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Giro Donne 2023 - Analisi del percorso

9 tappe e 1 giorno di riposo; il percorso si apre con una breve cronometro e si compone di tappe quasi sempre insidiose, con una sola vera tappa pianeggiante; tappa regina in Piemonte

29.06.2023 20:04

Il Giro Donne 2023 parte con una breve cronometro, seguita da 8 tappe in linea. Solo una di queste (quella di Modena) è realmente pianeggiante, mentre tutte le altre sono potenzialmente pericolose anche per la classifica generale. Il Giro è poi spezzato dal giorno di riposo al venerdì per consentire il trasferimento dalla Liguria alla Sardegna prima delle due tappe finali. La tappa regina dovrebbe essere la quinta, sulle montagne piemontesi, ma si contano almeno altre due tappe che transitano in montagna (anche se a bassa quota) vicino al traguardo.

 

Venerdì 30 giugno - 1a tappa: Chianciano Terme (Cronometro individuale - 4.4 km)

Si parte con una breve cronometro a Chianciano Terme, dal percorso tortuoso ed ondulato. Bisognerà avere esplosività per rilanciare dietro ogni curva e ad ogni cambio di pendenza.

 

Sabato 1 luglio - 2a tappa: Bagno a Ripoli - Marradi (102.1 km)

La prima tappa in linea è subito assolutamente determinante per la classifica generale, avendo in programma la non banale ascesa alla Colla di Casaglia, con picchiata direttamente sul traguardo. Le prime ondulazioni si incontrano già nei dintorni di Scarperia, per transitare a fianco dell'Autodromo del Mugello, poi a Borgo San Lorenzo iniziano le prime rampe della salita. Fino a Ronta è poco più di un falsopiano, poi iniziano i 9 km di salita vera e propria (media 6.2%) con pendenze costanti ma comunque sensibili (tra il 6% e l'8%). Insidiosa anche la discesa, almeno nei primi km, che conduce direttamente al traguardo.

 

Domenica 2 luglio - 3a tappa: Formigine - Modena (118.2 km)

Tappa dedicata alle velociste, che avranno dalla loro porte gli ultimi 60 km completamente pianeggianti. Non dovrebbero spaventare le ondulazioni poste poco prima di metà gara, con in particolare il GPM di Villabianca (circa 2.5 km al 6.5%), abbastanza impegnativo, ma lontanissimo dal traguardo.

 

Lunedì 3 luglio - 4a tappa: Fidenza - Borgo Val di Taro (134.1 km)

Seconda giornata appenninica, anche se priva di salite particolarmente impegnative. La tappa risulta movimentata fin da subito, ma è esigente soprattutto negli ultimi 70 km, un continuo sali-scendi su strade molto tortuose che può produrre trabocchetti pericolosi un po' per tutte. L'ultimo GPM di Strela è posto a soli 13 km dal traguardo e potrebbe essere il trampolino di lancio giusto per vincere la tappa: da sottolineare che i numeri (5.1 km al 3.3%) mascherano un susseguirsi di brevi strappi piuttosto ripidi (ad esempio il primo porta a Campiano in 1 km al 7%) e separati da tratti in discesa. Sono pianeggianti solo gli ultimi 9 km.

 

Martedì 4 luglio - 5a tappa: Salassa - Ceres (103.3 km)

È il tappone di montagna di questo Giro Donne: la dura salita a Pian del Lupo (Cima Coppi, 9.9 km all'8.6%) spezzerà subito la corsa, essendo seguita da una discesa molto tecnica e non lasciando molto respiro prima delle salite seguenti. Queste non sono certo impegnative come la prima, ma sono in rapida successione e dovrebbero garantire grande spettacolo. Per prime si incontrano quelle a Prascorsano (quasi 3 km al 5.5%) e al GPM di Vietti, in tutto quasi 13 km, ma di fatto dopo la salita di Cudine (5.5 km al 6%) resta solo altopiano ed uno strappo di 1 km. Con un andamento più attendista basterà comunque la salita finale di quasi 6 km a Sant'Ignazio a fare la differenza (circa 6 km al 7%), grazie ai numerosi tratti in doppia cifra presenti nella parte finale. Dal GPM mancheranno meno di 10 km al traguardo, di cui 6 in discesa e quasi 4 nuovamente in lieve ascesa. Il dislivello complessivo sarà alla fine di circa 2500 metri.

 

Mercoledì 5 luglio - 6a tappa: Canelli - Canelli (104.4 km)

Si abbandonano le Alpi per le Langhe, percorrendo strade molto insidiose e ricche di trabocchetti. Una tappa adatta alle cicliste da Ardenne, che potrebbe ulteriormente modificare la classifica soprattutto nel finale. Già tra i km 10 e 30 si supera una lunga serie di brevi strappi (Bazzana, Casalotto, Maranzana e Ricaldone) alcuni di questi anche piuttosto ripidi. Poi il percorso si fa più semplice per una trentina di km, prima della salita a Castino (5.3 km al 5.5%), antipasto per il gran finale. Una lunga ed insidiosa discesa e una decina di km in piano portano infatti ai piedi delle ultime due ripide salite a Calosso (2.5 km al 7.1%) e Sant'Antonio (2.7 km al 6%, con pendenze in doppia cifra nella prima parte). Si tratta anche del primo ufficiale arrivo in salita del Giro Donne 2023.

 

Giovedì 6 luglio - 7a tappa: Albenga - Alassio/Madonna della Guardia (109.1 km)

L'Appennino Ligure offre la seconda vera tappa di montagna, composta dal susseguirsi di 4 salite. Non si incontreranno mai pendenze particolarmente sensibili, ma la tortuosità delle strade giocherà ancora una volta a favore degli attacchi. In ordine si superano il Passo del Ginestro (12.5 km al 4.3%), Il Vigneto (quasi 5 km intorno al 6.5%) e Cima Paravenna (6.3 km al 6.1%), dove si incontrano le pendenze più cattive negli ultimi 2 km (max 12%). Quest'ultimo potrebbe essere il momento buono per attaccare, in modo da rilanciare l'azione nel tratto di altopiano dove si possono scavare distacchi. Altrimenti sarà un testa a testa negli ultimi 3 km di salita (media quasi del 7%) verso il santuario della Madonna della Guardia.

 

Venerdì 7 luglio - Giorno di riposo

 

Sabato 8 luglio - 8a tappa: Nuoro - Sassari (125.7 km)

All'indomani del giorno di riposo, esso stesso un'incognita per lo svolgimento delle ultime due tappe, si affronta una tappa nel complesso esigente, anche se priva di occasioni per ribaltare la classifica. In ogni caso si incontrerà ben poca pianura e il traguardo sarà al termina di una salita, seppur pedalabile (media 3.5%), di quasi 3 km. In caso di classifica ancora corta, questo traguardo potrebbe risultare comunque un punto chiave.

 

Domenica 9 luglio - 9a tappa: Sassari - Olbia (126.5 km)

L'ultima tappa, come la precedente, è mossa dai rilievi sardi, che non offrono salite da capogiro ma possono comunque risultare pericolosi. Si parte quasi subito in salita, con il GPM di Osilo (oltre 5 km al 5% di media). Difficile - ma non impossibile - credere che sulla salita a Tempio Pausania (quasi 9 km al 4.5%) possa succedere qualcosa di rilevante per la classifica. Anche per questo è possibile che la lunga discesa consenta alle ruote veloci di rientrare e giocarsi il successo di tappa.

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Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.