Giro della Valle d'Aosta 2019
Il percorso
È, per antonomasia, la corsa riservata agli under 23 con le maggiori difficoltà altimetriche, con tappe talmente dure che non sono rintracciabili in diverse gare World Tour. La prova in questione è ovviamente il Giro della Valle d'Aosta, abituale ribalta per i giovani talenti del domani: limitandoci solamente agli anni '10, hanno qui vinto tappe o classifica protagonisti dell'attuale ciclismo quali Aru e Jungels, Schachmann e Sivakov, Teuns e Lutsenko, Padun e De Plus, oltre a molti altri.
Dopo tre anni di formato a cinque giornate, gli organizzatori sono tornati a proporre un'edizione, la cinquantaseiesima, da svolgersi in sei giorni. E nel menu ritorna, oltre all'ormai abituale sconfinamento in Francia (in Alta Savoia, quest'anno raggiunta anche dalla Savoia), anche quello in Svizzera nel Canton Vallese, per un Petit Tour che punta prima di tutti l'obiettivo in uno dei grandi appuntamenti della stagione 2020. Quasi 700 i km da percorrere e oltre 17 mila metri di dislivello, dato che parla da sé.
La giornata più semplice è senza ombra quella inaugurale quando i corridori si lanceranno nel breve prologo pianeggiante di 2700 metri tra le strade di Aosta, esercizio del tardo pomeriggio che, di fatto, consta di due rettilinei da affrontare in senso opposto. La frazione savoiarda presenta due classiche salite alpine: prima il Cormet de Roselend dal versante di Bourg Saint Maurice, per un'asperità di 19.4 km con pendenza media del 6%, poi il Col de Saisies, scalata di 16 km al 5.7%. Al traguardo di Saint Gervais mancano ancora 45 km e una salita, quella di Le Bettex, breve ma con pendenze vicine alla doppia cifra; i rimanenti 9 km da affrontare sono tutti in discesa, in una frazione già importante.
Di difficile interpretazione la seconda tappa in linea: tutta mossa nei primi 90 km, buona per la fuga, cui segue una parte della ascesa di Verrogne già vista all'ultimo Giro d'Italia nella frazione di Courmayeur. Dalla vetta lunga discesa sino a Villeneuve dove la strada sale prima di 4 km sterrati in falsopiano; all'uscita del tratto rimangono da affrontare 17 km tutti di salita fino ai 1960 metri di Valsavarenche, con una dato medio del 5% ma con pendenze assai irregolari nel corso della scalata.
Tappa "classica" la terza, con partenza e arrivo nella Val d'Ayas rispettivamente a Antagnod e Champoluc. 179.7 i km, di poco sotto al limite consentito (nelle corse a tappe under 23 la distanza massima è di 180 km); in avvio e nel finale viene affrontato, non per intero, il Col de Joux dai due versanti opposti. La seconda fase di tappa viene aperta dalla esigente asperità di Champremier, affrontata dal versante di Fénis con una pendenza media dell'8%, ma il clou è la salita che si conclude a Ravet. Il falsopiano fino al traguardo è infido e chi avrà ancora energie residue potrà scavare un solco sulla concorrenza.
La frazione più attesa e altimetricamente esigente è quella in Svizzera, nel canton Vallese: cinque gpm in 128 km con gli ultimi tre tutti di prima categoria. Da Orsières si parte subito in salita verso Champex Lac, quasi 10 km con pendenza media del 6%; discesa a Martigny e si affronta la breve ma dura Petite Forclaz, muro di 3.5 km quasi all'11% medio, asperità che caratterizzerà il percorso iridato del 2020. Un lungo tratto di fondovalle porta al carosello finale, con gli ultimi 58 km senza un metro di pianura: ad aprire le danze è il durissimo Col du Lein, che dal versante di Saxon misura quasi 14 km per una pendenza media pressoché costante dell'8.3% e con gli ultimi metri in sterrato. Una dozzina di km di discesa porta ai piedi del Col des Planches, altri 8.3 km all'8.5% senza soluzione di continuità. Di nuovo discesa fino a Martigny e pochi km di fondovalle anticipano l'ascesa finale fino a Champex Lac, stavolta affrontata per intero: sono 11 i km da scalare per una pendenza di poco superiore al 7%. Tappa durissima e che farà differenze nette e difficilmente recuperabili.
