Donne Élite

Wiebes, una settimana da regina d'Olanda

Lorena ha dominato la scena al Simac Tour con due vittorie di tappa e la classifica generale. Audrey Cordon-Ragot la principale rivale, brave Eleonora Gasparrini e Laura Tomasi


Il calendario del Women's World Tour ha fatto tappa nei Paesi Bassi nei giorni scorsi per la 25esima edizione dell'Holland Ladies Tour, da due anni sponsorizzato Simac. Una corsa storica per il ciclismo femminile che offre spunti interessanti in vista del Mondiale, non solo perché si corre a meno di un mese dall'appuntamento iridato ma perché il percorso, ricco di strappi, ricorda vagamente quello di Wollongong. Dopo le prime tre frazioni, che hanno sorriso alle velociste, le atlete hanno affrontato la tappa regina con tre passaggi sul mitico Cauberg e tanto terreno per tagliare fuori le velociste pure. La quinta prova è stata ancora più decisiva: 17 chilometri di lotta contro il tempo con un percorso caratterizzato da tante curve. La corsa si è chiusa con un'ultima tappa collinare, anche se più semplice della quarta.

A giocarsi la corsa sono state atlete veloci e resistenti, adatte ai percorsi delle classiche primaverili. La startlist non era di primo livello, ma non mancavano nomi di prim'ordine. Il Team DSM ha puntato tutto su Lorena Wiebes: la campionessa europea ha dimostrato di essere la velocista più forte del momento e le sue caratteristiche si addicono anche a percorsi mossi, nonché alle prove a cronometro. Wiebes era la chiara favorita ma ha dovuto guardarsi le spalle da atlete molto più esperte come l'australiana Amanda Spratt della BikeExchange e la neerlandese Chantal Blaak, in forza alla SD Worx, che ha conquistato l'ultima edizione di questa corsa. Occhi puntati anche su Riejanne Markus, leader della Jumbo Visma, e sull'italiana della Valcar, Eleonora Gasparrini, che seppur molto giovane sta dimostrando di avere un buon feeling con la categoria élite, avendo già alzato le braccia al cielo quest'anno. Infine, c'era Audrey Cordon-Ragot: in maglia Trek Segafredo, la francese sta vivendo un momento particolarmente positivo con la doppietta al campionato nazionale e su questo percorso partiva tra le favorite.

La corsa tappa per tappa
La frazione inaugurale si snoda per 141 chilometri in un circuito nell'abitato di Lelystad. Il percorso è totalmente pianeggiante, ma il forte vento e i due passaggi dal settore in pavé di Knardijk allertano le atlete che puntano alla classifica generale. La volata, insomma, è tutt'altro che scontata, o quantomeno quella a ranghi compatti. Servono 20 chilometri, prima che il gruppo si spezzi a causa di un ventaglio. Davanti si forma un gruppetto con diciannove atlete, tra cui spicca, in maglia di campionessa europea, una delle favorite per il successo finale, Lorena Wiebes. La neerlandese, quest'anno, è quasi imbattibile: con la prova in linea del campionato europeo, ha raggiunto quota 18 successi stagionali e non è intenzionata a fermarsi. La scortano in fuga la connazionale Charlotte Kool e la tedesca Franziska Koch, che in questa corsa ha colto la sua unica vittoria in carriera, nel 2019. Occhi puntati su Chantal Blaak, che punta alla tripletta dopo i successi del 2016 e dello scorso anno, e su Audrey Cordon-Ragot, campionessa nazionale francese che cercherà di rovinare la festa a Wiebes. In gruppo, sono poche le squadre che non hanno piazzato nessun'atleta in fuga e ciò favorisce l'azione del gruppetto di testa, che arriverà al traguardo. Chantal Blaak (SD Worx) prova ad anticipare le rivali con un attacco a meno di due chilometri dall'arrivo, ma il grande lavoro del Team DSM stronca l'azione dell'ex campionessa iridata, lanciando Lorena Wiebes verso una vittoria schiacciante. Wiebes indossa la maglia di leader e quella a punti, mentre Karlijn Swinkels (Jumbo-Visma), seconda sul traguardo, veste la maglia di miglior scalatrice. La maglia di miglior giovane è sulle spalle dell'italiana Eleonora Gasparrini (Valcar-Travel & Service), che ha propiziato l'azione confermando un certo feeling con le corse in Benelux: pochi giorni fa, l'italiana ha conquistato la MerXem Classic in terra fiamminga.

