Martin Laas vince in volata la 2° tappa del Tour of Hainan
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Tour of Hainan, al secondo round in volata vince Martin Laas. Mareczko 5°

Ancora una volata nel Sud della Cina. L'estone Laas, con un passato nel Pro Tour, vince e diventa leader. Domani tappa decisiva

28.08.2024 13:01

 

Nella grande isola di Hainan, sul Mar Cinese Meridionale, all'alba italiana è andata in scena la tappa della rivincita per i velocisti battuti ieri da Jakub Mareczko (Team Corratec - Vini Fantini). Tante le ruote veloci in gara desiderose di rifarsi e, tra queste, l'estone Martin Laas ha colto al volo l'occasione. Il trentenne estone in forze alla Ferei Quick - Panda Podium Mongolia Team, curiosa squadra mongola composta da una combinazione di ciclisti baltici e asiatici che partecipano al calendario sportivo dei due continenti, ha sfruttato al meglio il bel lavoro fatto dai compagni di squadra, che lo hanno collocato nella posizione di testa a 150 metri dall'arrivo. 

Con la somma degli abbuoni delle due tappe percorse, Laas ha conquistato anche la maglia di leader, sfilandola a Mareczko. Laas ha un passato nel Pro Tour, ma anche lo spettatore più attento non deve rammaricarsi se non ricorda le sue gesta: durante le quattro stagioni tra Bora - Hansgroe e Astana Qazaqstan, dal 2020 al 2023, non si è messo in evidenza sui grandi palcoscenici, pur ottenendo qualche vittoria in corse minori, la più significativa delle quali una tappa del Giro di Norvegia nel 2021, davanti all'idolo di casa Alexander Kristoff. L'esplosività non manca di certo a questo ragazzo, come ci ha ricordato oggi: è già la quinta vittoria della stagione, tra Lituania, Indonesia e Cina. 

La Ferei Quick - Panda Podium Cycling, squadra di Martin Laas, alla partenza della 2° tappa
La Ferei Quick - Panda Podium Cycling, squadra di Martin Laas, alla partenza della 2° tappa

La cronaca della tappa

La seconda tappa pianeggiante del Tour of Hainan andava da Qionghai, ieri città sia di partenza che di arrivo della tappa, fino a Lingshui. 179 chilometri e un gran premio della montagna di 1,3 km al 7% medio, lontano dal traguardo. A guardare l'altimetria, si intuiva un dente potenzialmente pericoloso per i velocisti nel finale, ma nei fatti si trattava di un rettilineo in falsopiano su uno stradone a quattro corsie. Nessun pericolo, se non possibili fughe da controllare, compito affidato principalmente al Team Corratec - Vini Fantini, squadra del leader della corsa e vincitore della prima tappa Jakub Mareczko.

A differenza di ieri, un gruppetto di 5 uomini è riuscito ad avvantaggiarsi e a creare una vera e propria fuga, dando così alla tappa un canovaccio classico. I 5 coraggiosi sono stati Nils Sinschek (Parkhotel Valkenburg), Kane Richards (Roojai Insurance), Muhammad Nur Aiman Rosli (Terengganu Cycling Team), Yihua Fan (Bodywrap Men's Cycling Team) e Chaohua Xue (Hainan Wuzhishan Cycling Team). La fuga è arrivata a guadagnare fino a 3' sul gruppo, ma non è mai sembrata una vera minaccia per il prevedibile finale in volata. Dietro, ad aiutare la squadra del leader Jakub Mareczko, la Corratec - Vini Fantini, c'erano vari esponenti di squadre di candidati alla vittoria parziale, in particolare la Astana Qazaqstan per l'eritreo Henok Mulubrhan e il russo Ivan Smirnov, di recente vincitore di tappa al Giro di Romania. 

Ripresa la fuga a 35 dal traguardo, un altro drappello si è avvantaggiato, ma pochi chilometri più tardi, tra questi, ha allungato l'italiano Manuele Tarozzi (VF Group - Bardiani - Faizanè) per un tentativo di fuga in solitaria. Prova di coraggio per il giovane romagnolo, che ha gradualmente guadagnato secondi sul gruppo e a 15 km dall'arrivo è arrivato a 45" di vantaggio. Poteva contare, però, solo sulle sue gambe, contro il lavoro organizzato di intere squadre al suo inseguimento, su lunghi rettilinei nei quali il gruppo lo teneva a vista. La tendenza ha iniziato a invertirsi e, a 5 km dal traguardo, Tarozzi si è arreso al gruppo lanciato verso la volata ed è stato ripreso, dopo una azione comunque di valore.

In un ultimo chilometro in leggera discesa, con altissima velocità, tante squadre hanno combattuto per tenere le posizioni di testa. La Ferei Quick - Panda Podium di Martin Laas ha preso il comando delle operazioni e un vero e proprio treno ha portato l'estone a 150 metri dal traguardo. La vittoria è stata netta, davanti all'australiano Aaron Gate (Burgos - BH) e al belga Timothy Dupont (Tarteletto - Insorex): podio che conferma che c'è tanta Europa sulle due ruote, anche così lontano dal vecchio mondo. Mareczko è partito indietro e ha cercato il recupero nei metri finali, non andando però oltre il quinto posto. Enrico Zanoncello e Filippo Magli, della Bardiani - Faizanè, completano il podio degli italiani, con un 12° e 13° posto.

La tappa di domani

Grazie agli abbuoni, Laas è diventato anche leader della corsa, ma è improbabile che possa conservare la maglia al termine della tappa di domani, che si prevede essere la giornata decisiva per la vittoria finale di questo Tour of Hainan. Saranno 180 i chilometri da percorrere, dalla città di Lingshui fino ai 320 metri di quota di Wuzhishan. Non si andrà sulle grandi montagne, ma il gruppo dovrà superare 4 gran premi della montagna, di cui 2 di prima categoria. L'ultimo, Atouling, è situato a soli 12 km dall'arrivo ed è una salita di quasi 7 km al 6% di pendenza media, irregolare con vari strappi a doppia cifra. Garantita la lotta tra i migliori. Occhi puntati sul kazako Alexey Lutsenko (Astana); Jon Agirre (Kern Pharma) che ha lottato per la classifica alla Volta Portugal; lo spagnolo Oscar Sevilla (Team Medellin), che ha vinto la scorsa edizione e proverà a ripetersi all'età di 47 anni.

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