Nizzolo regola Gaviria e i conti in sospeso
Il campione italiano si rifà in terra sabauda dopo il declassamento al Giro d'Italia conquistando il Gran Piemonte. Sul podio il colombiano e Bennati
L'ultimo appuntamento di questa avvincente metà settimana italiana è il Gran Piemonte, battezzato così da RCS Sport nel 2009 nell'ottica di lasciare la denominazione "Giro" solo per il prodotto di punta dell'azienda milanese. Nata nel 1906, la prova conosce solo in questo 2016 il centenario a causa di diverse edizioni mancanti per motivi bellici, problemi organizzativi e quant'altro.
Dopo il tris d'apertura di Giovanni Gerbi, il "Diavolo Rosso" del ciclismo tricolore, questa gara venne vinta da tutti gli altri campionissimi italiani del primo Novecento come Costante Girardengo, Alfredo Binda, Learco Guerra, Gino Bartali e Fiorenzo Magni. Tutti tranne uno, perché Fausto Coppi non seppe mai far sua la competizione di casa. E tale corsa è funesta nella storia della famiglia di Castellania: nell'edizione del 1951 morì, qualche ora dopo la fine della gara a causa dei postumi di una caduta, Serse Coppi, amato fratello del Campionissimo.
Partenza lanciata, in 38 all'attacco
Da Diano d'Alba 146 corridori (assenti Jaime Rosón della Caja Rural-Seguros RGA e Alexis Vuillermoz dell'AG2R La Mondiale) hanno preso il via attorno alle 11.30 in direzione nord, per affrontare i 207 km che li separano dal traguardo di Agliè. Complice i primi km all'insù l'andatura si fa subito importante, con l'AG2R La Mondiale particolarmente attiva. I primi a tentare di evadere sono Tiago Machado (Team Katusha), Stéphane Rossetto (Cofidis, Solutions Crédits) e Ian Stannard (Team Sky), imitati poco più tardi da David Arroyo (Caja Rural-Seguros RGA), Kristijan Koren (Cannondale-Drapac), Mirco Maestri (Bardiani CSF), Diego Rosa (Astana Pro Team) e Sylwester Szmyd (CCC Sprandi Polkowice), ma nessuno di loro prende margine.
Altri tentativi si susseguono fin quando il plotone, attorno al km 20, si separa in più tronconi. Nel primo ben trentotto elementi, ossia Jan Bakelants, Benoît Cosnefroy e Axel Domont (AG2R La Mondiale), Francesco Gavazzi e Alberto Nardin (Androni Giocattoli-Sidermec), Zhandos Bizhigitov e Diego Rosa (Astana Pro Team), Mirco Maestri (Bardiani CSF), Philippe Gilbert (BMC Racing Team), David Arroyo, Pello Bilbao e Ángel Madrazo (Caja Rural-Seguros RGA), Kristijan Koren e Tom-Jelte Slagter (Cannondale-Drapac), Maciej Paterski (CCC Sprandi Polkowice), Romain Hardy, Rudy Molard, Anthony Pérez e Stéphane Rossetto (Cofidis, Solutions Crédits), Matteo Trentin (Etixx-Quick Step), Mattia Cattaneo, Alberto Rui Costa e Kristijan Durasek (Lampre-Merida), Andrey Amador e Jorge Arcas (Movistar Team), Filippo Ganna (Nazionale italiana), Pavel Kochetkov, Alberto Losada e Tiago Machado (Team Katusha), Vasil Kiriyenka, Michal Kwiatkowski, David López, Salvatore Puccio e Ben Swift (Team Sky), Davide Ballerini, Daniele Bennati, Manuele Boaro e Michael Gogl (Tinkoff).
Wilier e Bardiani lavorano a testa bassa
Un gruppo di tale grandezza e con tanti talenti presenti (ben tre ex campioni élite in linea) non fa piacere a chi è rimasto tagliato fuori del tutto o anche parzialmente. A lavorare alacremente in questa fase sono principalmente Lampre-Merida, Nazionale italiana e Nippo-Vini Fantini, ma la situazione al km 40 vede un margine di poco inferiore ai 2', che viene oltrepassato al km 50, quando a lavorare si sono aggiunte anche Etixx-Quick Step e Wilier Triestina-Southeast.
Sono proprio questi ultimi a effettuare lo sforzo maggiore, vogliosi di raccogliere quel successo che manca da fine luglio (Jakub Mareczko al Tour of Qinghai Lake) e di dare un'occasione di mettersi in mostra a Filippo Pozzato, in ballo per un posto nella nazionale azzurra per il mondiale. Al km 60 il margine dei trentotto di testa è sceso a 1'38" mentre al km 70 si è ulteriormente ridotto fino a 1'15". Anche la Bardiani CSF, da ieri sicura vincitrice della Coppa Italia che garantisce il pass per il prossimo Giro d'Italia, inizia a lavorare; questa è l'ultima esibizione in maglia verde per Sonny Colbrelli, pronto a volare nel 2017 al Bahrain-Merida.