Come accade ininterrottamente dal 2014, una tappa del Petit Tour ha come epicentro in Valtournenche; per il secondo anno di fila è la frazione conclusiva quella che termina a Breuil Cervinia in un percorso che, rispetto alla passata edizione, viene giustamente addolcito date le tante difficoltà dei giorni precedenti. Dopo la partenza in discesa e il tratto pianeggiante, l'unica asperità a metà tracciato è quella di Fabiole, poco sopra a Pont Saint Martin: nei quasi 7 km di ascesa la pendenza è sopra quota 8%. Declivio con breve risciacquo a Perloz prima di un lungo tratto pianeggiante fino a Chatillon, dove inizia l'interminabile scalata sino ai 2000 metri del traguardo. Per giungere ai piedi del Cervino sono oltre 25 i km sempre all'insù per una pendenza di poco inferiore al 6% ma irregolare.
Le tappe
[mks_accordion]
[mks_accordion_item title="Martedì 16/7 - Prologo: Aosta - Aosta (Cronometro - 2.7 km)"]
Partenza primo atleta: Aosta ore 18
Arrivo ultimo atleta: Aosta ore 19.10 circa
Sprint: Nessuno
Gpm: Nessuno[/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Mercoledì 17/7 - 1a tappa: Sainte Foy Tarentaise - Saint Gervais Mont Blanc (126 km)"]
Partenza: Sainte Foy Tarentaise ore 12.30
Arrivo: Saint Gervais Mont Blanc ore ore 16.20 circa
Sprint: Sainte Foy Tarentaise km 12.3, Beaufort km 63.7
Gpm: Cormet de Roseland (1968 m-1a cat.) km 43.5, Col de Saisies (1658 m-1a cat.) km 81.6, Le Bettex (1347 m-2a cat.) km 117.4[/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Giovedì 18/7 - 2a tappa: Aymavilles - Valsavarenche (137.6 km)"]
Partenza: Aymavilles ore 12
Arrivo: Valsavarenche ore 16.15 circa
Sprint: Fénis km 23.3, Saint Christophe km 44.5
Gpm: Doues (1220 m-3a cat.) km 60.8, Verrogne (1576 m-2a cat.) km 95.4, Valsavarenche (1960 m-1a cat.) km 137.6[/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Venerdì 19/7 - 3a tappa: Antagnod - Champoluc (179.7 km)"]
Partenza: Antagnod ore 11
Arrivo: Champoluc ore 16.30 circa
Sprint: Châtillon km 44.6, Gressan km 81.6
Gpm: Col de Joux (1650 m-2a cat.) km 26.1, Champremier (1388 m-1a cat.) km 109.9, Emarèse (1310 m-2a cat.) km 153.1, Col de Joux (1650 m-2a cat.) km 162[/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Sabato 20/7 - 4a tappa: Orsières - Champex Lac (128 km)"]
Partenza: Orsières ore 11.30
Arrivo: Champex Lac ore 15.25 circa
Sprint: Saxon km 48.7, Riddes km 62
Gpm: Champex Lac (1475 m-1a cat.) km 9.5, Petite Forclaz (902 m-3a cat.) km 28, Col de Lein (1686 m-1a cat.) km 81.5, Col des Planches (735 m-1a cat.) km 103, Champex Lac (1498 m-1a cat.) km 128 [/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Domenica 21/7 - 5a tappa: Valtournenche - Breuil Cervinia (120.2 km)"]
Partenza: Valtournenche ore 9.30
Arrivo: Breuil Cervinia ore 15.00 circa
Sprint: Pont Saint Martin km 45.1, Châtillon km 92.7
Gpm: Fabiole (905 m-2a cat.) km 52.1, Breuil Cervinia (1986 m-1a cat.) km 118.9[/mks_accordion_item][/mks_accordion]
I protagonisti
Ventisei le squadre e 130 gli atleti impegnati, con la rinuncia all'ultimo del Mimosa Sport Mandelieu. Della top ten della passata edizione, ben sei elementi tornano a far visita al Petit Tour, numero non certo usuale. L'anno scorso fu secondo, ma in questi mesi Kevin Inkelaar è apparso non all'altezza del 2018: in ogni caso la Groupama-FDJ Continental si presenta in forze, con Simon Guglielmi e Cristian Scaroni come altre pedine. Buone attese accompagnano la Kometa Cycling Team: Juan Pedro López dovrebbe essere il leader, con Stefano Oldani e Michel Ries come validi supporti.
