Lorenzo Barone e l’arte di viaggiare in bici: la sua storia
Che lo si voglia definire estremo o totalmente folle, una cosa è certa: il protagonista di questo racconto non è un “semplice” cicloturista, ma un viaggiatore alla scoperta del mondo e soprattutto di se stesso
Iniziata quasi per gioco, la storia di Lorenzo Barone è di grande ispirazione, nel celebrare lo splendore dell’esperienza e spiegando che, nonostante l’infinità di strade da lui percorse, la più giusta è proprio quella delle passioni.
Il racconto delle sue imprese, tra fatica e gioia
Nel giorno del suo diciottesimo compleanno, Lorenzo Barone, spinto da un momento di ribellione, decide di partire con la bici di sua madre trovata in garage e, dopo un’intensa giornata di pioggia, si rifugia in una galleria ferroviaria dove accende un fuoco per asciugare i suoi vestiti; ma questo è solo l’inizio. Da questo momento, il venticinquenne di San Gemini parte per visitare e conoscere i luoghi più disparati, dal Monte Vettore al Portogallo, dalla Spagna alla Francia, dai -50° della Siberia ai +50° del Sahara… fino ad arrivare a più 100.000 chilometri percorsi tra Europa, Asia ed Africa.
Si rende poi conto di non voler vivere tutto questo da solo, decidendo così di documentare ogni sua impresa per condividerla sui suoi canali social, in modo tale da permettere a chiunque di essere a conoscenza di quanta meraviglia si possa celare dietro delle avventure simili; di fatto, proprio di recente ha pubblicato sul suo canale YouTube un documentario dove mostra il suo attraversamento in Africa avvenuto in 106 giorni. Lo potete guardare qui di seguito.
Ai momenti memorabili fanno però da contraltare numerose difficoltà: ai suoi inizi, Lorenzo si guadagnava da vivere facendo il giocoliere di strada e vendendo ai passanti le foto dei suoi tour; le criticità estreme da affrontare durante alcuni dei suoi viaggi, come il cocente caldo nel deserto del Marocco dove beveva fino a 12 litri d’acqua al giorno (2019), o ancora l’arresto in Etiopia (2022), dovuto ad un probabile superamento accidentale di un posto di blocco senza permesso. Non solo: sempre nel 2022, a causa del conflitto in Ucraina, ha dovuto interrompere il progetto di viaggio in Mongolia.
L'incontro con l'amore e la natura
Ma come ogni complessità, in ogni percorso sono sempre presenti tante gioie e successi: tra questi, Lorenzo racconta di come i suoi obiettivi non vengano mai raggiunti in solitaria, poiché circondato dal sostegno, dall’ospitalità, dall’aiuto e dall’incoraggiamento che molte delle persone che lo incontrano sono pronte a riservargli. Senza dimenticare che, proprio durante una delle sue traversate in bici, Lorenzo trova l’amore, ossia sua moglie Aigul, conosciuta nella Yakutia, la regione più fredda della Russia situata nella Siberia Orientale. Aigul ha deciso poi di entrare nel pieno della quotidianità del viaggiatore umbro, compresa quella ciclistica, per cui ad oggi i due vivono e pedalano insieme.
Per ultimo, ma non per importanza, vi è poi il suo rapporto con la natura che, seppur a volte complicato come abbiamo potuto notare, continua ad insegnargli l’importanza di soffermarsi sull’immensa bellezza e magnificenza di ciò che ci circonda: «La natura è la parte innata che è in noi – dice – e lo vedete anche con la differenza dello stile di vita in città, dove sembra che siamo in un grande allevamento intensivo. Ma io credo che noi non siamo fatti per un’esistenza così frenetica, con ritmi sempre più sfrenati, con l’aria sempre più inquinata… Invece quando sono in zone sperdute non percepisco neanche la solitudine, perché mi sento parte dell’ambiente che mi circonda. E la meraviglia della natura la vedi sotto un’aurora boreale come in un semplice bosco: se lo ascolti (gli animali, le piante) non puoi sentirti solo. C’è vita».