Tadej Pogacar, sul traguardo di Port Ainé © Twitter Volta a Catalunya
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A(h)iné, al Catalunya ha vinto ancora Tadej Pogačar

Il campione sloveno dell'UAE Team Emirates vince la seconda frazione consecutiva nella corsa a tappe spagnola: alle sue spalle ottima prova di Mikel Landa

20.03.2024 16:41

Neanche il tempo di ragionare sulla mancata vittoria, sui motivi che hanno portato alla stessa, su cosa è mancato e su cosa avrebbe dovuto fare alla Milano-Sanremo 2024 - quest'anno partita da Pavia - Tadej Pogačar è già tornato a dominare in lungo e in largo. Sì, perché due giorni dopo il terzo posto nell'unica gara, insieme al Giro dell'Emilia, a cui ha preso parte in carriera senza mai vincerla, il campione sloveno si è rimesso in sella accompagnato dalla solita voglia di divertirsi e divertire. L'obiettivo della settimana per il corridore dell'UAE Team Emirates è molto chiaro: fare fuoco e fiamme alla Volta Ciclista a Catalunya. Nella prima tappa ci è andato vicinissimo - beffato solo da un Nick Schultz più astuto in quel frangente, mentre nella seconda frazione ha fatto il vuoto dietro di sé, rifilando 1' 23'' al primo inseguitore, Mikel Landa

Tadej Pogačar fa il vuoto a Vallter 2000 ©Volta a Catalunya
Tadej Pogačar fa il vuoto a Vallter 2000 ©Volta a Catalunya

Volta Ciclista a Catalunya, la cronaca della seconda tappa

La frazione odierna prevedeva la partenza da Sant Joan de les Abadesses e l'arrivo in cima a Port Ainé, in modo particolare nel comune di Pallars Sobirà. Nel mezzo 176,7 km intervallati da una serie di ascese decisamente impegnative: dopo una quarantina di chilometri il Port de Toses (4 km al 9,1% di cui gli ultimi due con picchi al 10,8%) e poi il Port de Cantò (25,5 km al 4,0% con punte anche oltre il 9%), prima della salita conclusiva  di 18,4 km al 6,7% di pendenza media. 

I primi a provarci in questa prima tappa del Catalunya, a pochi attimi dallo start, sono stati il mai domo Bauke Mollema (Lidl-Trek), seguito poi da Javier Romo (Movistar Team) e Florian Lipowitz (BORA-Hansgrohe), ripresi però dopo pochi chilometri dal gruppo principale. Successivamente è arrivato il tentativo da parte di Steven Kruijswijk (Team Visma | Lease a Bike), Jack Haig (Bahrain-Victrorious), William Junior Lecerf (Soudal Quick-Step) e Jesus David Peña (Team Jayco AlUla), e un secondo allungo di Romo.

La fuga decisiva si è formata a più di 25 km dal via ed è stata composta da undici elementi: Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), Ethan Hayter (INEOS Grenadiers), Juan Pedro Lopez (Lidl-Trek), Ivan Ramiro Sosa (Movistar Team), Hugh Carthy (EF Education EasyPost), Christopher Juul-Jensen (Team Jayco AlUla), Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team), Andreas Kron (Lotto-Dstny),  Andread Leknessund (Uno-X Mobility) e Stephen Williams (Free Palestine). Un drappello decisamente interessante e zeppo di corridori adatti a questa tappa, il che ha reso sin da subito evidente che il vincitore di tappa sarebbe tranquillamente potuto uscire da questa ristretta cerchia di nomi. 

Mentre dietro è l'UAE Team Emirates a fare il lavoro grosso per portare Tadej Pogačar a giocarsi le proprie carte, a transitare in testa a Port de Toses è Tejada (10 punti), davanti a Lopez (8), Carthy (6), Vansevenant (4), Sosa (2) e Prodhomme (1). Nel corso della lunga discesa che porta alle pendici dell'ascesa successiva il distacco dei fuggitivi rimane pressoché invariato, non superando mai di fatto 1' 30'', mentre Carthy, Hayter e Vansevenant guadagnano rispettivamente 3, 2 e 1'' allo sprint intermedido di Montferrer i Castellbò. Nelle prime centinaia di metri che portano al Port de Cantò gli attaccanti vengono ripresi dal plotone principale, grazie anche al lavoro congiunto del Team Visma | Lease a Bike e della squadra emiratina.

 Il forcing porta allo scollinamento nelle seguenti posizioni: Harold Tejada (26 punti), Steven Kruijswijk (20), Attila Valter (16), Oscar Rodriguez (14), Pavel Sivakov (12) e Joao Almeida (10), con Tadej Pogačar stranamente assente tra i primi sei, come sarà assente al traguardo volante di Rialp, vinto da Aleksandr Vlasov (che guadagna 3'' in classifica e riprende Mikel Landa), davanti a Marc Soler e allo stesso Sivakov. Sulle pendenze dell'ultima ascesa, con il gruppo visibilmente decimato, il primo a tentare il colpo ai -15 km è Victor de la Parte (Euskaltel-Euskadi), ma il ritmo impresso dall'UAE Team Emirates prima e dalla Soudal Quick-Step poi è davvero infernale. 

Mentre in coda al plotone si staccano via via diversi scalatori di livello, quali Attila Valter, Geraint Thomas e Damiano Caruso, davanti è Jan Hirt a fare il ritmo per Mikel Landa che parte ai -7,5 km dal termine. Non aspettava altro Tadej Pogačar, che contrattacca e lascia sul posto lo scalatore spagnolo, a sua volta raggiunto da Sepp Kuss (Team Visma | Lease a Bike), evaso dal gruppo dei migliori, e da un sorprendente Chris Harper (Team Jayco AlUla). Il campione sloveno fa il vuoto dietro di sé e procede incontrastato verso il secondo successo in due giorni alla Volta Ciclista a Catalunya - con il successo in classifica generale che si fa sempre più vicino - mentre dietro il nativo di Murgia lascia sul posto con uno scatto secco i suoi temporanei compagni di avventura, giungendo in cima a Port Ainé in seconda posizione con 48‘’ di distacco (2' 27'' nella generale) davanti al nostro Antonio Tiberi (Bahrain Victorious).

Volta Ciclista a Catalunya, l'ordine di arrivo della seconda tappa

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