Professionisti

Primo giro alla Giostra dello Squalo

30.08.2017 20:00

Vuelta a España, il pagellino dell'11a tappa: Froome ancora promosso, Aru in calo, Orica incomprensibile


Miguel Ángel López - 10
Ha il via libera dalla sua squadra di giocare le proprie carte, senza doversi fermarsi per aiutare Fabio Aru, e lo fa nella maniera migliore ovvero vincendo. Per il giovane colombiano si tratta del primo successo in grande giro e lo fa in una delle tappe più difficili della Vuelta arrivando in solitaria in cima all’Observatorio Astronómico. Se avesse potuto avrebbe preso un binocolo per guardare tutti gli altri che arrivavano da lontano. Da molto lontano.

Vincenzo Nibali - 9.5
Ma che bello vederlo attaccare. Ma che bello vederlo alzarsi sui pedali quando Kelderman stava per riportarsi sotto. Ma che bello vederlo mettere in difficoltà Froome. Ma che bello vedere questo Nibali. Se Miguel Ángel López è stato il vincitore della tappa, il siciliano è stato il vincitore morale. Per la prima volta ha messo in difficoltà Christopher Froome, il quale nonostante il recupero ha capito che contro questo Vincenzo Nibali dovrà sudare sette camice per vincere la Vuelta e non sarà così semplice controllare l’istinto da attaccante nato del siciliano. Allacciate le cinture, il luna park chiamato Squalo dello Stretto ha appena aperto i battenti.

Christopher Froome - 9
Quando si dice che l’apparenza inganna bisogna pensare subito al britannico. Lungo l’ultima ascesa se ne è stato fino ai meno 2 km dalla conclusione nelle ultime posizioni del gruppo dei migliori parlando alla radio e dando l’impressione che avesse anche qualche problema. E ciò poteva essere anche veritiero perché quando è partito Vincenzo Nibali non ha risposto immediatamente allo scatto ma è stato addirittura superato dagli altri elementi del gruppo di testa. Quando ormai sembrava alla frutta; ecco che con un’azione delle sue quatto quatto si è riportato sotto strappando anche l’abbuono della seconda posizione. Mai darlo per vinto.

Wilco Kelderman - 7.5
Chi avrebbe scommesso che l’olandese a metà Vuelta sarebbe stato a 4’’ dal podio? Praticamente nessuno. Unico dei grandi a rimanere con Nibali e Froome nel km finale ed il solo a tentare di ricucire seriamente dopo l’attacco del siciliano. Che possa ripetere l’impresa di Tom Dumoulin al Giro d’Italia sembra impossibile ma con questa gamba il podio è alla portata. Lo attendiamo alla terza settimana.

Ilnur Zakarin - 7
Tra gli altri big è quello che meglio si è comportato lungo l’ascesa finale e scala ben quattro posizioni in classifica passando dalla decima alla sesta. Non attacca mai perché con il ritmo del Team Sky e della Bahrain Merida era impossibile farlo ma è sempre rimasto lì. Ed in una tappa come quella odierna l’importante era non perdere terreno. E lui non l’ha perso. Presente.

Alberto Contador - 6.5
È il primo che attacca per verificare la condizione dei altri rivali. Prova in un primo momento ad avvantaggiarsi con Nibali ma quando capisce che il gruppo era lì ad una manciata di secondi si rialza. Nel finale rimane al lumicino perdendo però solo 17" dal messinese e Froome entrando però nella top ten della classifica, alla nona posizione. Oggi ha assaggiato la gamba degli altri, nelle prossime tappe proverà a mordere.

Fabio Aru - 5
Anche oggi conferma una condizione non al cento per cento. Arranca negli ultimi 10 km ma solo grazie ad ottimo Pello Bilbao non affonda. Il podio si trova a 24’" ed ancora alla portata del sardo ma per raggiungerlo è necessario invertire la rotta sin da subito perché le tappe passano ed i secondi persi aumentano. In difficoltà.

Esteban Chaves - 4
Dopo le buone cose, anzi ottime, mostrate in questa prima metà di Vuelta, tutti avrebbero immaginato che nel primo vero tappone sarebbe stato lui uno dei primi ad innescare la miccia, invece il colombiano nel finale è rimasto senza energie giungendo diciassettesimo al traguardo a 2'05" dal vincitore. Non perde posizioni in classifica generale rimanendo in terza posizione ma se il passivo da Froome stamane era di soli 36", stasera si trova a 2'33" dalla maglia rossa. Una bella botta per il colibrì.

Orica-Scott - 2
Si mette a tirare a tutta con Magnus Cort Nielsen e Christopher Juul Jensen. Manda all’attacco Simon Yates sull’Alto de Velefique. Ma quando tocca a Esteban Chaves rispondere agli attacchi di Nibali e Contador si stacca inesorabilmente dal gruppo maglia rossa naufragando a più di due minuti dal vincitore. Se il colombiano non era in condizione non era meglio stare calmi? Tattica incomprensibile.
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