Se non fosse al rientro dalla frattura dello scafoide patita al Giro Baby, Mark Donovan potrebbe anche essere il principale favorito: il britannico, dunque, è da valutare giorno per giorno, in un Team Wiggins LeCol che porta anche Daniel Tulett. Dopo un anno di assenza torna la SEG Racing Academy: Ide Schelling per la classifica e il talentuoso Barnabas Peák per le tappe sono nomi da seguire con attenzione. Più defilate le altre due Continental straniere, la tedesca Herrmann Radteam dell'interessante Johannes Adamietz e l'elvetica IAM Excelsior di Antoine Debons, possibile nome da fughe. Vi è anche la nazionale danese, ma con un quintetto di minor livello rispetto a quello del 2018: Sander Andersen curerà la generale, Mads Kristensen può lottare per il successo nel prologo.
La lista delle formazioni under 23 straniere viene aperta dall'abituale protagonista, la Lotto Soudal Under 23: gli occhi sono soprattutto per Ilan Van Wilder, un anno fa principale rivale di Evenepoel tra gli juniores e ora già protagonista al primo anno della categoria. E le chance di averlo come primo leader dopo il prologo sono alte. Assieme a lui Laurens Huys e Maxime Van Gils compongono un bel terzetto. L'anno scorso fu sorprendentemente decimo e miglior giovane, quest'anno Mauri Vansevenant guida la EFC-L&R-Vulsteke con maggiori ambizioni e con un ottimo stato di forma; il figlio d'arte può essere nome da podio. Nell'altro club fiammingo, il GM Recyling, l'uomo da seguire è Nicolas Verougstraete.
Grande habitué della prova è la Lizarte, capitanata dal solido José Felix Parra. Nella Holdsworth Zappi desta interesse il primo anno Mason Hollyman, nella UC Monaco può provare a far bene Ben Gerrits. Ci sono poi le rappresentative francesi: nella Haute Savoie c'è Clément Didier, nel VC Pays de Loudéac si farà vedere Maxime Chevalier, nella Bourgogne Franche Comté il talentuoso Jérémy Bellicaud, in evidenza al Savoie, può raccogliere qualcosa di buono, nell'AVC Aix-en-Provence il britannico Simon Carr, prima di diventare stagista della Delko, è tra i più convincenti del panorama dilettantistico transalpino.
C'è poi lo spazio per diverse formazioni italiane, a cominciare dalle Continental che hanno la possibilità di ambire anche al gradino più alto del podio. Il Team Colpack si affida alla miglior speranza del ciclismo italiano per le gare a tappe, vale a dire Andrea Bagioli, che vuole mettersi alle spalle un Baby Giro sfortunato; nella crono occhio anche a Paolo Baccio. Chi alla Corsa Rosa ha fatto faville è stato il duo della Biesse Carrera composto da Filippo Conca, quinto nella generale, e Kevin Colleoni, nel vivo su Mortirolo e Fedaia. Nella squadra bresciana c'è anche Matteo Bellia, leader al Valle d'Aosta 2018, e l'enfant du pays Michel Piccot. A trazione colombiana la Beltrami TSA-Hopplà-Petroli Firenze con Sebastián Castaño e Javier Montoya mentre Samuele Battistella, assieme al quel Samuel Mugisha che un anno fa conquistò la classifica dei gpm, guida la Dimension Data for Qhubeka.
Tra le formazioni under 23 tricolori arriva desiderosa di mostrare ancora una volta il suo leader la Aran Cucine Vejus, tutta arroccata al talento di Einer Rubio, senza dubbio lo scalatore puro di maggior qualità tra i partenti. In gara c'è la Casillo Maserati di Alessandro Monaco, del valdostano Laurent Rigollet e di un Simone Piccolo in crescita di rendimento. Completano il campo partenti il Team Cinelli del colombiano Santiago Buitrago, il Team Fortebraccio dell'ucraino Yaroslav Parashchak e la Velo Racing Palazzago di Martin Marcellusi.
La startlist ufficiale
[table id=1438 responsive=scroll /]
La corsa in tv
Gli organizzatori forniranno sul sito internet della corsa un breve riepilogo con le migliori immagini della giornata.
Albo d'oro
[table id=1080 responsive=scroll /]