Il Team Sistecredito festeggia il trionfo nella classifica a squadre del Tour de la Guadeloupe © Tour Cycliste de la Guadeloupe
Mondo Continental

Sistecredito, la prima trasferta all'estero è un trionfo

La formazione colombiana ha esordito fuori dai confini nazionali al Tour de la Guadeloupe e si è dimostrata di una categoria superiore, con una doppietta in classifica generale e quattro successi di tappa

04.09.2024 23:54

Ventottesimo appuntamento dell’anno con Mondo Continental. In questa puntata: Tour Cycliste International de la Guadeloupe, Tour of Bulgaria, Cup Doltcini-In the Footsteps of the Romans, Tour of Routhe Salvation, GP Kranj e la Sistecredito, dominatrice in Guadalupa.

Le corse della settimana

Tour Cycliste International de la Guadeloupe

Il podio del Tour de la Guadeloupe
Il podio del Tour de la Guadeloupe © Tour Cycliste de la Guadeloupe

In settimana è andato in scena il Tour de la Guadeloupe, corsa a tappe di dieci giorni, giunta alla settantatreesima edizione, che ha luogo nell’arcipelago antillano, territorio d’oltremare francese. Al via si sono schierate ventiquattro squadre: tre Continental, venti formazioni dilettantistiche e una selezione della Martinica.

La gara si è aperta con un cronoprologo di poco più di tre chilometri, con oltre metà del percorso in salita. I colombiani della Sistecredito hanno fatto valere le loro doti da scalatori e hanno conquistato la vittoria con Wilson Peña e il terzo posto (a 9”) con Sebastián Castaño. In mezzo a loro si è piazzato, a soli 2” dal vincitore, il bermudiano Kaden Hopkins (Vendée U).

La prima tappa in linea era molto adatta ai velocisti: le uniche asperità di giornata erano piazzata in cima a strappi lunghi 700 metri e posizionati molto lontano dall’arrivo. La volata è stata, però, scongiurata, dall’azione solitaria di Quentin Bezza (Philippe Wagner/Bazin), che è riuscito a tenere il gruppo a distanza e a centrare la classica accoppiata tappa e maglia. Il francese ha staccato di 44” il gruppo, regolato dal duo della Ecoflo Chronos composto da Philippe Jacob e Jérôme Gauthier.

La seconda frazione, pur avendo solo due GPM, proponeva pochissima pianura, con tantissimi strappi, e il percorso ha messo in crisi Quentin Bezza. Sam Maisonobe è riuscito a staccare tutti, conquistando anche la maglia di leader. Il corridore della Vendée U ha tagliato il traguardo con 34” su Damien Urcel (VCC Capesterre-Belle-Eau) e 35” su Axel Taillandier (Madras). Tra i colpi di scena di giornata, va segnalato il ritiro di Benjamin Le Ny (Uni Sport Lamentinois), vincitore del Tour de la Guadeloupe 2023. 

La terza tappa presentava un profilo abbastanza semplice e, per la prima volta, è stata volata di gruppo. Lionel Miny e Jules Lanclume sembravano sul punto di regalare una clamorosa doppietta alla Jeunesse Cycliste des Abymes, ma proprio negli ultimi metri hanno subìto la rimonta di Kaden Hopkins, che ha beffato entrambi al colpo di reni. In classifica non ci sono state novità.

La quarta frazione era abbastanza semplice, ma proponeva un arrivo in salita: gli ultimi 2300 metri presentavano una pendenza media dell’8%, con alcuni tratti superiori al 12%. La Sistecredito ha dominato, mettendo a segno la tripletta: si è imposto Kevin Castillo, che ha rifilato 6” a Sebastián Castaño e 11” a Wilson Peña. Sam Maisonobe ha chiuso quinto a 17”, salvando la leadership nella generale.

Nella quinta tappa non c’erano grandi salite, ma il percorso era molto ondulato e difficile da controllare. La Vendée U non è riuscita a tenere cucita la corsa e dieci corridori sono riusciti ad andare via. I fuggitivi si sono giocati la vittoria in uno sprint che ha visto prevalere Quentin Bezza. Il ventiseienne, che ha conquistato, così, il secondo successo parziale, si è messo alle spalle Loris Coss (Charvieu Chavagneux) e Philippe Jacob. Kevin Castillo, decimo a 6”, ha sfilato la maglia di leader a Sam Maisonobe.

