Philipsen vince la decima tappa del Tour de France - © Le Tour de France via X
Professionisti

Philipsen questa volta non sbaglia. È sua la decima tappa del Tour de France

Finalizzando uno splendido lavoro di squadra, Philipsen vince la decima tappa del Tour de France. Girmay si piazza alle sue spalle consolidando la sua leadership nella classifica a punti

09.07.2024 18:33

Philipsen si impone nella decima tappa del Tour de France finalizzando un ottimo lavoro della sua squadra. In una tappa che non ha concesso molto allo spettacolo, la Apecin si dimostra un delle squadre meglio attrezzate negli ultimi chilometri e anche grazie a uno splendido lead out di Van der Poel, riesce a mettere il suo velocista nella posizione perfetta per sprintare. A Philipsen non resta che dare forza sui pedali e trionfare sul traguardo di Saint-Amand-Montrond. Dietro di lui si conferma un ottimo Girmay, che con il secondo posto di oggi consolida la sua leadership nella classifica della maglia verde. Al terzo posto un ritrovato Ackemann, mentre al quarto posto si inserisce Van Aert.

Poteva essere una frazione molto pericolosa per gli uomini di classifica, con le previsioni che parlavano di un possibile vento nel finale, ma alla fine la tappa è trascorsa senza particolari scossoni. Con il successo odierno Philipsen raggiunge la sua quinta vittoria in stagione e la settima di sempre al Tour de France. 

Tour de France 2024, la cronaca della decima tappa

Dopo il giorno di riposo, la carovana riparte con la decima tappa, una frazione interamente pianeggiante da Orléans a Saint-Amand-Montrond di 187 km. Il percorso non prevede GPM, ma solamente un lieve tratto in ascesa (2km al 3,5% di pendenza media) posto ad appena sette chilometri dall’arrivo, che dovrebbe complicare l’approccio alla possibile volata. La vera insidia di giornata potrebbe arrivare dal vento che tipicamente soffia in queste zone. 

È di ieri la notizia dell’abbandono di Aleksandr Vlasov (Red Bull-BORA-Hansgrohe), dopo la caduta nella tappa degli sterrati che gli ha causato la frattura della caviglia. Un’ennesima complicazione nel difficile avvio di Tour de France di Primoz Roglic, che si ritroverà privato del suo principale gregario in salita. 

Anche quest’oggi, come in buona parte delle tappe dedicate ai velocisti di questa edizione della corsa francese, il ritmo nei primi chilometri è stato molto blando, senza nessun tentativo di fuga. 

Solo dopo più di un’ora, quando allo sprint intermedio mancavano una decina di chilometri, la situazione è leggermente cambiata, con l’attacco di Kobe Goosens (Intermarché – Wanty) e di Harm Vanhoucke e Maxime Van Gils (entrambi della Lotto Dstny). Quest’ultimo si è subito rialzato, ma è stato raggiunto da una coppia di contrattaccanti della Grupama - FDJ composta da Kevin Geniets e Valentin Maduas, sui quali il gruppo, tirato dalla Alpecin-Deceunick, è rientrato poco prima dello sprint intermedio.

Sul traguardo volante di Romorantin-Lanthenay a passare per primo è Goossens, che riesce così nell’intento di aiutare il suo compagno di squadra Girmay nella corsa alla maglia verde, seguito dal suo compagno di avventura Vanhoucke. Nel gruppo, invece, Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) ha conquistato la volata per il terzo posto, precedendo Biniam Girmay (Intermarche-Wanty) e Fernando Gaviria (Movistar). Appena dopo il traguardo volante, i due fuggitivi si sono rialzati facendo tornare la calma in gruppo. 

Goossen e Vanhoucke in avanscoperta - © Le Tour de France via X
Goossen e Vanhoucke in avanscoperta - © Le Tour de France via X

Vento e tensione negli ultimi 90 chilometri, ma alla fine non succede nulla

È solo negli ultimi 90 chilometri, con il vento che ha iniziato a farsi sentire con più insistenza, che la velocità in gruppo ha finalmente incominciato a crescere, con tutte le principali squadre degli uomini di classifica e di alcuni velocisti che si sono portate in testa con l’intento di proteggere i propri capitani e farsi trovare pronti in caso di eventuali attacchi. 

In questo frangente con grande nervosismo, l’unico timido attacco è arrivato tra i meno 62 chilometri e i meno 55, dove un tratto più esposto e pieno di rotonde ha fatto da palcoscenico a una violenta accelerazione iniziata dalla INEOS Grenadiers, che è stata poi rinforzata dagli uomini altre squadre, tra cui la Soudal Quick Step, la UAE Emirates e la Visma Lease a Bike: un momento di grande tensione, con il gruppo allungatissimo, che tuttavia si è presto concluso senza particolari conseguenze.

La corsa è così continuata in maniera regolare fino agli ultimi dieci chilometri. Dopo la breve salitella posta in prossimità degli ultimi settemila metri, le squadre dei velocisti sono state chiamate ad entrare in azione nel convulso finale di tappa. La breve discesa che ne è seguita ha allungato il gruppo, ormai lanciato a grandissima velocità. A prendere la testa  all’ultimo chilometro è stata la Alpecin che con una trenata perfetta di Vermeersch prima e di Van der Poel, dopo, ha lasciato Philipsen saldamente in testa ai 200 metri. A nulla è servito il tentativo di rimontare posizione da parte di Fernando Gaviria (Movistar), Biniam Girmay, Wout Van Aert (Visma Lease a Bike) e Pascal Akerman (Free Palestine).  Al corridore belga della Alpecin è bastato imprimere tutta la sua potenza sui pedali e vincere con più di una bicicletta di vantaggio dai suoi avversari. Secondo sul traguardo un ottimo Girmay, che con questa prestazione consolida la sua leadership nella maglia verde, mentre terso si piazza Akerman con alla sua ruota Van Aert e Gaviria.

La classifica generale dopo la decima tappa del Tour de France resta invariata con al comando Tadej Pogacar che precede di 33” Remco Evenepoel e di 1'15" su Jonas Vingegaard.  

Domani si torna a salire con una tappa molto mossa, di 4350 metri di dislivello sul Massiccio Centrale. Una frazione lunga e insidiosa, di 211 chilometri, da Evaux Les Bains a Le Lioran, che prevede nell’ordine il Col de la Néronne (3,8 km al 9,1%), il Puy Mary Pas de Peyrol (5,4 km al 8,1%), il Col de Pertus (4,4 km al 7,9%) e il Col de Font de Cère (3,3 km al 5,8%). Dalla vetta all’arrivo di quest’ultima asperità mancheranno solamente 3 chilometri. Potrebbe essere la classica giornata da fuga in cui potremo vedere comunque qualche azione importante da parte degli uomini di classifica. 

Results powered by FirstCycling.com

Come funziona il ciclismo su pista alle Olimpiadi?
Pogacar e il pensiero del Pas de Peyrol: "Uno degli arrivi più duri che abbia mai fatto"