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Gli altri sbagliano strada, Gregoire no: vittoria di rapina alla Faun-Ardeche Classic
Clamoroso epilogo della corsa francese: Mas imbocca la strada sbagliata e induce tutti in errore. Fortunato sul podio, 5° Scaroni
Se non fosse una corsa di ciclismo, potremmo pensare a una scena degna di Willy il Coyote e Beep Beep: mentre il primo si ingegna fino all'ostinazione per catturare il celebre uccello corridore, il secondo riesce puntualmente a ingannarlo, facendogli prendere sempre la strada sbagliata. Che, in soldoni, è esattamente quel che è accaduto nel finale della Faun Ardeche Classic: in vista del rettilineo conclusivo, infatti, gli uomini di testa - capeggiati da Enric Mas - hanno imboccato la strada sbagliata (così com'era accaduto pochi giorni fa alla Volta ao Algarve). Tutti tranne uno: Romain Gregoire, il più lucido e fortunato di tutti. Il francese della Groupama - tra i più attivi nelle fasi cruciali della corsa - ha affrontato a tutto gas l'ultimo rettilineo, centrando così la sua 7ª vittoria in massima serie. Alle sue spalle gli esausti Marco Brenner - che aveva lavorato nel finale per Marc Hirschi, anch'egli caduto nella trappola - e Lorenzo Fortunato, all'attacco con Mas fino ai 2,5 km dal traguardo. Ancora un piazzamento per Christian Scaroni, 5°.
La cronaca della Faun Ardèche Classic
Gli scalatori sono i protagonisti più attesi della 25ª Faun-Ardèche Classic: partenza e arrivo a Guilherand-Granges dopo 165,9 km. La corsa si articola su due circuiti: il primo misura circa 60 km e propone le scalate multiple Côte du Pin (poco più di 9 km al 4,6% di pendenza media) e al Col del La Justice (1800 metri al 3,9%). Subito dopo il primo passaggio sul traguardo, la strada si indurisce ulteriormente con la temutissima Val d'Enfer (1500 metri al 10,5% medio con punte al 14%) da ripetere per tre volte, l'ultima delle quali a poco meno di 6 km dal capolinea. Non meno esigente è il secondo circuito di 34,6 km, caratterizzato dal Mur de Cornas (1100 metri che sfiorano la doppia cifra) e dalla salita di Saint-Romain-de-Lerps, poco più di 6 km al 7,3% di media.
La fuga del giorno decolla sulla Côte du Pin: all'attacco il belga Kamiel Bonneu (Intermarché-Wanty), il danese Jonas Gregaard (Lotto) e i francesi Baptiste Poulard (Arkéa-B&B Hotels), Joris Chaussinand (CIC-U-Loire), Célestin Guillon (Van Rysel-Roubaix) e Matteo Vercher (TotalEnergies), lo spagnolo Mikel Azparren (Q36.5). I sette battistrada accumulano un vantaggio massimo di poco superiore ai 2' (per la precisione, 2'18" ai -116) sul gruppo - trainato a turno da Free Palestine, Groupama-FDJ, Tudor e UAE Emirates-XRG, alle quali si aggiungerà in seguito la Lidl-Trek - per poi viaggiare stabilmente con un margine di circa 1'30" fino agli ultimi 50 km di corsa.
La corsa si accende ai piedi della seconda Val d'Enfer: i Lidl - al servizio del danese Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) - misurano la febbre agli avversari, accelerando con decisione il passo. Nel frattempo, anche gli attaccanti della prima ora procedono in ordine sparso: Bonneu e Vercher staccano gli altri compagni di fuga, che accetteranno uno dopo l'altro la resa con la sola eccezione di Azparren, poi rientrato sui primi in vista del penultimo passaggio sulla linea d'arrivo. Alle loro spalle, restano in corsa per il successo circa 50 corridori, tra i quali il belga Cian Uijtdebroecks (Visma-Lease a Bike), i francesi Aurélien Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale), Valentin Paret-Peintre (Soudal Quick-Step) e Romain Grégoire (Groupama-FDJ), l'irlandese Ben Healy (EF EasyPost), gli spagnoli Juan Ayuso (UAE Emirates-XRG) ed Enric Mas (Movistar) e lo svizzero Marc Hirschi (Tudor). Il vento favorevole, però, tiene in corsa anche un secondo gruppo di inseguitori, che agganceranno il vagone principale nel tratto pianeggiante a ridosso del Mur de Cornas, dove saranno poi raggiunti gli ultimi superstiti della fuga iniziale.