La sesta frazione era la più dura della corsa, con due salite di prima categoria e l’arrivo in cima a un’ascesa di 3 km al 7.7%. La Sistecredito si è confermata la squadra più forte sui percorsi impegnativi: Sebastián Castaño ha trovato la prima vittoria UCI in carriera, tagliando il traguardo insieme al compagno Kevin Castillo, che ha, quindi, rafforzato la leadership nella generale. Il più vicino dei rivali, il solito Sam Maisonobe, ha pagato 1’32”.

La settima tappa era piuttosto semplice: non era previsto, infatti, alcun GPM. Un folto gruppo di corridori non pericolosi per il podio si è avvantaggiato e per il gruppo non c’è più stata la possibilità di rientrare. In nove si sono giocati la vittoria allo sprint e il più veloce è stato Juan Diego Hoyos, che ha regalato un altro successo alla Sistecredito. Il ventisettenne ha preceduto sul traguardo Pol Hervas (Madras) e Loris Coss. In classifica generale non ci sono stati cambiamenti nelle prime cinque posizioni.

L’ottava frazione era molto impegnativa, con ben otto GPM, l’ultimo dei quali situato a meno di 10 km dal traguardo. I primi tre della classifica generale hanno staccato tutti gli altri e sono arrivati insieme: lo sprint ha visto Kevin Castillo battere Sebastián Castaño e Sam Maisonobe, ma i due colombiani sono stati entrambi declassati per scorrettezze ai danni del francese. Nella volata, infatti, Maisonobe è rimasto stretto tra i due e ha dovuto smettere di pedalare; la decisione dei commissari ha lasciato, comunque, qualche dubbio perché il sandwich in cui è rimasto stretto il corridore della Vendée U sembrava più dovuto al fatto che il finale non fosse in rettilineo.

L’ultima tappa tornava a essere favorevole alle ruote veloci, visto che il circuito finale (12,5 km da ripetere otto volte) non presentava grosse asperità. Come prevedibile è stata volata di gruppo e Kaden Hopkins si è confermato il miglior sprinter del lotto. Il bermudiano ha avuto la meglio su Enrico Dhaeye (Philippe Wagner/Bazin), partito decisamente troppo lungo, e Philgy Marc Palmiste (Convergence SC Abymienne).

Kevin Castillo ha conquistato il successo finale, con 1’31” sul re degli scalatori Sebastián Castaño e 2’04” sul miglior giovane Sam Maisonobe. Kaden Hopkins ha dominato la classifica a punti, mentre quella degli sprint intermedi ha premiato Bjorn Traenckner (Embrace The World). Senza sorprese, grazie alla doppietta in classifica generale, la Sistecredito si è presa la graduatoria a squadre.

Tour of Bulgaria e Cup Doltcini – In the Footsteps of the Romans

La JCL Team Ukyo festeggia la tripletta al Tour of Bulgaria
La JCL Team Ukyo festeggia la tripletta al Tour of Bulgaria © JCL Team Ukyo

Nel giro di poco più di una settimana si sono disputate entrambe le corse a tappe bulgare facenti parte del calendario UCI: il Tour of Bulgaria e la In the Footsteps of the Romans, che quest’anno ha aggiunto nel nome la dicitura Cup Doltcini. Quattordici squadre hanno disputato entrambe le gare: cinque Continental, la selezione nazionale della Macedonia e otto formazioni dilettantistiche. Al via del Tour of Bulgaria erano presenti anche altre tre Continental e due formazioni dilettantistiche, mentre la start list della In the Footsteps of the Romans è stata completata da una selezione regionale locale.

Il Tour of Bulgaria si è aperto con un cronoprologo lungo soltanto un chilometro nelle vie della capitale Sofia. A far registrare il miglior tempo è stato, a sorpresa, uno dei corridori di casa, Emil Stoynev (Vitosha). Il trentunenne, campione nazionale a cronometro, ha preceduto di pochi centesimi Matteo Malucelli (JCL Team Ukyo). Il podio di giornata è stato completato dal tedesco Benjamin Boos (Rad-Net Oßwald), staccato di 1".

