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Gira una volta - Casteggio

22.08.2020 10:54

Collocato nell'Oltrepò Pavese ad un'altitudine di 90 metri sul livello del mare sulle prime propaggini dell'Appennino Ligure, Casteggio è un comune di circa 6700 abitanti facente parte della provincia di Pavia, attraversato dal corso del torrente Coppa. Fondata probabilmente dai Marici (antico popolo gallico conosciuto anche come Anamari), Clastidium - questo il suo nome originario, mutato poi nel corso del tempo in Chiasteggio e quindi Casteggio (quest’ultimo pare per via di un errore di trascrizione) - rivestì una grande importanza anche nel momento in cui nella regione giunsero i Romani. Proprio nei pressi del villaggio infatti nel 222 a.C. ebbe luogo l'importante battaglia che permise all'esercito romano di sopraffare il popolo degli Insubri, già presenti in buona parte della Gallia Cisalpina e decisi a mantenere la supremazia nella zona, che entrò così nell'influenza romana. Pochi anni dopo transitò nei suoi pressi anche Annibale, che diede vittoriosamente battaglia contro i Romani non lontano da Clastidium nel 218 a.C. mentre molti decenni dopo la località venne rasa al suolo per ordine del console Quinto Minucio Rufo, probabilmente in seguito ad una ribellione.

Nei secoli seguenti Casteggio entrò dapprima nell'orbita di Piacenza e poi in quella di Pavia, divenendo possedimento di vari casati in epoca medievale, tra cui vale la pena di ricordare le dominazioni dei Visconti e degli Sforza. La cittadina, che in seguito divenne un fiorente mercato, visse periodi convulsi sotto la dominazione spagnola, riacquistando un certo splendore quando passò al Piemonte e ai Savoia, riguadagnando poi ancora prestigio subito dopo l'influenza napoleonica. Tra i luoghi d'interesse storico e artistico vale la pena visitare il borgo antico, collocato sul colle Pistornile mentre tra le chiese le più importanti sono quelle di San Pietro Martire, la Chiesa del Sacro Cuore, la Chiesa di San Sebastiano e la Chiesa di San Gaetano. Nel territorio sono presenti anche alcune importanti ville quali Villa Marina (dove avrebbe soggiornato anche Giuseppe Mazzini) o Villa Pegazzera, oltre al Monumento alla Vittoria Alata. Vi è inoltre la cosiddetta Fontana di Annibale, frutto della leggenda che vorrebbe il celebre condottiero cartaginese intento a far abbeverare i propri elefanti proprio nel suddetto luogo.

Una veduta aerea di Casteggio © Chessifa.altervista Una veduta aerea di Casteggio © Chessifa.altervista[/caption]

Il 15 giugno 1991 si disputò la cronometro Broni-Casteggio di 66 chilometri, ventesima e penultima tappa del settantaquattresimo Giro d'Italia. Fu una delle prove contro il tempo più lunghe dell’intera storia della corsa rosa, resa ancora più dura da un percorso nervoso che prevedeva anche l’ascesa al Passo del Carmine, lunga poco più di dieci chilometri e collocata a metà tracciato. Quell'edizione era scattata dalla Sardegna (dove il Giro mancava da trent'anni) e si aprì con il successo a sorpresa del francese Philippe Casado (prematuramente scomparso a soli 30 anni nel 1995) nella prima tappa a Olbia. Già nella seconda giornata però i big furono protagonisti e nella semitappa mattutina con arrivo a Sassari a trionfare fu Gianni Bugno, con Franco Chioccioli nuova maglia rosa, mantenuta anche nella cronometro pomeridiana conquistata da Gianluca Pierobon. Nonostante tre successi stranieri consecutivi (il francese Boyer, che conquistò tappa e maglia, a Sorrento; lo spagnolo Lejarreta a Scanno e il sovietico Pulnikov a Rieti), la Corsa Rosa continuò a regalare grosse soddisfazioni ai colori italiani: Mario Cipollini s'impose in volata a Cagliari e Città di Castello, Gianni Bugno si aggiudicò la cronometro di Langhirano e poi trionfò anche a Brescia, alcuni specialisti delle gare in linea come Davide Cassani e Massimo Ghirotto andarono a segno a Prato e Felino mentre sulle Alpi si rivelò Massimiliano Lelli, vincitore sul Monviso e a Selva di Val Gardena. Da rimarcare poi anche il successo di Franco Ballerini a Morbegno, l’unico colto dal toscano nel corso della carriera sulle strade del Giro mentre tra gli stranieri l’unica altra vittoria fu ottenuta dallo spagnolo Eduardo Chozas a Sestriere.

