Gaia Realini vince a Laredo la sesta tappa della Vuelta Femenina 2023 © La Vuelta Femenina-SprintCycling
Donne Élite

Realini più forte di tutte e pure del fotofinish!

Gaia vince la sesta tappa della Vuelta Femenina battendo Annemiek van Vleuten (nuova maglia rossa) e superando indenne i pasticci della giuria. Demi Vollering salva il salvabile dopo aver perso terreno in un ventaglio

06.05.2023 16:10

Incredibile epilogo nella sesta tappa della Vuelta Femenina 2023. Si stava tutti festeggiando la vittoria di Gaia Realini, lei per prima, con tanto di interviste, emozione, gioia a fiumi, complimenti da parte delle compagne. La giuria così aveva deciso, dopo accurata visione del fotofinish. Senonché, sul palco delle premiazioni abbiamo ritrovato un'altra, Annemiek van Vleuten, perché la giuria ha riguardato meglio il fotofinish e ha assegnato il successo alla neerlandese. Ma poi evidentemente i giudici hanno pensato che quel fotofinish potesse essere guardato ancor meglio, e allora hanno preso delle lenti speciali e hanno rivisitato il tutto, riattribuendo di nuovo l'affermazione all'italiana, che in fretta e furia è risalita sul palco (ci era già stata per prendersi una malinconica maglia della combattività) per prendere il giusto premio per la vincitrice di tappa.

Un finale caotico per una giornata che per Gaia era stata realmente speciale. Dopo aver vinto a inizio marzo il Trofeo Oro in Euro (in parata con Amanda Spratt che le lasciò la vittoria), questa seconda vittoria da élite ha tutto un altro sapore per la 21enne nata a Pescara, l'unica in grado di resistere alle sfuriate di una scatenata Van Vleuten, e capace di tenersi abbastanza energie per vincere una volata in cui forse pochi avrebbero riposto grosse speranze.

Il bello della traiettoria di Gaia è che il meglio è tutto di là da venire, per ora la ragazza ha lasciato giusto intravedere quello che potrà essere in futuro, ma certo si tratta di lampi abbaglianti. Per esempio il momento in cui oggi, a un certo punto, dà una sgasata in salita per chiudere su Van Vleuten che si era avvantaggiata in un precedente punto sul piano. E non vogliamo pensare a quello che potrà succedere domani ai Lagos de Covadonga, in realtà Realini potrà pure perdere dieci minuti e andrà bene lo stesso, ma c'è una crescente consapevolezza di aver trovato, come movimento, la ciclista che finalmente riporterà il pedale italiano lì dove l'aveva condotto - nelle gare a tappe - Fabiana Luperini. Il tempo ci darà ragione.

In tutto ciò dobbiamo chiedere perdono ad Annemiek per aver pensato che non avrebbe trovato argomenti da contrapporre a Demi Vollering. Tanto era baldanzosa la giovane vestitasi ieri di rosso, tanto la veterana pareva dimessa, sebbene sempre in zona vittoria. Ma oggi Van Vleuten ha dato uno dei suoi saggi, di quelli classici, tipo Mondiale 2019, quel tipo di imprese a lunga gittata, magari inventate su terreni non necessariamente amici di azioni del genere. Poi di mezzo c'è anche il risvolto malefico, quello di Demi che si ferma a fare pipì e le altre la attaccano, ad aggiungere intrigo alla vicenda e a farci aspettare con grande ansia quel che succederà domani, le rivincite e i riscatti e le vendette. Il classico duello rusticano: quello che tutti sogniamo di vedere nell'ultimo atto di questa Vuelta.

La Vuelta Femenina 2023, la cronaca della sesta tappa

Sesta tappa della Vuelta Femenina 2023, la Castro Urdiales-Laredo di 106.1 km ha riservato ben più di un colpo di scena. Il primo è stato il DNS di Chloé Dygert, tra le protagoniste finora, ma per la quale la Canyon//SRAM Racing ha stabilito un rientro graduale: per il team cinque giorni a tutta possono essere sufficienti per il momento. Vari tentativi di attacco in avvio di tappa, tra gli altri quello solitario di Matilde Vitillo (Bepink), poi intorno al km 35 il vento ha spezzato il gruppo e la maglia rossa Demi Vollering (SD Worx) si è fatta trovare indietro (pare per una pausa pipì).

Le compagne si sono messe subito a lavorare per lei, ma davanti Movistar e Jumbo-Visma hanno spinto a tutta, poi si è aggiunta pure la Trek-Segafredo e il ritardo della leader della classifica ha superato il minuto già prima che si approdasse sull'Alto de Fuente de las Varas (vetta al km 64). In particolare Demi ha preso la salita con 1'20" di ritardo, con lei son rimaste subito solo in tre: la compagna Niamh Fisher-Black, Ricarda Bauernfeind (Canyon) e Urska Zigart (Jayco AlUla).

