I corridori della Chuo University alla partenza del Tour de Hokkaido © Tour de Hokkaido
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Morto Kota Ikarashi, il giovane giapponese investito ieri al Tour de Hokkaido

Il 21enne della Chuo University non ce l'ha fatta a superare i traumi dovuti all'incidente patito in corsa. La gara è stata cancellata dagli stessi organizzatori

09.09.2023 20:46

Il ciclismo piange oggi un'altra vittima: Kota Ikarashi, 21enne corridore giapponese della Chuo University è morto in seguito a un incidente accaduto ieri in corsa al Tour de Hokkaido. Un'automobile era entrata sul percorso di gara (in senso di marcia contrario) durante la prima tappa, la Asahikawa-Shintoku, e aveva investito il ragazzo, apparso subito in condizioni critiche. Trasportato in ospedale in elicottero con un arresto cardio-polmonare in corso, purtroppo Ikarashi non ce l'ha fatta, spirando poche ore dopo il ricovero. Nella sua giovane carriera, Kota aveva mostrato doti da scalatore e aveva conquistato quest'anno un ottavo e un quinto posto ai campionati nazionali under 23, rispettivamente a cronometro e su strada.

A seguito dell'incidente, prima la tappa, poi l'intero Tour de Hokkaido, che avrebbe dovuto concludersi domani, è stato cancellato. Gli organizzatori si sono assunti la responsabilità dell'accaduto e si sono messi a disposizione delle autorità per le indagini del caso, impegnandosi a lavorare in futuro in collaborazione con gli altri enti coinvolti per migliorare la sicurezza in corsa. In un comunicato emesso oggi, il presidente dell'Asssociazione Tour de Hokkaido, Takayuki Yamamoto, ha espresso le personali condoglianze alla famiglia della vittima.

La corsa, nata nel 2004, è stata vinta tra gli altri dagli italiani Riccardo Stacchiotti nel 2015 e Filippo Zaccanti nel 2019; lo scorso anno era ripartita dopo due anni di stop causa covid, ora questa tragedia che la segna indelebilmente. In gara c'erano esclusivamente Continental asiatiche e squadre locali giapponesi, tra cui proprio la Chuo University in cui militava il povero Kota Ikarashi, che avrebbe compiuto 22 anni il prossimo 24 dicembre. Quanto accaduto in Giappone conferma purtroppo una volta di più quanto la sicurezza nel ciclismo sia un tema che non ha frontiere e che interessa movimenti grandi e piccoli.

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