La prima tappa in linea presentava un percorso piuttosto ondulato, con una salita di oltre 20 km (con pendenze non eccessive) a caratterizzarne la seconda parte. Diciassette corridori si sono giocati la vittoria allo sprint ed è stata doppietta italiana: si è imposto, infatti, Matteo Malucelli, che ha conquistato anche la maglia di leader, davanti a Filippo Tagliani (Vini Monzon-Savini Due). In terza posizione si è piazzato lo slovacco Matúš Štoček (ATT Investments).

La seconda tappa prevedeva una salita di tredici chilometri, la cui cima era situata a meno di 30 km dal traguardo. Due uomini hanno fatto la differenza e si sono contesi la vittoria in uno sprint che non ha avuto storia: Giovanni Carboni (JCL Team Ukyo) ha vinto nettamente, senza lasciare scampo a Jakub Otruba (ATT Investments). Matteo Malucelli ha regolato il gruppo, arrivato a 21”, ma ha dovuto cedere il simbolo del primato al compagno di squadra.

La terza frazione era la più semplice e, pur non essendo interamente pianeggiante, non presentava alcun GPM. Come da pronostico tutto si è concluso con una volata di gruppo: Matteo Malucelli si è confermato il velocista più forte, superando (con qualche polemica per una manovra un po’ al limite) Lorenzo Cataldo (Vini Monzon-Savini Due) e Ádám Kristóf Karl (Epronex-Hungary). Giovanni Carboni è rimasto in testa alla classifica.

La quarta tappa era caratterizzata da una salita di una quindicina di chilometri, al termine della quale era prevista una lunga discesa fino al traguardo. Jakub Otruba ha staccato nettamente tutti gli avversari. Il ceco ha preceduto di 2’03” Tobias Nolde (P&S Metalltechnik Benotti) e di 2’23” Giovanni Carboni. Il marchigiano ha incrementato il suo vantaggio in classifica, sfruttando il fatto che il vincitore di giornata era molto indietro nella generale.

L’ultima frazione prevedeva una salita di tredici chilometri, seguita da una lunga discesa che conduceva fino al traguardo. Proprio nella picchiata verso il traguardo c’è stata una caduta per il leader Giovanni Carboni. Martin Papanov (Tzar Simeon) è riuscito ad avvantaggiarsi e ha tagliato il traguardo con 13” di margine sui primi inseguitori. Il bulgaro, però, è stato agevolato dalla scia di un’auto nei chilometri finali ed è stato, così, penalizzato di 20”. Ad assegnare il successo è stata, quindi, la volata degli inseguitori: Matteo Malucelli si è preso la terza vittoria di tappa, battendo Dominik Neuman (ATT Investments) e Filippo Tagliani.

In classifica generale è stata tripletta per la JCL Team Ukyo (che ha conquistato ovviamente la graduatoria a squadre), con Matteo Malucelli vincitore con 14” su Giovanni Carboni e 36” su Thomas Pesenti. Jarno Grixa (P&S Metalltechnik Benotti), quinto a 37”, è stato il miglior giovane, mentre Márton Dina (ATT Investments), sesto nella generale, si è preso il titolo di re degli scalatori. La maglia degli sprint intermedi, invece, è andata a Luka Turkulov (PSKK Vassil-Levski).

Dopo un giorno di riposo è iniziata la In the Footsteps of the Romans, corsa a tappe di due giorni. La prima frazione prevedeva un circuito di sedici chilometri da ripetere otto volte, comprendente la salita di Bansko, la principale stazione sciistica bulgara. Nonostante un percorso tutt’altro che pianeggiante, l'epilogo è stato una volata di gruppo: ha vinto il giovane rumeno Alin Toader (Novák), bravo a mettersi alle spalle Yordan Petrov (Hemus Troyan) e Célestin Wattelle (Novo Nordisk Development).

La seconda tappa si disputava nella stessa zona della prima, ma con un percorso diverso. Oltre alla salita di Bansko era previsto anche lo strappo di Eleshtnitsa, da ripetere tre volte. L’arrivo era lo stesso del giorno precedente e ancora una volta è stata volata: si è imposto Albert Gathemann (P&S Metalltechnik Benotti), davanti a Mads Schulz Jørgensen (IBT-Tripeak) e Martin Papanov.