La seconda tappa misura 117 chilometri, anche in questo caso all'interno di un circuito, che si sviluppa nei pressi della città di Ede. La fuga di giornata è appannaggio di tre atlete: la neerlandese Lieke Nooijen (Parkhotel Valkenburg), l'australiana Georgia Baker (BikeExchange-Jayco) e la belga Senne Knaven (AG Insurance-NXTG). Per Baker, pistard che al Mondiale 2019 ha trionfato nell'inseguimento a squadre, la prima stagione nel World Tour sta dando riscontri positivi: l'australiana ha trionfato nella prova in linea ai Giochi del Commonwealth e ha conquistato una tappa al Thüringen Ladies Tour. Il gruppo è molto attento e tiene sotto tiro le fuggitive, nonostante i tentativi di Baker che stacca le due compagne d'attacco prima di essere ripresa a 15 chilometri dal traguardo. In volata, anche stavolta, non c'è storia: Wiebes stravince davanti all'italiana Laura Tomasi (UAE ADQ) e alla neerlandese Lonneke Uneken (SD Worx), che sfila la maglia bianca a Eleonora Gasparrini.

Altra tappa, altro circuito: la terza frazione, di 139 chilometri, ha partenza e arrivo a Geppen. Nonostante il doppio passaggio sul GPM di Mookerheide, il percorso è perfetto per un'altra volata. In gruppo c'è parecchio nervosismo e le attaccanti faticano a prendere il largo. Ci riesce solo Marissa Baks (GT Krush Tunap), atleta che nel 2019 fu protagonista alla Vuelta a Burgos con un secondo posto di tappa. La sua azione dura una manciata di chilometri, prima che il Team DSM azzeri il distacco. A 60 chilometri dall'arrivo un gruppetto con sette atlete allunga. Ne fanno parte, su tutte, la velocista della FDJ-Suez Clara Copponi e Maud Oudeman, classe 2003, che milita tra le fila della Canyon//SRAM Racing dopo aver vinto l'ultima edizione della Zwift Academy. A 37 chilometri dal traguardo il gruppo è di nuovo compatto e non bastano gli allunghi di Lauretta Hanson (Trek-Segafredo) e Alison Jackson (Liv Racing Xstra), che cercano di stanare Wiebes senza successo. Allo sprint, la superiorità del Team DSM è disarmante. Wiebes offre la propria ruota alla compagna Charlotte Kool e le concede la vittoria di tappa. Doppietta clamorosa che permette a Wiebes di allungare ancora in classifica e a Kool di cogliere il quarto successo in carriera. Wiebes balza anche in testa alla classifica GPM e allunga nella classifica generale e in quella a punti.

Dopo tre volate di gruppo, i 136 chilometri della quarta tappa (partenza e arrivo a Landgraaf) promettono spettacolo: per tre volte, le atlete affronteranno un circuito con sei strappi, tra cui spiccano il temuto Cauberg e il Gulperberg. Lo spazio per mettere in difficoltà Wiebes, fino a questo punto dominatrice in lungo e in largo della corsa, non manca. In testa si avventura una maglia della Parkhotel, Kristie van Haaften, raggiunta dopo una cinquantina di chilometri da Anna Henderson (Jumbo) e Julie van de Velde (Plantur-Pura). Il gruppo si riduce con il passare dei chilometri e non lascia troppo spazio al terzetto di testa. A 33 chilometri dall'arrivo si scala per l'ultima volta il Cauberg. Van Haaften non regge il passo di Henderson e Van de Velde e così la sua squadra lancia un'altra atleta, la ventiduenne Mischa Bredewold, che l'anno scorso conquistò la prima vittoria in carriera al Baloise Ladies Tour. Con lei ci sono anche Tamara Dronova (Roland Cogeas Edelweiss Squad) e Nina Kessler (BikeExchange), ma il gruppo chiude il tentativo delle contrattaccanti. L'azione di Henderson e Van de Velde viene chiusa a 8 chilometri dal traguardo. In cima all'ultimo strappo, la campionessa neerlandese Riejanne Markus (Jumbo) rompe gli indugi e con un ritmo eccezionale resiste all'inseguimento del gruppo, conquistando la tappa. Van Haaften indossa la maglia GPM e Gasparrini torna ad indossare quella di miglior giovane. Wiebes, seconda sul traguardo, mantiene la maglia gialla e quella a punti: solo due tappe, tra cui un'insidiosa prova a cronometro, la separano dalla vittoria finale.

La prova contro il tempo è lunga 17 chilometri, abbastanza per permettere alle rivali della maglia gialla di riaprire la lotta per il successo finale. Da Windraak a Watersley, un percorso molto tecnico e con parecchi strappi di breve durata che si faranno sentire sulle gambe delle atlete. Il primo riferimento interessante è targato Alice Barnes: la britannica della Canyon completa la prova in 25'57". Il suo tempo resiste per quasi un'ora, prima che giunga al traguardo una scatenata Amanda Spratt (BikeExchange): 25'25", un tempo tutt'altro che semplice da battere. Con le partenze di Riejanne Markus e Chantal Blaak si entra nel vivo della tappa: mentre Markus pareggia il tempo di Spratt all'intermedio, Blaak deve interrompere la sua prova per un problema meccanico. L'atleta della SD Worx riparte quasi subito, ma ritrovare il ritmo giusto su questo percorso è molto complicato: al traguardo pagherà più di 2'. Markus sigla un nuovo miglior tempo: 25'19" per lei, non a caso recente bronzo europeo della specialità. Dietro di lei, però, la campionessa nazionale francese Cordon-Ragot (Trek) sta dando tutto per ribaltare la classifica generale e sfreccia all'intermedio con il nuovo miglior tempo. Wiebes si difende egregiamente e dopo 8 chilometri paga appena 8", ma Cordon-Ragot è su un altro livello e al traguardo stampa un 25'15" che è troppo anche per Wiebes. La maglia gialla chiude quinta a 20" da Cordon-Ragot che conquista la tappa e fa un bel balzo in classifica generale. Con l'ultima tappa da disputare, Wiebes deve gestire 6" sulla francese. Cambio della guardia nella classifica di miglior giovane dove Bredewold scavalca Gasparrini.