Fuga ripresa, scatta in contropiede Rossetto
Dopo due ore di gara, quando i fuggitivi hanno percorso la bellezza di 98 km (48.950 la media oraria), il distacco del gruppo principale è sceso sotto il minuto in un bellissimo testa a testa a distanza fra le due parti della corsa. Che prosegue nei km immediatamente seguenti, con una nuova accelerazione del gruppo a cui fa seguito l'aumento della velocità della fuga, dalla quale si rialzano attorno al km prima López e poi Rosa, che opta per l'immediato ritiro: il piemontese ha quindi effettuato un buon allenamento in vista dell'obiettivo Giro di Lombardia di sabato, nel quale la sua Astana Pro Team punta a confermare il titolo conquistato un anno fa.
L'accordo fra i battistrada salta al km 110, quando il plotone era giunto a soli 20"; tra i trentasei di testa evade Rossetto che riesce a mantenere una manciata di secondi sul gruppo, ora ricompattatosi ma dal quale provano un contrattacco, annullato dopo qualche km, Marco Coledan (Nazionale italiana), Fernando Gaviria (Etixx-Quick Step), Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale), Paolo Simion (Bardiani CSF), Toms Skujins (Cannondale-Drapac) e Ian Stannard (Team Sky).
Margine vicino ai 5', ma il gruppo reagisce
Rossetto invece continua imperterrito: il risultato è che ai meno 85 km dalla conclusione il gruppo si rialza lasciandoli finalmente e meritatamente spazio. Il ventinovenne già ai meno 80 km vanta 1'25" di margine, aumentato a ben 4'30" ai meno 70 km e a 4'45" ai meno 65 km, cifra che rappresenta il vantaggio massimo. Dopo una mezz'oretta abbondante ad andatura blanda il gruppo inizia a ricucire: il distacco ai meno 60 km è sceso a 4'15", ai meno 50 km è di 3'30" e ai meno 40 km di 2'35".
Il francese ex Auber 93 e Vacansoleil inizia la salita di Alice Superiore (7 km al 5% medio) con 2' di vantaggio sul plotone tirato principalmente da Bardiani CSF e Nazionale italiana, oggi capitanata dal campione nazionale Giacomo Nizzolo. Ad aggiungersi nel tratto in pendenza sono i BMC Racing Team interessati a far selezione per favorire Philippe Gilbert; allo scollinamento Rossetto può contare ancora su 1'15" di vantaggio, ridottosi a 35" ai meno 25 km e a 12" ai meno 20 km, con il plotone spezzato per l'alto ritmo imposto dai gregari del campione belga.
Rossetto continua, ripreso in extremis. Bella vittoria di Nizzolo
Nella quarantina scarsa di corridori rimasta davanti da segnalare i nomi di Jan Bakelants, Alberto Bettiol, Sonny Colbrelli, Francesco Gavazzi, Fernando Gaviria, Giacomo Nizzolo, Filippo Pozzato e Tom-Jelte Slagter. Chi non molla è Rossetto, che continua a dare tutto tanto che, complice un momento di rallentamento alle sue spalle, torna ad avere 20" di vantaggio ai meno 15 km e anche ai meno 10 km. Il francilien di Melun continua a resistere ai meno 5 km quando conserva ancora 12".
Ai 3000 metri dal termine il suo margine si è dimezzato; colpa soprattutto della Etixx-Quick Step messasi a tirare in maniera decisa e che va a riprendere lo stoico protagonista di giornata poco prima dell'arco dell'ultimo km. Spazio dunque alla volata, già preannunciata alla vigilia: e a prevalere, in un finale non proprio ortodosso con una doppia semicurva pericolosa, è Giacomo Nizzolo. Il campione d'Italia coglie un successo importante a poco più di due settimane dall'appuntamento mondiale, dove guiderà, in coabitazione con Elia Viviani, la nazionale diretta come oggi da Davide Cassani.
Gaviria e Bennati sul podio
Per il brianzolo la sesta affermazione di quello che è stato l'anno della maturità; e il trionfo odierno ancora più spessore considerato il nome del primo sconfitto, ossia Fernando Gaviria (Etixx-Quick Step) che a Doha sarà tra i grandi favoriti. Terzo posto per un altro corridore che volerà in Qatar e che sta attraversando un momento eccellente, vale a dire l'aretino Daniele Bennati (Tinkoff).
A seguire si sono classificati Juan José Lobato (Movistar Team), Sonny Colbrelli (Bardiani CSF), Philippe Gilbert (BMC Racing Team), Ben Swift (Team Sky), Zdenek Stybar (Etixx-Quick Step), Filippo Pozzato (Wilier Triestina-Southeast) e Alberto Bettiol (Cannondale-Drapac). E ora spazio fra meno di 48 ore a Il Lombardia, l'ultimo grande appuntamento stagionale in Italia