Se Vollering forzava, davanti Annemiek van Vleuten (Movistar) era letteralmente scatenata, supportata dalla compagna Liane Lippert e con Gaia Realini (Trek) a ruota. A un certo punto con AVV e Realini c'erano solo Mavi García (Liv Racing TeqFind), Riejanne Markus (Jumbo), Erica Magnaldi (UAE ADQ), Juliette Labous (DSM) ed Évita Muzic (FDJ-Suez), in 7 a 3 km dalla vetta e a 45 dal traguardo, mentre Demi (rimasta ora con la sola Bauernfeind) veniva data a oltre 1'30". Il braccio di ferro era esaltante, Annemiek una vera e propria furia, tanto da mettere in seria difficoltà anche Markus e Magnaldi, mentre Vollering dietro rimontava gruppetti su gruppetti.

A un chilometro dal Gpm hanno mollato prima Riejanne, poi García, a cui si è spenta di colpo la luce; Magnaldi invece ha superato il momento negativo restando accodata fino allo scollinamento, dove le prime cinque sono passate con oltre mezzo minuto sulle due staccate per ultime, circa un minuto sul gruppo di Marta Cavalli (FDJ), Silvia Persico (UAE) ed Elise Chabbey (Canyon), composto da 12 atlete; a 1'40" il gruppo Vollering, piuttosto nutrito.

In discesa Van Vleuten ha tirato ancora a tutta, qualche difficoltà l'hanno incontrata Realini e Muzic; poi ai -32 l'improbabile: in vista dello sprint intermedio di San Miguel de Aras, Annemiek ha preso ed è partita da sola, lasciando lì le quattro che erano con lei (Gaia è passata per terza: 2" di abbuono). Ma la tappa era ancora lunga, e appena giunte sul Puerto de Campo el Hayal, a 30 dalla fine, l'abruzzese della Trek ha fatto una sortita che le ha permesso di riportarsi sulla scatenata Campionessa del Mondo.

Negli stessi frangenti Demi rientrava sul gruppo Persico che nel frattempo aveva raggiunto Markus e García; qui c'era la sua compagna Marlen Reusser, ma in salita è stata sempre Vollering a tirare comunque per tenere il distacco dalla connazionale al comando sotto i due minuti. 40" per Van Vleuten e Realini al Gpm dei -22.5 sul terzetto Magnaldi-Labous-Muzic, qui Demi e le altre sono passate a 1'40".

Da lì alla fine il lavoro di Reusser ha dato qualche frutto, di concerto con la Canyon che continuava a lavorare con Katarzyna Niewiadoma: ai -9 il gruppo maglia roja ha chiuso sul terzetto intercalato, e a questo punto il distacco dalla coppia al comando era di appena 1'13". Davanti peraltro tirava solo Van Vleuten, dato il percorso da passiste Realini non ci provava nemmeno a mettere la ruota davanti. Vollering invece cercava di far diplomazia (per modo di dire: erano più urla che altro) per convincere altre colleghe - tipo le FDJ - a lavorare, ma di fatto le cose non sarebbero più cambiate troppo: il distacco sarebbe rimasto grossomodo invariato fino alla fine.

La volata a due è stata a dir poco palpitante: Realini ha preso quel mezzo metro di margine e poi è riuscita a difendere fino alla linea d'arrivo un margine ridottissimo, dopo uno sprint praticamente alla pari in cui Van Vleuten ha rimontato fino a portare la contesa al fotofinish; vicenda a cui sono seguiti i balletti della giuria di cui abbiamo dato riscontro in apertura di articolo. Il gruppo Vollering, regolato da Loes Adegeest (FDJ) su Silvia Persico e Demi Vollering, ha chiuso a 1'04". Il ribaltone in classifica porta Annemiek a guidare con 1'11" su Demi, con Markus terza a 1'23"; salta completamente Chabbey (che si è staccata sull'ultima salita), Magnaldi sale al nono posto a 2'39" e Realini guadagna 9 posizioni fino alla 12esima, a 3'28" dalla leader.

Domani si chiude in bellezza con l'arrivo ai Lagos de Covadonga su cui ci attendiamo una lotta senza quartiere. La settima e ultima tappa della Vuelta Femenina 2023 partirà da Pola de Siero e transiterà anche dal lungo Collado Moandi a metà frazione prima della celebre scalata finale. 93.7 i chilometri totali dopodiché la classifica sarà definitiva e si potrà pensare solo alle premiazioni.

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