Tour de Hongrie, il fuggitivo Bratashchuk resiste al gruppo. Secondo e sempre leader Belletti
Vibrante finale di tappa quello odierno al Tour de Hongrie. La terza tappa in linea della prova magiara si è disputata sulla distanza di 206 km tra Cegléd e Hajdúszoboszló, con una fuga di tre elementi particolarmente agguerriti: si tratta dell'ucraino Andrii Bratashchuk (Team Novak), dell'ungherese Daniel Dina (Pannon Cycling Team) e dello slovacco Martin Mahdar (Dukla Banská Bystrica).
A 15 km dalla fine il trio aveva ancora 2'05": è grazie al lavoro della sola Polartec-Kometa che il distacco scende sensibilmente, tornando a 1' a 8 km dalla fine. Ma la compagine di sviluppo della Trek-Segafredo non trova alcuna collaborazione e decide di spostarsi: ci vogliono un paio di km prima che la CCC Sprandi Polkowice si decida di contribuire all'azione.
Ma a 3000 metri dal termine i battistrada possono ancora contare su 32" da amministrare. Dei tre il più in forza è, chiaramente, Bratashchuk: l'ucraino a 2.5 km si invola per inerzia, con sia Dina che Mahdar incapaci di tenere la sua ruota. Purtroppo per lui, inizia a lavorare nel gruppo anche la Androni Giocattoli-Sidermec.
Bratashchuk inizia l'ultimo km con una dozzina di secondi: mentre Dina e Mahdar vengono ripresi a 700 metri dalla fine, lui riesce a tener duro, tagliando il traguardo a braccia alzate. È, di gran lunga, la vittoria più importante nella carriera del ventiseienne ucraino del Team Novak.
Il gruppo è giunto con 2" di ritardo ed è stato regolato da Manuel Belletti (Androni Giocattoli-Sidermec), che conserva la vetta della classifica. La top 10 di giornata vede poi, nell'ordine, Ahmed Amine Galdoune (Kobanya Cycling Team), Joeri Stallaert (Team Vorarlberg Santic), Luca Mozzato (Dimension Data for Qhubeka), Benjamin Hill (Ljubljana Gusto Xaurum), Paolo Totò (Sangemini-MG.KVis), Adam Karl (Ungheria), Matteo Moschetti (Polartec-Kometa) e Frantisek Sisr (CCC Sprandi Polkowice).