
Wild card extra per Giro, Tour e Vuelta: la decisione definitiva il 26 marzo
In quella data si riunirà l’UCI Professional Cycling Council per la votazione finale. Fortemente contrari, come riportato da Cyclingnews, alcuni "superteam" del World Tour
Mancano meno di due mesi al via del Giro d’Italia dall’Albania e ancora non è chiaro quali saranno, né quante saranno, le squadre Professional che potranno godere di un invito per partecipare alla Corsa Rosa. Una situazione paradossale, in un ciclismo dominato dalla programmazione e dalla cura maniacale di ogni dettaglio, dettata però dagli enormi interessi economici in ballo. Interessi che hanno portato l’UCI a procrastinare più volte la decisione sulla richiesta di concedere una wild card extra, avanzata dagli organizzatori di tutti e tre i grandi giri, fino alla data del prossimo 26 marzo, giorno in cui – secondo quanto appreso da Cyclingnews – l’UCI Professional Cycling Council voterà sulla richiesta dei RCS e ASO di avere 23 squadre, anziché 22, al via delle proprie corse di punta. Ma quali sono questi interessi?
Alcune squadre minacciano azioni legali in caso di esclusione dal World Tour
Come riportato da Stephen Farrand su Cyclingnews, alcune delle principali e più ricche squadre del World Tour si sarebbero opposte alla concessione di un invito ulteriore, oltre ai quattro già nella disponibilità degli organizzatori. Perché? Essenzialmente per due ragioni: innanzitutto per una questione di correttezza verso chi, come queste squadre, investe decine di milioni di euro per poter rimanere nel World Tour e godere di diritto di quegli inviti, mentre altre squadre potrebbero giovare di tutto il poderoso ritorno di immagine garantito da Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta a España a prezzo di saldo; in seconda battuta, perché l’invito extra potrebbe “falsare” la classifica triennale delle squadre, alla base dell’iscrizione al World Tour, inducendo addirittura le compagini escluse a muoversi legalmente, sulla base dell’assunto che alcuni dei punti guadagnati dalle altre squadre – e i Grandi Giri ne assegnano davvero tanti – sarebbero stati ottenuti “illegalmente”, approfittando di una concessione arbitraria.

Da qui i ritardi nella formalizzazione di una decisione – quella dell’assegnazione di una wild card extra a tutti e tre i GT – che, non più tardi una settimana fa, veniva data quasi per certa. Una situazione davvero intricata, generata in prima istanza dalle difficoltà che gli organizzatori hanno trovato nell’assegnazione delle wild card, specie per Giro e Vuelta. A livello Professional, infatti, esistono ormai due sottocategorie di squadre: una composta dai sodalizi più ricchi, tra i quali Lotto-Soudal, FreePalestine-Premier Tech, Tudor, Uno-X Mobility e Q36.5, che possono contare su budget da 15-20 milioni di euro, del tutto paragonabili a quelli delle formazioni World Tour, tanto da potersi garantire l’ingaggio di alcuni corridori top; dall’altro le formazioni più “povere”, con budget (ampiamente) inferiore ai 10 milioni di euro, ma territorialmente legate alle corse e, soprattutto, dipendenti dalla partecipazione alle corse stesse per la propria sopravvivenza.
Senza invito “extra”, una tra VF Groug – Bardiani CSF – Faizanè e Polti-VisitMalta rischia di rimanere a casa
Chiaramente, le squadre Professional appartenenti al primo gruppo garantiscono la presenza di corridori di livello superiore, come Tom Pidcock, Julian Alaphilippe e Marc Hirschi, le seconde sono necessarie per mantenere in vita i movimenti ciclistici – e dei lauti guadagni che questi garantiscono alle società organizzatrici dei Grandi Giri – delle Nazioni che ospitano i Grandi Giri, discorso decisamente più rilevante per l’Italia (che non ha nemmeno una squadra nel World Tour) e per la Spagna. Da qui la richiesta dell’invito extra avanzata dagli organizzatori.
Nel caso del Giro d’Italia, la sua concessione permettere di invitare, oltre alle 18 World Tour e alla FreePalestine presente di diritto come seconda miglior squadra Professional (la Lotto-Dstny ha invece già rinunciato), anche Tudor, sponsorizzata peraltro dai cronometristi ufficiali della Corsa Rosa, Q36.5, VF Groug – Bardiani CSF – Faizanè e Polti-VisitMalta; un incastro perfetto, che non costringerebbe Mauro Vegni e il suo entourage a decisioni sanguinose. Discorso simile per il Tour de France, che con la wild card aggiuntiva potrebbe permettere la contemporanea partecipazione di Uno-X, Tudor e TotalEnergies, mentre gli organizzatori della Vuelta a España sarebbero comunque costretti a lasciar fuori almeno una formazione Professional di casa, come del resto già accaduto negli anni scorsi.
Insomma, in un modo o in un altro, UCI e PPC finiranno inevitabilmente con lo scontentare qualcuno, ma che necessita di una decisione definitiva, che arriverà, in pesantissimo ritardo, tra due settimane. Con quali conseguenze, lo scopriremo solo allora.