In una corsa caratterizzata da due volate in due tappe, sono stati decisivi gli abbuoni: a conquistare il successo finale è stato Alin Toader, anche miglior giovane della competizione, che ha preceduto di 4” Yordan Petrov e Mads Schulz Jørgensen. La maglia dei GPM è andata a Dimitar Jovanoski (Nazionale Macedonia) e la classifica degli sprint intermedi ha premiato Dominik Röber (P&S Metalltechnik Benotti). La graduatoria a squadre ha visto sette formazioni con lo stesso tempo: la IBT-Tripeak l’ha spuntata grazie alla somma dei piazzamenti.

Tour of Routhe Salvation

Il podio finale del Tour of Routhe Salvation
Il podio finale del Tour of Routhe Salvation © The Wouters Brothers

In Turchia è andata in scena la prima edizione del Tour of Routhe Salvation, una corsa a tappe di quattro giorni. La gara, che si concludeva nella capitale Ankara, ha visto al via diciassette squadre: otto Continental, le nazionali di Turchia e Iran, sei formazioni dilettantistiche e una selezione regionale fiamminga.

La prima tappa era molto semplice, al punto che l’unico GPM era situato in cima a uno strappo di soli 300 metri. La volata finale ha visto protagonisti soltanto quattordici uomini, che sono riusciti ad anticipare il gruppo di 19”. Lo spunto vincente è stato quello di Vinzent Dorn (BIKE AID), che si è messo alle spalle Stef Rogier (Cycling Vlaanderen) e Tahir Yigit (Sport Toto). I tre hanno occupato, nell’ordine, anche le prime posizioni della classifica generale.

La seconda frazione proponeva le principali difficoltà nella prima parte, per poi diventare molto più facile. La Cycling Vlaanderen ha corso perfettamente, mandando all’attacco due corridori, che non sono più stati raggiunti. I battistrada sono arrivati insieme sul traguardo e Rutger Wouters ha conquistato la vittoria (e il primato in classifica) davanti all’ex professionista Elias van Breussegem. Il trionfo fiammingo è stato completato da Gil D’Heygere, che ha vinto la volata per il terzo posto a 1’58”. 

La terza tappa era più difficile delle precedenti e presentava anche una salita di 9 km nella seconda parte del percorso. Nove corridori hanno fatto la differenza e si sono giocati la vittoria allo sprint: la BIKE AID ha giocato al meglio le proprie carte, vincendo con Oliver Mattheis e prendendo anche il terzo posto con Vinzent Dorn. In mezzo a loro si è piazzato Jarno Bellens (Cycling Vlaanderen). Rutger Wouters non è riuscito a stare con i primi, ma ha limitato i danni e ha conservato la leadership in classifica.

L’ultima frazione era abbastanza impegnativa, con diversi strappi disseminati lungo il percorso, ma diventava molto più facile nel finale. Il secondo della generale, Elias van Breussegem, non è riuscito a tenere il passo dei dodici componenti del gruppo di testa e ha dovuto dire addio ai sogni di gloria. Il suo compagno di squadra Rutger Wouters, invece, si è gestito al meglio, arrivando addirittura a vincere la tappa. Alle sue spalle hanno concluso Oliver Mattheis e Robbe Mellaerts (Cycling Vlaanderen).

Rutger Wouters ha, ovviamente, conquistato il successo finale, trascinando la Cycling Vlaanderen al trionfo nella graduatoria a squadre. Sul podio con lui sono saliti Vinzent Dorn, staccato di 1’17”, e Jarno Bellens, che ha pagato 1’25”. Oliver Mattheis ha vinto la classifica a punti, Daniil Pronskiy (Vino SKO) quella dei GPM e Samet Bulut (Istanbul Büyükșehir) è stato il miglior giovane.

GP Kranj

Roman Ermakov vince il GP Kranj
Roman Ermakov vince il GP Kranj © Kolesarski klub Kranj

In Slovenia si è disputato il GP Kranj, la più antica corsa ciclistica del paese, con oltre cinquanta edizioni alle spalle, che dal 2007 al 2011 è stata di categoria 1. Dopo alcuni anni di difficoltà, la gara è tornata in calendario nel 2016 e non si è fermata neanche per la pandemia. Quest’anno erano diciassette le squadre al via: un ProTeam (la Corratec-Vini Fantini), dieci Continental e sei formazioni dilettantistiche.

