La storia di ieri si ripete? "No!", urla Bilbao
Pello mette nel sacco Julian Alaphilippe nella quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi, in uno sprint ristretto in cui Aleksandr Vlasov si prende il terzo posto. Adam Yates lavora tanto ma fora sul più bello, Primoz Roglic sempre leader
Se la stava già pregustando, la seconda vittoria di fila al Giro dei Paesi Baschi: aveva gestito benissimo l'intera tappa, aveva concordato con Remco un finale fotocopia rispetto a ieri, e a 50 metri dal traguardo era pressocché certo di bissare. E invece Julian Alaphilippe oggi si è dovuto arrendere alla tigna e all'incapacità di mollare (ma - tutto sommato - pure o soprattutto all'incontenibile voglia di lasciare per la prima volta in carriera un segno in casa propria) di Pello Bilbao, il più vivace interprete del finale di una frazione resa dura dalla INEOS Grenadiers e culminata con uno sprint ristretto tra tutti i protagonisti della classifica.
La terza tappa della Itzulia Basque Country era la Laudio-Amurrio di 181.7 km. Non partiti George Bennett (UAE Emirates), Julius Johansen (Intermarché-Wanty) e Valentin Paret-Peintre (AG2R Citroën), quindi si sono presto ritirati Hugo Page (Intermarché) e Paul Lapeira (AG2R), coinvolti in una caduta dopo 29 km; superata la prima parte di tappa, particolarmente frastagliata dal punto di vista altimetrico (e quindi molto combattuta), si è finalmente messa in moto la fuga del giorno, partita al km 42 con Jan Polanc (UAE), Hugo Houle (Israel-Premier Tech) e Cristián Rodríguez (TotalEnergies). I tre hanno raggiunto al km 70 un vantaggio massimo di circa 4', tenuto per una ventina di chilometri ancora fino ai -87.
Il muro di Opellora ai -68, durissimo anche per via di un asfalto molto rovinato, ha costretto Houle ad alzare bandiera bianca, Polanc e Rodríguez hanno proceduto con un vantaggio a quel punto già inferiore ai due minuti e il plotone ha continuato a recuperare sotto la spinta della INEOS Grenadiers, nelle cui fila si segnalava un impegnatissimo Geraint Thomas a spendersi in favore del capitano di corsa Adam Yates. A due chilometri dalla vetta del muro di Ozeka, ai -62, Rodríguez ha staccato Polanc per poi andare a scollinare con 1'50" sul gruppo già ridotto a meno di 70 unità.
Superata questa fase di difficoltà orografiche, dietro si è nettamente mollata la presa (in attesa del secondo passaggio sulle appena affrontate salitelle), sicché il solitario battistrada è volato nuovamente a +4' di vantaggio, per prendere poi nuovamente Opellora ai -32 con quasi 3'. Sul muro lo spagnolo ha dovuto subire il ritorno di Thomas, infaticabile oggi, che si è trascinato il gruppo ancora fino al muro di Ozeka ai -27, ai cui piedi Rodríguez conservava 1'30", margine destinato a svanire rapidamente sulle dure rampe della salita.
Quando Geraint si è spostato ha lasciato il testimone al compagno Tao Geoghegan Hart, quindi a meno di due chilometri dalla vetta (ai -26) è partito Adam Yates e la sua azione ha spazzato il gruppo selezionando un drappello di una decina di uomini; a mezzo chilometro dallo scollinamento, dopo una breve sgasata di Daniel Martínez (sempre INEOS), Yates ha riaumentato l'andatura e al Gpm è passato a 15" da Rodríguez con Primoz Roglic (Jumbo-Visma) a ruota e poi via via la solita decina, tra cui Julian Alaphilippe per la Quick-Step Alpha Vinyl (ma non Remco Evenepoel, staccatosi proprio in vetta anche se poi pronto a rifarsi presto sotto). Staccati tra gli altri anche Rigoberto Urán (EF Education-EasyPost), Ion Izagirre (Cofidis) e Marc Soler (UAE), pur se non di molto.
La discesa è stata affrontata forte da Pello Bilbao (Bahrain-Victorious) e Rodríguez è stato raggiunto; dopodiché al primo rallentamento, ai -19, Urán, Soler e Izagirre sono rientrati. Remco ha abbozzato una sortita, poi nei chilometri successivi ne ha abbozzata un'altra e un'altra ancora ai -11, chiusa da Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe). Il drappello, arrivato a contare 16 uomini (tutti i più forti della generale), ha visto ulteriori tentativi, prima lo stesso Vlasov ai -10, poi, sulla rampa di Lezama ai -5.5, di nuovo di Bilbao. A Pello hanno risposto subito Jonas Vingegaard (Jumbo) ed Enric Mas (Movistar), mentre Evenepoel ha fatto un altro buco, evento che ha costretto Alaphilippe a spendere per chiudere il nuovo gap.
Finito lo strappo sono rientrati più o meno tutti, sicché si è andati dritti fino alla volata ristretta, nonostante un estremo velleitario tentativo di Bilbao ai -3. Remco come ieri ha preso il comando delle operazioni nel finale preparando il terreno per la doppietta di Alaphilippe, ma siccome la storia non sempre si ripete, stavolta l'iridato si è ritrovato beffato sul più bello: partito forse con un attimo di anticipo, il francese è stato infilato/infilzato proprio in dirittura dallo scatenato Pello, bravissimo a superare l'avversario negli ultimi 20 metri.
Julian amaramente secondo, al terzo posto si è piazzato Vlasov e poi nell'ordine troviamo David Gaudu (Groupama-FDJ), Mas, Pierre Latour (TotalEnergies), Roglic, Izagirre, Vingegaard, Urán, Steff Cras (Lotto Soudal), Martínez ed Evenepoel. A 33" è arrivato Soler, a 1'21" Rodríguez e sedicesimo ma con lo stesso tempo dei primi Yates, vittima di una foratura nell'ultimo chilometro. Primo degli italiani Diego Ulissi (UAE), 17esimo a 2'20" in un gruppetto in cui c'era pure Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo).
Rivolgimenti in classifica anche se ovviamente non cambia il leader: Roglic ha sempre 5" su evenepoel, seguono Vlasov a 14", Yates a 18", Bilbao e Vingegaard a 19", Izagirre a 20", Martínez a 21", Latour a 25" e Alaphilippe a 28". Domani la quarta tappa porterà la carovana da Vitoria-Gasteiz a Zamudio, 185.6 km molto simili, come filosofia, a quelli affrontati oggi: salitelle anche dure ma non vicinissime al traguardo, l'ultima è quella di Vivero che scollina ai -20.