Marion Bunel con Évita Muzic e Julie Bego sul podio della Alpes Gresivaudan Classic © St Michel-Mavic-Auber93 - Melchior Philip
Donne Élite

Segnatevi questo nome: Marion Bunel. (Katrin Schweinberger già la conoscevate)

La francese, appena 19 anni, ha vinto in solitaria l'Alpes Gresivaudan Classic, confermando doti da scalatrice non comuni. L'austriaca batte Lauretta Hanson alla Dwars door de Westhoek

02.06.2024 23:45

Dopo una settimana dedicata in gran parte alla Vuelta Andalucía, oggi il ciclismo femminile ha proposto due gare in linea tra Belgio e Francia, conclusesi con la vittoria di due cicliste interessanti per motivi diversi.

Alla Dwars door de Westhoek s'impone Kathrin Schweinberger

Kathrin Scwheinberger batte Lauretta Hanson a Boezinge © Dwars door de Westhoek
Kathrin Scwheinberger batte Lauretta Hanson a Boezinge © Dwars door de Westhoek

Prima vittoria stagionale per Kathrin Schweinberger, che oggi si è imposta a Boezinge nella 15esima edizione della Dwars door de Westhoek, 134.1 km con partenza e arrivo in questo sobborgo di Ypres: due circuiti, il primo da ripetere tre volte e caratterizzato dal Monteberg (salita che solitamente vediamo alla Gand), il secondo, del tutto piatto, altri tre giri intorno alla località di partenza/arrivo.

Il lavoro congiunto di vento e Lidl-Trek ha polverizzato il gruppo sin dalla prima parte della gara, dopodiché la formazione giallo-blu-rossa ha lanciato in fuga Lauretta Hanson, partita insieme a Kathrin Schweinberger (Ceratizit-WNT) a poco più di 20 km dalla fine. La coppia ha funzionato bene, anche perché nel drappello inseguitore c'erano diverse compagne delle due, le quali non erano evidentemente interessate a tirare; quanto alle altre, l'idea di lavorare per farsi uccellare dal contropiede Lidl o Ceratizit deve essere balenata in qualche testa.

Sia come sia, Hanson e Schweinberger hanno tirato dritto fino al traguardo. L'austriaca ha impostato la volata per prima, scegliendo la traiettoria migliore (in questo caso coincideva con una striscia d'asfalto accanto al rettilineo conclusivo in pavé); la 29enne australiana non ha avuto la forza per sopravanzare Kathrin, che ha centrato così l'affermazione più prestigiosa tra quelle fin qui ottenute (prima d'ora, due titoli nazionali su strada e una tappa al piccolo Tour de Uppsala nel lontano 2018).

A 1'46" di distacco dalle prime, Lily Williams (Human Powered Health) ha vinto lo sprint per il terzo posto davanti a Sofie van Rooijen (VolkerWessels), Lotta Henttala (EF Education-Cannondale) e Fleur Moors (Lild); undicesimo posto per l'altra Lidl Ilaria Sanguineti, 17esima (nel gruppo a 2'54") Silvia Zanardi (Human Powered Health).

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Alpes Gresivaudan Classic: la prima meraviglia di Marion Bunel

113.5 i chilometri complessivi della terza edizione della Alpes Gresivaudan Classic, con partenza a Chapareillan e arrivo a Chamrousse alla quota (due metri più, due metri meno) alla quale Vincenzo Nibali s'impose in una famosa tappa del Tour de France 2014. Partenza con variegati tentativi d'attacco (del resto la strada, tutta un saliscendi, permetteva), poi dopo 25 km si è formata una fuga con otto atlete: Dilyxine Miermont (St Michel-Mavic-Auber93), Coralie Demay (FDJ-Suez), Tiril Jørgensen (Coop-Repsol), Noémie Abgrall (Winspace), Ségolène Thomas (Komugi-Grand Est), Maëva Squiban (Arkéa-B&B Hôtels), Fariba Hashimi (WCC Team) e Morgane Coston (Cofidis).

L'afghana del World Cycling Center dell'UCI ha attaccato in prossimità del Gpm della Côte du Moutaret (-83), poi un guaio meccanico ha fatto sì che le compagne d'attacco la raggiungessero e ristaccassero prima del Col du Barioz; il gruppo a quel punto era lontano un paio di minuti, così Hashimi ha proceduto sola cercando un difficile rientro davanti… per dirla tutta si era quasi accodata ma poi le altre sette fuggitive hanno riallungato in salita, e ciao.

La prima fuga della Alpes Gresivaudan Classic © St Michel-Mavic-Auber93 - Melchior Philip
La prima fuga della Alpes Gresivaudan Classic © St Michel-Mavic-Auber93 - Melchior Philip

Lungo il Barioz il gruppo (arrivato al massimo a 2'15" di distacco) si è riavvicinato sensibilmente, tirato anche da una delle favorite, Évita Muzic (FDJ), che in questa corsa si era imposta l'anno scorso; una caduta in discesa è costata il ritiro a Nikola Noskova (Cofidis), quindi Hashimi è stata ripresa e le altre hanno provato a difendere finché è stato possibile un margine sempre più ridotto; son riuscite a doppiare in testa ancora il terzo Gpm di giornata, la Côte des Ayes ai -57, e un attimo dopo il gruppo era compatto. Compatto si fa per dire: con tutte quelle che erano rimaste per strada, tra fuggitive riprese e immediate inseguitrici non si superavano di molto le 30 unità.

Una fase interlocutoria è stata interrotta ai -45 da un allungo di Monica Trinca Colonel (Bepink-Bongioanni) sulla discesa del Col des Mouilles, ma l'azione è durata poco. Ai -35 ci ha provato Amber Kraak (FDJ) e si è conquistata il diritto di approcciare la salita finale verso Chamrousse (18 km di scalata) con 50" di margine su quel che restava del gruppo.

La neerlandese è stata presto raggiunta da nove colleghe: le compagne Muzic e Léa Curinier, Trinca Colonel, Julie Bego (Cofidis), Valentina Cavallar e Lotte Claes (Arkéa), Marion Bunel (St Michel), Karolina Perekitko (Winspace) e l'altra italiana Giada Borghesi (BTC City Ljubljana Zhiraf Ambedo); una serie di attacchi nella prima parte di salita ha fatto sì che a 10 km dalla fine si trovassero in testa le scatenate Bunel, Cavallar e Bego, e una Muzic intenta più a ricucire che a proporre.

Ai -9 la stoccata definitiva l'ha piazzata Marion Bunel, e non l'hanno vista più; man mano che si saliva cresceva la nebbia ma cresceva pure il vantaggio della francese, che alla fine ha chiuso con 1'38" su Muzic, pronta a prendersi la piazza d'onore su Bego (terza a 1'40") e Cavallar (quarta a 2'); a 2'51" un gruppetto con Borghesi e Trinca Colonel (rispettivamente sesta e settima).

Per Marion Bunel, appena 19 anni, è la primissima vittoria da élite, categoria nella quale ha cominciato a far capolino l'anno scorso da stagista della St Michel; quest'anno i suoi risultati sono stati subito interessanti, per non dire notevoli: data l'età, non era passato inosservato ad esempio il quinto posto all'UAE Tour in febbraio. Oggi arriva quella che promette di essere la prima di una lunga serie di affermazioni.

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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!