Il percorso prevedeva un circuito di circa dodici chilometri, dal profilo piuttosto ondulato, da ripetere per tredici volte. La corsa è stata molto combattuta con tanti attacchi nei primi giri, ma nessun corridore è riuscito a prendere il largo. L’alta velocità ha comunque fatto una certa selezione, riducendo a ogni tornata le dimensioni del gruppo principale. Al penultimo giro c’è stato l’affondo decisivo, effettuato da Roman Ermakov (CTF Victorious). Il diciannovenne ha sorpreso tutti inizialmente, ma poi ha continuato ad andare fortissimo, rendendo vano ogni tentativo da parte degli inseguitori.

A 40" del corridore russo, che ha potuto festeggiare la prima vittoria UCI in carriera, Matteo Baseggio (UC Trevigiani-Energiapura) ha fiaccato la resistenza di Alexandre Balmer (Corratec-Vini Fantini) sullo strappo finale e si è preso il secondo posto, mentre lo svizzero ha salvato la terza posizione dalla rimonta degli inseguitori. Si è dovuto accontentare di un piazzamento ai piedi del podio Luca Giaimi (UAE Team Emirates Gen Z), che ha chiuso a 47”, regolando Valery Shtin, connazionale e compagno di squadra del vincitore, e un’altra decina di corridori.

Le Continental tra i big

Martin Laas vince in volata la 2° tappa del Tour of Hainan
Martin Laas vince in volata la 2° tappa del Tour of Hainan © Tour of Hainan

Ben sedici Continental hanno partecipato al Tour of Hainan, due delle quali hanno centrato la top ten finale: la locale Li Ning Star, con il quinto posto di Cristian Raileanu, e la francese St.Michel-Mavic-Auber 93, grazie all’ottavo posto di Alexandre Delettre, che continua a ottenere piazzamenti di rilievo. Ha lasciato il segno anche la mongola Ferei Quick-Panda, formazione maggiormente orientata sugli sprint: nella seconda tappa, infatti, è arrivata una splendida vittoria con Martin Laas. Si è tolta una soddisfazione anche la Medellín-EPM, grazie a Wilmar Paredes, vincitore della maglia di miglior scalatore; il corridore colombiano poteva fare ancora meglio, ma, a causa di un buco preso nell’ultima volata, ha dovuto dire addio al secondo posto nella generale.

Il ritratto della settimana: Team Sistecredito

La foto di gruppo del Team Sistecredito
La foto di gruppo del Team Sistecredito © Team Sistecredito

Il rientro in calendario dopo quattro anni di assenza del Tour Colombia (corsa di categoria 1) ha portato diverse formazioni dilettantistiche del paese sudamericano a prendere la licenza Continental, in modo da poter partecipare alla gara. Le squadre di terza divisione colombiane sono, dunque, passate dalle due del 2023 alle sei di quest’anno. Tre delle quattro new entries erano già state registrate a livello internazionale e l’unica vera esordiente era la Sistecredito, attiva anche nel femminile. 

Che la compagine diretta da Gabriel Jaime Vélez abbia scelto di salire fra le Continental solo per poter disputare il Tour Colombia è piuttosto evidente: il team ha disputato soltanto tre gare internazionali e le altre due (Vuelta a Colombia e Tour de la Guadeloupe) erano accessibili anche senza licenza UCI. Nella corsa più attesa la squadra si è comportata abbastanza bene: di fronte a una concorrenza di alto livello, è arrivato un decimo posto nella generale, con tre giorni in maglia di miglior scalatore e diverse top ten di tappa.

Anche alla Vuelta a Colombia la Sistecredito ha fatto molto bene: terza posizione finale, vittoria di tappa e maglia di miglior giovane portata a casa. Nel recente Tour de la Guadeloupe, la squadra colombiana ha dominato: è arrivata la doppietta in classifica generale, la maglia di miglior scalatore e ben quattro vittorie di tappa, tutte con corridori diversi. Per il resto il team ha disputato tutte le gare dell’ampio calendario dilettantistico nazionale, conquistando alcune vittorie e tanti ottimi piazzamenti.

Il roster del team è composto da dieci corridori, tutti colombiani, il più noto dei quali è sicuramente Wilson Peña. Il ventiseienne esordì a livello UCI nel 2018 con la Polartec-Kometa (antenata dell’attuale Polti-Kometa) e nella stagione successiva corse in Italia con la Beltrami Tsa. Nel biennio europeo non è riuscito a lasciare il segno e, tornato in patria, è riuscito a ritrovarsi, soprattutto alla Vuelta a Colombia, in cui è salito sul podio nelle ultime due edizioni, entrambe disputate con la maglia della Sistecredito. In questa stagione ha vinto una tappa sia alla Vuelta a Colombia che al Tour de la Guadeloupe.