La scena però fu letteralmente dominata da Franco Chioccioli che, dopo vari buoni piazzamenti e il grande rimpianto del Giro 1988 sfumato nell'arcinota giornata del Gavia, riuscì a trovare finalmente la condizione ideale per reggere al meglio le tre settimane di gara: tornato in rosa a Scanno, il corridore aretino fu in grado di tenere testa ai due grandi rivali e favoriti Gianni Bugno e Claudio Chiappucci, rivelandosi tuttavia il migliore anche nelle tappe di montagna: dopo aver prevalso nella Morbegno-Aprica, comprendente la dura ascesa al Mortirolo, Chioccioli diede un duro colpo alle ambiziosi dei rivali con la splendida vittoria ottenuta in cima al Passo Pordoi. Il vantaggio nei confronti dei rivali si presentava così già abbastanza rassicurante al via della dura cronometro. Nonostante fosse sulla carta sfavorito rispetto agli specialisti, Chioccioli tirò fuori una grandissima prova, la migliore della carriera, sui saliscendi dell'Oltrepò pavese, guadagnando sui rivali fin dalle prime battute e incrementando il vantaggio col passare dei chilometri. In questo modo il miglior tempo al traguardo fu il suo, cosa che gli permise di suggellare al meglio uno strepitoso Giro. Al traguardo il toscano della Del Tongo rifilò 52" a Gianni Bugno, che cercava un moto d'orgoglio nel finale di corsa, 1'02" al sempre combattivo Claudio Chiappucci, 2'08" a Marco Giovannetti e 2'09" a Marino Lejarreta. Completarono la top ten di tappa Massimiliano Lelli a 3'18", l'australiano Stephen Hodge a 3'27", Vladimir Pulnikov a 3'31", Pedro Delgado a 3'36" e il venezuelano Leonardo Sierra a 3'59".

Il giorno dopo la Pavia-Milano si chiuse col terzo successo personale di Mario Cipollini, già divenuto il miglior velocista della gara a tappe nostrana mentre Franco Chioccioli poté finalmente festeggiare la vittoria del Giro d'Italia, per la prima e unica volta in carriera. Assieme a lui salirono sul podio Claudio Chiappucci, secondo a 3'48" e vincitore della maglia ciclamino della classifica a punti, e il sorprendente Massimiliano Lelli, terzo a 6'56" indossando la maglia bianca di miglior giovane. Gianni Bugno, vincitore uscente, dovette accontentarsi dei tre successi parziali e del quarto posto finale a 7'49".

Le puntate precedenti:
1 - Monte di Procida : http://www.cicloweb.it/2020/05/10/gira- ... i-procida/
2 - Monesi : http://www.cicloweb.it/2020/05/12/gira- ... ta-monesi/
3 - Prati di Tivo : http://www.cicloweb.it/2020/05/15/gira- ... i-di-tivo/
4 - Rocca di Papa : http://www.cicloweb.it/2020/05/17/gira- ... a-di-papa/
5 - Barzio : http://www.cicloweb.it/2020/05/19/gira- ... ta-barzio/
6 - Marconia di Pisticci : http://www.cicloweb.it/2020/05/23/gira- ... -pisticci/
7 - Falcade : http://www.cicloweb.it/2020/05/26/gira- ... a-falcade/
8 - Ozegna : http://www.cicloweb.it/2020/05/30/gira- ... ta-ozegna/
9 - Lavarone : http://www.cicloweb.it/2020/06/02/gira- ... -lavarone/
10 - Cortona : http://www.cicloweb.it/2020/06/08/gira- ... a-cortona/
11 - Valnontey : http://www.cicloweb.it/2020/06/10/gira- ... valnontey/
12 - Borno : http://www.cicloweb.it/2020/06/15/gira-una-volta-borno/
13 - Montefiascone : http://www.cicloweb.it/2020/06/19/gira- ... efiascone/
14 - Dozza : http://www.cicloweb.it/2020/06/24/gira-una-volta-dozza/
15 - Foppolo : http://www.cicloweb.it/2020/06/28/gira- ... a-foppolo/
16 - Mira : http://www.cicloweb.it/2020/07/03/gira-una-volta-mira/
17 - Campotenese : http://www.cicloweb.it/2020/07/08/gira- ... mpotenese/
18 - Recoaro Terme : http://www.cicloweb.it/2020/07/17/gira- ... aro-terme/
19 - Loreto Aprutino : http://www.cicloweb.it/2020/07/26/gira- ... -aprutino/
20 - Panicagliora : http://www.cicloweb.it/2020/08/08/gira- ... icagliora/

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