Sepp Kuss: "Non voglio cambiare né come corridore né come persona"
Le dichiarazioni dei protagonisti dopo la ventesima tappa della Vuelta a España. Poels gioisce insieme alla Jumbo-Visma, soddisfatto e deluso al tempo stesso Evenepoel
Sepp Kuss: “Non voglio cambiare né come corridore né come persona”
"Sono molto sollevato. Abbiamo avuto la giornata perfettamente sotto controllo grazie ai miei compagni di squadra, Robert Gesink e Dylan Van Baarle hanno lavorato per un buon 90% della tappa, che era molto lunga. Chapeau. Poi Primoz e Jonas mi hanno pilotato e protetto nel finale. Tagliare il traguardo tutti e tre insieme è stato molto speciale, fantastico. Devo ancora comprendere tutto ben bene, ma sono felicissimo di festeggiare in presenza della mia famiglia.
Il ruolo di gregario? Adoro svolgere quel lavoro, e dopo questa Vuelta mi rendo conto di quanto sia difficile puntare alla classifica. È più una sfida mentale che fisica: la prestazione fisica è simile, ma mentalmente è durissima. È stato divertente, ma per me è importante mantenere un equilibrio. Non ho mai affrontato questo sport per essere un vincente, lo faccio per amore dello sport e per divertirmi. In questa Vuelta ho imparato molto, adesso ho più fiducia in me stesso, ma non voglio cambiare né come corridore né come persona”.
Wout Poels: “Ho battuto Van Aert ed Evenepoel: sono come il vino buono”
“Penso di essere come una bottiglia di buon vino, ogni anno che invecchio, miglioro. È già stato molto importante battere Van Aert al Tour, ora ho battuto Remco: sono i migliori al mondo in questo momento. Anche solo correre fra loro è speciale. Dopo la tappa al Tour è arrivata quella alla Vuelta: forse dovrei andare al Giro l'anno prossimo...
Sapevo che se fossi entrato per primo nell'ultima curva sarei arrivato fino al traguardo da solo, ma poi una volta che è successo non potevo quasi crederci. Sono stato davvero bravo. Tutti aspettavano Remco sullo strappo finale, ma ho pensato: è meglio essere davanti quando partirà, e sono andato con Van Eetvelt. Poi nel finale sapevo sarebbe arrivata la curva. È stato un po' un azzardo perché arrivavo da dietro, ma ho cercato di sorprenderli ed è andata bene”.
Remco Evenepoel: “Poels intelligente, ci ha sorpresi tutti”
“Poels ha sorpreso me e il resto del gruppo uscendo proprio prima di quella curva. È stata una mossa molto intelligente. Pensavo il traguardo tirasse in su, forse con altri 10 metri avrei vinto. Ma Wout è riuscito a mantenere la velocità grazie alla discesa finale e ha vinto. Questo è il ciclismo. Se avesse scelto di seguire la mia scia avrei vinto, ma uno sprint è anche tattica e lui ha meritato pienamente la vittoria. Era uno degli uomini più forti in salita e non ho nulla da rimproverare alla squadra, abbiamo fatto una gara perfetta. Nessuna vergogna nella sconfitta. Purtroppo ho reagito con quei 2-3 secondi di ritardo.
In questa Vuelta ho tenuto un ottimo livello, ad eccezione di una singola brutta giornata. Se guardo alle mie gambe in ultima settimana...era proprio questo l'obiettivo della preparazione. Siamo venuti a studiare le tappe e in altura per tante settimane, non sono stato quasi mai a casa quest'anno. L'anno scorso fu molto diverso, era tutto più rilassato, questa stagione è stata caotica. Dobbiamo imparare dalla Jumbo-Visma e dalla loro meticolosità. Hanno fatto tanta preparazione con poche gare. Tolto quel giorno comunque, la mia Vuelta è stata super positiva”.
Jonas Vingegaard: “Kuss merita le sue chance da capitano, anche se perderò un grande aiutante”
“Abbiamo scritto la storia occupando tutti e tre i posti sul podio, quindi siamo estremamente felici e orgogliosi di questa stagione, che penso possa essere definita storica. Vincere un Grand Tour ti cambia la carriera, sono molto felice per Sepp che se la merita al 100% ed è una splendida persona. L'ho detto già tante altre volte, ma è davvero speciale arrivare mano nella mano con lui e Primoz, lo sarà ancora di più domani sul podio finale. Ovviamente se vorrà avrà le sue chance da capitano in futuro, spero lo vorrà perché va abbastanza forte da meritarsele. Perderei un grande aiutante per le montagne, ma Sepp si merita ogni opportunità che avrà. La decisione su chi far vincere? Abbiamo già risposto tante volte e con i fatti, non ne voglio più parlare”.
Robert Plugge, general manager Jumbo-Visma: “Un sogno nato nello scorso dicembre”
“Sono super felice di quell'immagine dei tre mano nella mano, è incredibile. Questo era l'obiettivo fin dallo scorso dicembre se non prima, ma è stato un lungo percorso passo a passo: prima il Giro, poi il Tour, poi la Vuelta. L'obiettivo non era vincerli tutti e tre, ma provarci: ci siamo riusciti ed è un evento storico che non è mai successo prima. Davvero incredibile.
Grazie a Sepp abbiamo raggiunto questa situazione ideale con tre leaders in cima alla classifica. Mi aspettavo di più da Ayuso, in futuro sarà molto difficile da battere ma stavolta siamo stati i più forti. È difficilissimo in generale vincere una corsa, ma da quando Remco Evenepoel ha perso tempo è andato tutto al meglio per noi. Ci stiamo già chiedendo cosa possiamo fare di meglio l'anno prossimo, abbiamo qualche mese davanti per pensarci”.
Pelayo Sánchez: “Gambe della vita”
“Ho iniziato la Vuelta con una caduta, poi ho trovato la forma piano piano e in terza settimana avevo le migliori gambe della mia vita. Nel finale volevo tenere il sangue freddo e fare gap su Remco che guardavamo tutti, poi nello sprint credevo nelle mie possibilità, ma Poels è stato troppo forte e furbo. Remco è un treno infernale, ha attaccato tutti i giorni e teneva un ritmo molto alto. Eravamo tutti lì ad attendere chi avrebbe fatto la prima mossa, ed è stato Wout”.
Lennert Van Eetvelt: “Molto soddisfatto, forse potrei fare altre tre settimane!”
“Mi aspettavo che nello strappo finale partisse Evenepoel dopo tutto il lavoro che avevano fatto, ma poi ho visto partire Poels e mi sono accodato, attendendomi che Remco tornasse sotto. Ci ha messo più di quanto pensassi, ma anche la salita era più lunga di quello che mi immaginassi. Sono molto felice di questo risultato dopo tre settimane di corsa, ho trovato di nuovo le gambe: forse posso correrne altre tre! Sono molto felice delle mie performance in questo primo Grand Tour, forse avrei potuto ottenere di più ma non posso che essere soddisfatto”.