Nel 2019 era tesserato per la Beltrami Tsa anche Sebastián Castaño. In quella stagione non fece male, ma, essendo arrivato alla fine del suo percorso under 23, non fu confermato. Il ventisettenne ha dovuto aspettare quest’anno, il primo nella Sistecredito, per alzare le braccia al cielo a livello UCI: nel recente Tour de la Guadeloupe, infatti, si è imposto nella sesta tappa. Nella corsa del territorio d’oltremare francese, ha anche centrato un bel secondo posto finale, che rappresenta il suo miglior risultato nella classifica generale di una corsa internazionale.

Il Tour de la Guadeloupe ha portato i primi successi internazionali anche a Kevin Castillo, vincitore della quarta tappa e della classifica generale. Prima di questi risultati, a livello internazionale, non era andato oltre qualche top ten nelle ultime due edizioni della Vuelta a Colombia. Il ventiduenne era, comunque, già considerato uno dei giovani colombiani più interessanti: lo scorso anno, infatti, si era laureato campione nazionale tra gli under 23.

Al Tour de la Guadeloupe ha trovato la via del successo anche Juan Diego Hoyos. A differenza di Castaño e Castillo, il ventisettenne aveva già vinto a livello UCI: nel 2022, infatti, si era imposto in una tappa della Vuelta al Ecuador. In quella stagione disputò diverse gare in Europa con la maglia della Electro Hiper Europa. Nell'annata precedente, invece, era andato vicino al podio nei Campionati Panamericani, fermandosi al quarto posto.

Yeison Reyes è stato il miglior esponente della squadra nella gara più importante dell’anno, il Tour Colombia, con la decima posizione finale e due settimi posti di tappa. Il ventisettenne, che negli ultimi due anni aveva corso con la Medellín-EPM, non ha mai vinto a livello UCI e non ha ancora mostrato il livello del fratello Aldemar, che in passato è stato anche professionista con la Manzana Postobon. 

José Misael Urian è uno dei giovani più interessanti del team. Alla Vuelta a Colombia, a cui ha preso parte per la terza volta in carriera, il ventunenne è andato molto bene, centrando tre top ten parziali, il decimo posto finale e, soprattutto, la maglia di miglior giovane. Un paio di mesi prima aveva partecipato alla versione under 23 della corsa (la Vuelta de la Juventud), fermandosi al quarto posto finale.

Alla Vuelta de la Juventud, Jaider Muñoz ha fatto meglio del compagno di squadra Urian, vincendo la cronoscalata e chiudendo terzo in classifica. Il ventenne non è stato schierato nelle tre corse UCI disputate dal team, ma ha preso parte al Tour de l’Avenir con la maglia della nazionale. Sempre in rappresentanza della Colombia, inoltre, ha conquistato la medaglia d’argento nella prova under 23 dei Campionati Panamericani.

Già visto a livello Continental con le maglie di Orgullo Paisa e Colnago CM, David Santiago Gomez non ha mai ottenuto grandi risultati nelle corse internazionali e per questo il suo quinto posto nella prova in linea dei campionati nazionali (è stato il migliore fra coloro che non hanno mai corso tra i professionisti) ha sorpreso molto. Quel piazzamento si è confermato, comunque, un’eccezione e, anche nelle corse dilettantistiche, non è più arrivato fra i primissimi.

Completano il roster due corridori che non hanno ancora brillato in corse importanti: Juan Diego Guerrero e Samuel Herrera. Il primo, ventisette anni, disputò un’eccellente Vuelta a Colombia nel 2021, terminando al decimo posto con due top ten di tappa, ma, in seguito, non ha mai saputo ripetersi. Il secondo, ventidue anni, non ha mai corso a livello UCI e ha ottenuto, in questa stagione, alcune top ten in gare dilettantistiche locali.

Avendo disputato solo tre gare UCI in questa stagione, è difficile capire se la Sistecredito parteciperà ad altre gare internazionali prima della fine dell’anno: il calendario sudamericano proporrebbe altre occasioni, ma tutte fuori dalla Colombia. Di certo la squadra continuerà a gareggiare nel calendario nazionale e, infatti, è attualmente impegnata nella Clasica Marinilla.

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