Vento di Vos nella Vuelta Femenina, Realini si perde nella corrente
Marianne vince la volata ristretta che decide la terza tappa. Frazione caratterizzata da ventagli, Gaia tra le pretendenti è quella che ci rimette di più: quasi tre minuti per l'abruzzese
Per quanto possa sembrare strano, Marianne Vos non aveva ancora vinto quest'anno. Dato che da sempre siamo abituati a vederle alzare le braccia, ci faceva strano pensare che nel 2023 non l'avesse ancora fatto, anche se tra pochi giorni le primavere per lei saranno 36 e quindi potrebbe essere perfino normale che addirittura lei, la donna più speciale di sempre nel ciclismo, possa smettere di esultare. Ieri l'aveva fatto in parte, assicurandosi la maglia rossa di leader della classifica ma dovendosi accontentare del secondo posto al traguardo; oggi la ragazza non ha fatto sconti a nessuno e ha potuto così festeggiare il successo numero 247 da élite su strada.
Questa vittoria di Marianne è arrivata al termine di una tappa che ha contenuto tutto il contrario di quello che ci saremmo aspettati: non una placida pedalata fino al volatone finale, ma una stressantissima giornata vissuta nel vento, incattivita parecchio dalla Movistar di Annemiek van Vleuten e conclusasi con dei distacchi in classifica: tra le sconfitte di giornata, ahilei, Gaia Realini, che nei ventagli ci ha rimesso quasi tre minuti rispetto alle migliori.
Terza tappa della Vuelta Femenina 2023, la Elche de la Sierra-La Roda di 157.8 km era la frazione più lunga tra le sette e, a conti fatti, è destinata a essere ricordata pure come la più ventosa. Della prima fuga del giorno faceva parte pure Silvia Zanardi (Bepink), nella seconda si sono inserite Katia Ragusa (Liv Racing TeqFind) e Giorgia Vettorello (Bepink), ma si è trattato di azioni a breve gittata. Intorno ai -100 però è cominciata tutta un'altra tappa, ispirata dalle trenate Movistar che hanno prodotto frazionamenti a catena con la complicità del vento. Gaia Realini (Trek-Segafredo) ha beccato proprio il primo ventaglio e ciò ha significato per lei dover passare una giornata intera a inseguire, con l'aiuto dell'intera squadra.
Il primo gruppo, formato da circa 50 corritrici, ha trovato piuttosto presto un'unità d'intenti, ma le inseguitrici non sono andate alla deriva. Quando però ai -53 le ritardatarie erano segnalate a mezzo minuto circa, la DSM ha dato un'altra bella botta causando un nuovo frazionamento davanti e riducendo a 35 le unità ivi presenti. In questo caso hanno perso contatto tra le altre Silvia Persico (UAE ADQ) e Rachele Barbieri (Liv Racing), ma pure Mavi García (Liv Racing) che però è riuscita a riportarsi davanti da sola, con grande sforzo personale. In questo frangente Realini e le altre attardate, tra le quali c'era anche Marta Cavalli (FDJ-Suez), sono rotolate a un minuto e mezzo.
Un problemino al rifornimento (ha mancato ben due borracce prima di prendere quella buona) ha rallentato Annemiek van Vleuten (Movistar) ai -30, ma la fuoriclasse olandese non ha perso né calma né tempo, riacciuffando subito la coda del gruppo e continuando poi a dirigere le sue nella dispendiosa attività di trenaggio: le Movistar erano cinque, tante quante le Canyon//SRAM Racing e le DSM, le formazioni meglio rappresentate. Presenti praticamente tutte le più forti, a eccezione delle citate Realini, Cavalli, Persico. Di fatto tra le 35 superstiti del primo gruppo l'unica italiana presente era Erica Magnaldi (UAE).
Lo sprint intermedio di Barrax ai -22 è stato vinto dalla leader della corsa Marianne Vos (Jumbo-Visma) davanti alla compagna Riejanne Markus e a Liane Lippert (Movistar), con Chloé Dygert (Canyon), vicinissima alla Vos in classifica, che si è un po' addormentata piazzandosi solo quarta e rimanendo quindi senza abbuoni. Poco dopo un'altra sferzata ha causato qualche altra perdita nel gruppo di testa, e da lì alla fine nessuna sarebbe più rientrata davanti; semmai, le distanze tra i vari drappelli avrebbero continuato ad ampliarsi.
La volata ristretta non ha avuto pratiicamente storia: Marianne l'ha impostata in testa, come ha voluto e quando ha voluto, e si è lanciata col giusto anticipo per inumidire le polveri di Charlotte Kool (DSM), la quale ha faticato non poco ad accettare l'idea di venir battuta dalla splendida Vos, che tra un abbuono e l'altro ha incamerato altri 16". Chloé ha chiuso terza davanti a Clara Copponi (FDJ) ed Emma Norsgaard (Movistar). 24esima Magnaldi, 29 le atlete nel primo gruppetto. Il secondo ha chiuso a 1'32", con Persico, Ragusa, Zanardi, Barbieri e Francesca Barale (DSM); a 2'41" hanno chiuso Realini e Cavalli, in un gruppo in cui c'erano tra le altre Kristen Faulkner (Jayco AlUla) e Lizzie Deignan (Trek). Nella generale Vos allunga, sono 13 i secondi su Dygert ora e 14 quelli su Markus.
Domani nella quarta tappa della Vuelta Femenina 2023 arrivano le prime salite: nei 133.1 km da Cuenca a Guadalajara i saliscendi saranno affrontati principalmente nella seconda metà del percorso; in particolare l'Alto de Horche, 4 km al 4.6%, scollina a 12 km dalla conclusione: un gruppetto con le migliori che si avvantaggia su tutte le altre e si gioca la vittoria, questo lo scenario più verosimile per l'esito della frazione.