
Edward Ravasi - UAE Team Emirates
«Il momento è molto difficile e penso che ognuno di noi non avrebbe mai immaginato qualche mese fa che sarebbe accaduto tutto questo. La mia squadra è stata molto presente sin da subito, inviandoci delle informazioni utili per comportarci nella maniera più ottimale. Per quanto mi riguarda, ho vissuto la prima settimana marzo, che precedeva le Strade Bianche, in un pessimo stato mentale ed avevo capito sin da subito che in Italia ci fosse qualche cosa che non andava. Sicuramente, non aver corso le gare italiane primaverili è stato solamente un bene per tutti. Fino ad un paio di settimane fa, mi sono allenato in strada ma era molto complesso perché non si sapeva quali corse avremmo potuto disputare e quali no. Da quando poi non hanno più permesso che uscissimo di casa, ho incominciato a svolgere degli allenamenti, programmati dai preparatori della mia squadra, i quali sono composti da sedute brevi ma specifiche. Mi sembra di stare in ritiro ma senza la possibilità di uscire e spero che presto, grazie a queste limitazioni, si possa tornare alla vita normale e riprendere la consueta routine quotidiana. In casa mi dedico ad alcune faccende domestiche, come ad esempio a sistemare le mie cose. Purtroppo, vedendo che la situazione in tutto il mondo non sembra migliorare, non penso che si possa tornare a disputare delle gare prima del mese di giugno, infatti, molte corse, in programma a maggio sono già state cancellate e quindi non ci resta che attendere. Magari qualche competizione primaverile verrà recuperata in autunno e questo aiuterà tutti: dalle squadre agli organizzatori delle suddette gare. Tuttavia, ricollocarle all'interno del fitto calendario ciclistico non sarà semplice a causa di diversi problemi logistici. E poi anche noi corridori dovremmo avere del tempo a disposizione per programmare in anticipo la preparazione, in maniera tale da arrivare in forma fino a fine novembre»,.