A questo punto, entrano in azione i favoriti: il minore dei Paret-Peintre rompe gli indugi ai -26 dalla fine, portandosi dietro Grégoire. Ayuso si incarica di chiudere sui due francesi, riportando tutti sotto a metà del Cornas, per poi prendere l'iniziativa in prima persona: al suo affondo replica per primo il capitano della Groupama, a cui si accodano il francese Clément Champoussin (XDS-Astana) e altri 7-8 uomini, compresi gli italiani Lorenzo Fortunato (XDS) e Christian Scaroni (XDS). Il corridore bolognese approfitta di una fase di studio in vetta alla terzultima salita per tentare un'azione solitaria, che prosegue anche sul Saint-Romain-de-Lerps, dove il vantaggio supera di slancio il mezzo minuto, complice l'andatura ondivaga nel gruppo principale. Dopo una serie di effimeri scatti dimostrativi, i circa 20 uomini all'inseguimento di Fortunato - oltre ai già citati Ayuso, Champoussin, Grégoire, Hirschi, Mas, Paret-Peintre e Scaroni, ci sono anche il belga Ilan van Wilder (Soudal), il campione nazionale canadese Michael Woods (Free Palestine), l'italiano Andrea Bagioli (Lidl), l'olandese Steven Krujiswijk (Visma), lo spagnolo Javier Romo (Movistar) e il campione nazionale tedesco Marco Brenner (Tudor) - procedono compatti fino ai -10, quando si avvantaggiano Ayuso, Brenner e Mas, che mettono nel mirino Fortunato in vista della terza e risolutiva Val d'Enfer.
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Il gran ritmo imposto dallo scalatore maiorchino mette sorprendentemente alle corde il connazionale - che resterà comunque incollato al gruppo inseguitore, pilotato da un redivivo Brenner. Il vantaggio simbolico della coppia al comando (10" in vetta all'ultima salita) si sgretola poco a poco in discesa: Fortunato e Mas si arrendono a 2500 metri dalla linea bianca. Tutto è pronto per una volata ristretta con un chiaro favorito, Marc Hirschi: spalleggiato da Brenner fino ai 700 metri dalla linea, lo zurighese si accoda alla ruota di Ayuso. In vista dell'ultima rotonda, però, accade l'impensabile: Mas sbaglia strada, portandosi dietro quasi tutti i compagni di ventura (e la moto di ripresa), che finiscono sulla strada adiacente al traguardo. A differenza degli altri, Grégoire non cade nella trappola e - in maniera del tutto insperata - vince per distacco la Faun-Ardèche Classic davanti agli highlander Brenner e Fortunato. 4° Champoussin davanti a Scaroni e Skjelmose.
Domenica la Faun Drôme Classic
La fine settimana nel Sud-Est della Francia si concluderà domenica con la Faun Drôme Classic (Étoile-sur-Rhône-Étoile-sur-Rhône, 189,5 km), anch'essa disegnata su due circuiti particolarmente impegnativi. I primi 97 km sono caratterizzati dalla doppia ascesa ravvicinate al Mur d'Eurre (800 metri al 7,5% di media), al Mur d'Allex - altri 800 metri al 7,6% - e al Plateau du Soulier, 500 metri che si arrampicano al 7%, seguiti dal primo passaggio sulla conclusiva Côte Chaude: 500 metri al 6,9% medio e punte in doppia cifra. Superata per la seconda volta la linea d'arrivo, la carovana imbocca un secondo anello di 91 km, che ripropone i due muri già affrontati in precedenza, a cui si aggiungono il Col de Tartaiguille (3,4 km al 4,7%), il Col de la Grande Limite (4,6 km con una pendenza media del 6,1%), la Côte des Roberts (1100 metri all'8,3% medio che si spingono oltre la doppia cifra in vista della vetta) e la Côte de Grane, altri 1700 metri al 5,7% ai -13,5 dalla fine. Epilogo sulla Chaude dopo un breve tratto di falsopiano.
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