L'ultima tappa si disputa su un doppio circuito con partenza e arrivo ad Arnhem dopo 150 chilometri. Sono previsti sette passaggi sul Beekhuizenseweg, strappo di un chilometro al 3.7% di pendenza media, e cinque passaggi sul Zijpendaalseweg, che misura 800 metri e sfiora il 5% di pendenza massima. Nulla di proibitivo, ma il terreno per attaccare c'è. La fuga va via subito, animata da Kristie van Haaften che difende la maglia GPM, Jeanne Korevaar (Liv Racing), Eline van Rooijen (AG Insurance) e Maëlle Grossetête (FDJ). In gruppo la tensione è alta e una serie di attacchi, tra cui uno della maglia gialla Wiebes, smorzano l'azione delle quattro battistrada compattando il plotone stesso tirato dalla Trek-Segafredo di Cordon-Ragot. A 81 chilometri dall'arrivo parte un nuovo tentativo di fuga: a prendere il largo è un terzetto con Soraya Paladin (Canyon), Elynor Bäckstedt (Trek) e soprattutto Amanda Spratt, che in classifica paga 1'11" a Wiebes e tenta così l'assalto alla maglia gialla. Nonostante i ritiri di Charlotte Kool ed Elise Uijen, il Team DSM riesce a mantenere sotto tiro le tre attaccanti che, dopo aver sfiorato i 4' di vantaggio, vengono lentamente riassorbite dal gruppo. A 10 chilometri dal traguardo, con la fuga quasi ripresa, Cordon-Ragot tenta il tutto per tutto con un attacco deciso. La francese rientra sulle battistrada, ma ancora una volta il lavoro magistrale delle DSM azzera il distacco. Approfittando di un momento di indecisione se ne vanno Bredewold e Gasparrini, che si giocano la tappa in uno sprint ristretto. Ad imporsi è Bredewold, che incornicia un Simac Tour di grande consistenza e strizza l'occhio ai vertici della SD Worx, squadra di prim'ordine in cui militerà dalla prossima stagione. Wiebes regola il gruppo allo sprint e si aggiudica la vittoria finale e la maglia a punti. In classifica generale, Wiebes precede Cordon-Ragot, seconda a 10", e Swinkels, che chiude terza a 40". A seguire Markus quarta a 44", Ruby Roseman-Gannon (BikeExchange) quinta a 52", Bredewold sesta a 59", Henderson settima a 1'05", Jackson ottava a 1'07", Spratt nona a 1'09". Chiude la top 10 Julie De Wilde (Plantur) a 1'18". Van Haaften sigilla la maglia di migliore scalatrice e Bredewold fa sua quella di miglior giovane.

Lorena Wiebes non ha mai dato l'impressione di poter perdere questa corsa e ha conquistato le prime due tappe, amministrando alla perfezione fino alla fine. Tanta sfortuna per la vincitrice dell'edizione 2021, Chantal Blaak, che senza il problema meccanico della prova a cronometro sarebbe stata senza dubbio protagonista.

Tra le undici italiane al via splende Eleonora Gasparrini, che lotta fino alla fine per la maglia di miglior giovane e coglie un secondo posto nell'ultima tappa. Bene anche Laura Tomasi che deve inchinarsi solo a Wiebes nella seconda frazione. Piazzamenti nelle prime dieci anche per Chiara Consonni, Rachele Barbieri, Ilaria Sanguineti e Soraya Paladin.

Il prossimo appuntamento del Women's World Tour è la Ceratizit Challenge, che in realtà altro non è se non la Vuelta a España, che si snoderà attraverso cinque tappe a partire da mercoledì. Uno degli ultimi banchi di prova prima dell'appuntamento iridato, oltre che l'occasione per Annemiek van Vleuten, già vincitrice di Giro e Tour, di centrare una tripletta memorabile.
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Amedeo Onnis
Se sorrido mentre parli, probabilmente stai parlando di ciclismo. Tifoso sfegatato di tutti i corridori dal nome bizzarro e appassionato di triathlon, sono tra quelli che attendono la stagione di ciclocross più di quella su strada.